Madame Hirsch vista da Brigitte Niedermair

Un viaggio lungo anno, un diario per immagini sospese in un gioco ambiguo tra finzione e realtà, artificio e naturalezza: l’artista Brigitte Niedermair ha raccontato un anno di vita della signora Renate Hirsch Giacomuzzi nella mostra Madame Hirsch, che inaugura a Museion di Bolzano il 20 novembre prossimo.

Con Madame Hirsch Brigitte Niedermair, nota artista di origine meranese, si è per la prima volta cimentata in una sorta di diario di bordo di alcuni momenti di vita della signora Renate Hirsch Giacomuzzi. Assecondando le naturali pose da life style che appartengono alle sue ritualità quotidiane ed alle sue cadenzate abitudini di vita mondana – dalle imprescindibili vacanze invernali a St. Moritz a quelle estive a Cala di Volpe in Sardegna, dai riti della festa di Natale a quelli della Pasqua fino all’immancabile appuntamento annuale al ballo delle debuttanti all’Opera di Vienna – il visitatore/spettatore viene immerso in un susseguirsi di set cinematografici “naturali” trattenuti dall’obiettivo fotografico.

Botto e Bruno – When we were teenagers we wanted to be the sky

La galleria Alberto Peola di Torino inaugura il 7 novembre la mostra di Botto e Bruno, con una proposta di lavori in cui sono volutamente rese evidenti le fasi del loro processo creativo.

Nelle prime sale vengono presentati due collage fotografici e tre disegni-collage che svelano il modo manuale di operare dei due artisti, e costituiscono la matrice dei lavori fotografici stampati su pvc. Un’installazione con videoproiezione completa l’ampia gamma dei diversi mezzi attraverso cui Botto e Bruno esprimono la loro visione dei luoghi periferici – territori di confine, spazi dinamici – e delle persone che li sperimentano.

Gert & Uwe Tobias alla Collezione Maramotti

Gert & Uwe Tobias presentano nella Collezione Maramotti di Reggio Emilia la loro opera più recente, un’installazione costituita da ventuno opere tra xilografie di grandi dimensioni, disegni e sculture, all’interno di un wall drawing che copre tutte le pareti dello spazio espositivo, la vecchia sala modelli di Max Mara, ora Pattern Room.

La mostra, aperta dal 15 novembre 2009 al 14 febbraio 2010, sarà accompagnata da un volume in forma di libro d’artista. Come per tutte le loro precedenti installazioni i Tobias hanno realizzato un manifesto, una grande xilografia a colori che esemplifica la loro originale modalità di far dialogare scrittura e immagine. Il manifesto diventa in tal modo insieme opera d’arte, contestuale agli altri lavori esposti in mostra, e strumento pubblicitario.

Checkpoint Charlie – Another wall comes down

Lunedì 9 novembre 2009 la galleria Dora Diamanti arte contemporanea di Roma inaugura la mostra Checkpoint Charlie–Another wall comes down, collettiva di Antonio Bardino, Inés Fontenla,Claudio Martinez e Davide Orlandi Dormino a cura di Micol Di Veroli.

La mostra intende commemorare il ventesimo anniversario dalla caduta del muro di Berlino attraverso il potere dell’arte intesa come veicolo universale in grado di unire popoli, razze e culture diverse. L’evento deve il suo titolo al celebre varco denominato Checkpoint Charlie, posto di controllo del muro di Berlino, una barriera in cemento alta circa tre metri e mezzo che separava Berlino Ovest da Berlino Est e di conseguenza il settore sovietico da quello americano.

Nuovi arrivi/Proposte all’Accademia Albertina di Torino

Nuovi Arrivi/Proposte unisce due manifestazioni storiche dedicate alla creatività contemporanea e testimonia la volontà dei due enti di fare bagaglio comune di singole esperienze a favore della formazione artistica e dell’arte contemporanea.

Per la sua prima edizione, a cura di Maria Teresa Roberto, la rassegna ha scelto un titolo emblematico: St.art me up, mutuato dalla nota canzone dei Rolling Stones, ufficialmente datata 1981. In realtà, quando il gruppo completò la registrazione dei brani di Tattoo You, mixò e trasformò due tracce del decennio precedente, Never Stop, un reggae inedito del 1975, e Start It Up, la sua mutazione rock&roll del 1977: così come la mostra St.art me up è il risultato di due progetti che convergono. Inoltre, il suo significato “accendimi” è un esplicito invito a valorizzare voci, idee e percorsi nuovi, capaci di vivacizzare il panorama artistico dell’arte contemporanea.

Kinder Art, arte contemporanea e sorprese


Che c’entra l’ovetto Kinder con la Triennale? La storia è lunga. E’ cominciata più di un anno fa, quando in Kinder arrivò una segnalazione: era stata vista in mostra un’opera di arte contemporanea, interamente composta di sorpresine (quei piccoli giocattoli che si trovano dentro Kinder Sorpresa).

Lo stupore lasciò presto il campo alla curiosità: e se ce ne fossero state altre di opere d’arte ispirate all’ovetto e alle sue sorprese? Venne avviata una ricerca sulle testate d’arte contemporanea che portò, in meno di due mesi, a 280 segnalazioni. Incredibile, no? Però, a pensarci bene, plausibile. L’ovetto Kinder è stato un mito per tre generazioni di bambini.

A pari passo 1


Il 6 novembre la galleria Novalis di Torino inaugura la mostra A pari passo 1, a cura di Antonio Arèvalo. A pari passo 1 è la prima di una serie di quattro mostre che vuole essere una ricognizione sugli artisti d’oggi, su coloro che stanno costruendo il loro momento a pari passo. Artisti che al di là della loro provenienza geografica si incontrano sulla scena internazionale e che hanno una uguale proposta energetica. Nati tutti negli anni ‘70, hanno maturato la loro personale ricerca intorno agli anni ‘90 partecipando da allora ad eventi internazionali, vincendo importanti premi, residenze, mostre in gallerie private e Musei,  partecipando a Biennali internazionali.

Primož  Bizjak, Sempeter (Slovenia 1976, vive fra Slovenia, Venezia e Madrid), Marlon De Azambuja (Sto. Antônio da Patrulha-RS, Brasile, nel 1978, vive a Madrid), Patrick Hamilton (Louvain, Belgio 1974. Vive e lavora a Santiago del Cile). La loro via virtuale comprende uno scorcio rapito da un flash, da un taglio che più tardi comporrà un collage, lo squarcio di un proiettore che con sapiente ironia ci racconta un’altra realtà più nascosta.  

Market Forces – le forze del mercato: il tema del Piemonte Share Festival

Quali le relazioni fra la cultura contemporanea e mercato, come i nuovi media si integrano con i linguaggi artistici e l’economia, quali le convergenze fra arte interattiva e advertising? Market Forces, le forze del mercato, è il tema della quinta edizione del Piemonte Share Festival, a Torino dal 3 al 8 novembre 2009. Da quest’anno il festival, un appassionate viaggio nella cultura contemporanea, parte del vasto ed intenso programma culturale della città di Torino dedicato alle arti contemporanee intitolato Contemporary.

Piemonte Share Festival, diretto da Simona Lodi e Chiara Garibaldi, sarà una intensa full immersion nelle culture e nelle arti legate ai nuovi media e alle tecnologie digitali. Il Festival, che è in network con il Sonar di Barcellona, l’Ars Electronica Festival di Linz e il DEAF di Rotterdam, celebra, in un’atmosfera di festa e divertimento, la creatività nell’era dell’Information Technology.

Al Magazzino d’Arte Moderna la mostra di Jan Fabre

MAM – Magazzino d’Arte Moderna di Roma oggi inaugura La Metmorfosi d’Artista, seconda mostra personale di Jan Fabre in galleria. Fabre presenterà in questa occasione nuovi lavori video, sculture, fotografie e disegni nati dal suo profondo e duraturo interesse per il corpo, ed in relazione con la sua performance del 2008 al Louvre intitolata Art kept me out of jail/Hommage to Jacques Mesrine.

Mesrine, il famigerato criminale francese, era conosciuto sia per le sue incredibili fughe che per i suoi crimini. Nel film Art kept me out of jail, Fabre sfugge tra i calchi del museo con le parvenze di Mesrine come se attraversasse il Louvre furtivamente, lottando per essere libero “dalla più grande prigione di Francia”. Attraverso la figura di Mesrine, Fabre analizza la metamorfosi dell’identità – una qualità umana – e la possibilità di riacquistare la libertà una volta che si è persa l’identità.

La Nuit des Apaches, i fuorilegge invadono Roma

Giovedì 12 Novembre 2009 avrà luogo presso Cantine B.o.x. (sottorenei di Palazzo Donarelli Ricci) a Roma l’apertura della mostra personale di Dave Decat, esponente della nuova scena dell’arte belga, che raccoglie l’eredità della grande cultura fumettistica del Paese, ispirandosi, al contempo, ai pittori della Belle Époque – Steinlen, Lautrec, Dix, Grosz.

Rimasto in penombra, come la maggior parte dei personaggi del suo immaginario sottomondo criminale di inizio secolo, è stato scoperto da alcune riviste che hanno pubblicato i suoi lavori. Da lì prendono avvio mostre, soprattutto nel Nord Europa, e prestigiose collaborazioni, come quella con il marchio Carhartt, per il quale ha ideato due campagne pubblicitarie. Un suo lavoro è presente sul numero 16 di DROME magazine.

La mostra, dal titolo La Nuit des Apaches, ideata e promossa dal’associazione culturale Phlegmatics, affiancata nella curatela da Micòl Di Veroli, presenta per la prima volta in Italia il lavoro di Decat. La personale si comporrà di una serie di opere edite ed inedite – realizzate appositamente per la mostra, tutte contraddistinte da un’estetica dal gusto retrò che associa visioni di epoche lontane allo stile urbano contemporaneo.

Johnnie Shand Kydd, il fotografo dei Young British Artist espone al Madre

Il fotografo britannico Johnnie Shand Kydd (1959) e’ stato il biografo visivo dei famosi e scandalosi Young British Artists che si sono affermati internazionalmente durante lo scorso decennio nell’orbita delle piu’ importanti gallerie londinesi: Damien Hirst, Tracey Emin, Sarah Lucas, Jake e Dinos Chapman, Sam Taylor Wood, per nominarne solo alcuni.

Artisti famosi, controversi e spesso irriverenti, delle vere e proprie popstar dell’arte contemporanea che Shand Kydd ha seguito e intrappolato nel suo obiettivo. Li fotografava nei loro atelier mentre lavoravano, durante i party mentre ballavano o si ubriacavano (spesso), li fotografava mentre scherzavano, mentre si baciavano, mentre firmavano autografi, mentre passavano l’aspirapolvere attorno alla loro ultima opera, come l’italiano Maurizio Cattelan alla Royal Academy of Arts con la sua La nona ora, l’installazione dove si vede un papa Wojtyla di cera colpito da un meteorite.

Talent Prize 2009, la mostra dei finalisti alla Centrale Montemartini

Giovedì 29 ottobre al Museo Centrale Montemartini di Roma, verrà inaugurata la mostra Talent Prize 2009, a cura di Nicoletta Zanella.

Il premio Talent Prize 2009 per artisti emergenti è stato ideato e organizzato dalla Guido Talarico Editore con il sostegno della Fondazione Roma, patrocinato dal comune di Roma, sovrintendenza ai Beni culturali, con Musei in comune e Zètema. Gli oltre 900 artisti che hanno partecipato a questa seconda edizione del Talent Prize hanno confermato quanto sia importante e necessario uno strumento di visibilità come questo per far emergere sempre più l’eccellenza della giovane arte italiana.

Il Sud-Est di Steve McCurry

Steve McCurry (Philadelphia, 1950), uno dei grandi maestri della fotografia del nostro secolo, giunge a Palazzo della Ragione, nel cuore di Milano, dall’11 novembre 2009 con una mostra unica nel suo genere, dedicata ai 30 anni piu’ intensi della sua carriera.

La mostra ideata e curata da Tanja Solci propone un’eccezionale raccolta di quasi 200 scatti che accompagnano il visitatore in un racconto, che si snoda in un percorso dove volti, colori, paesaggi e luci, pervasi da una magica atmosfera, segnano l’identità di paesi come l’Afghanistan, l’India, il Tibet, la Birmania, colti attraverso l’obiettivo di uno dei maestri del fotogiornalismo, premiato già due volte con il World Press Photo Awards.

…..Tra…..Giuseppe Penone e Alfonso Artiaco

La galleria Alfonso Artiaco inaugura il 28 ottobre la mostra personale di Giuseppe Penone dal titolo alquanto singolare ..…Tra…..

Giuseppe Penone presenta per la sua quarta mostra personale alla galleria napoletana (la prima nel 1988, e a seguire nel 1996 e 2003) un grande lavoro inedito pensato specificatamente per lo spazio. I temi fondanti della sua ricerca artistica riappaiono anche in quest’occasione: dal confronto con gli elementi naturali al contatto del proprio corpo su questi elementi ed il seguente processo organico di metamorfosi. Nella composizione di questa nuova opera l’artista, difatti, impiega due elementi che hanno sempre animato le sue sculture: gli alberi ed il bronzo.