SimSim Salabim, ecco la nuova mostra di H. H. Lim

 SimSim Salabim è il titolo della mostra curata da Achille Bonito Oliva dell’artista sino-malese H.H.Lim che si inaugurerà il 23 aprile presso la galleria De Crescenzo & Viesti di Roma.
Con questa esposizione, Lim racconta dal suo punto di vista la complessità della attuale situazione globale, i conflitti in Medio Oriente e nel resto del mondo, la crisi economica  che sta mettendo in ginocchio il modello economico del capitalismo occidentale.
SimSim Salabim si riferisce al potere soprannaturale di una formula magica – ed alla speranza che porta con sé – di poter dominare le cose e la società del mondo, di migliorale o di peggiorarle.

Al via Prague Biennale 4

 Si inaugura il 14 maggio a Praga la quarta edizione di Prague Biennal. Polimorfa, sfaccettata, multiculturale, multicentrica e in continua dialettica con se stessa e con il pubblico: queste sono le caratteristiche di PRAGUE BIENNALE 4, che quest’anno si presenta assieme a PRAGUE BIENNALE PHOTO.

Come di consueto Giancarlo Politi e Helena Kontova, direttori di Prague Biennale, si sono affidati a un team di curatori internazionali, creando un forum di discussione sul tema della pittura nelle sue più diverse declinazioni e manifestazioni: locali, nazionali, internazionali.

Prima mostra per il Maxxi di Roma

Si è inaugurata il 2 aprile 2009 la prima sala completata del Maxxi, Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma con lamostra di Alberto Garutti, un’installazione site-specific ideata specificatamente per il Museo, “seguendo quella che è la politica del museo – aggiunge il direttore Anna Mattirolo – sempre più indirizzata verso le
committenze specifiche, attraverso accordi con artisti invitati a venire a lavorare direttamente nella sede del Museo”.

L’opera di Garutti è la prima ad abitare lo spazio del Museo, il primo museo pubblico nazionale, costruito nel quartiere Flaminio di Roma, dedicato alla creatività contemporanea. Pensato come vero e proprio campus delle arti e della cultura diventerà non soltanto uno scrigno per l’arte ma un luogo urbano fruibile da tutti, un ponte fra il Foro

Italico e l’Auditorium di Renzo Piano. Un’area di ben 27 mila metri quadrati, di cui 10.000 di superficie espositiva ed un costo totale di 150 milioni di euro, è composto da due musei, uno dedicato all’arte e l’altro all’architettura, ai quali si aggiungono auditorium, biblioteca e mediateca, bookshop e caffetteria, spazi per esposizioni temporanee e spazi all’aperto, laboratori, luoghi per lo studio e un ristorante.

Ancora sulla Biennale di Venezia, nominati gli artisti che rappresenteranno l’Ucraina e il Portogallo

Il Ministero della Cultura e del Turismo dell’Ucraina assieme al PinchukArtCenter hanno annunciato che Illya Chichkan, artista ucraino e Mihara Yasuhiro, di nazionalità giapponese rappresenteranno in cooperazione l’Ucraina alla 53esima Biennale di Venezia. Il titolo del progetto sarà Steppes of Dreamers e vedrà il supporto di Peter Doroshenko, direttore artistico del PinchukArtCenter.

Il progetto artistico esaminerà il passato, presente e futuro del paesaggio eurasiatico attraverso metafore cinematografiche ispirate dal regista ucraino Kira Muratova. L’installazione che avrà grandi dimensioni sarà esposta dentro e fuori gli spazi del Palazzo Papadopali.

Art Basel e la giovane arte

Ad Art Basel 40 il settore Art Statements saranno presenti 27 giovani artisti che animeranno altrettante mostre personali. Le selezioni a che hanno registrato la ragguardevole cifra di oltre 300 partecipanti di 13 nazioni sono state portate a termine dal comitato stesso della fiera.

Il settore Art Statements promuove il talento dei giovani artisti da ben 10 anni, offrendo loro una piattaforma che rappresenta una vetrina internazionale sotto gli occhi di importanti critici, curatori e collezionisti. Molti degli artisti che hanno partecipato alle passate edizioni  di Art Statements sono divenuti oggi famosi nomi del contemporaneo, esponendo in tutti i musei e le gallerie più celebri del globo, tra i più famosi partecipanti ricordiamo: Ghada Amer, Kader Attia, Vanessa Beecroft, Pierre Huyghe, William Kentridge, Mariko Mori, Ernesto Neto, Ugo Rondinone, Hans Schabus e Gregor Schneider. I 27 progetti selezionati promettono agli amanti dell’arte un interessante e stimolante incontro con il lavoro di una nuova generazione.

Newyorkesi a Venezia

Gli artisti newyorkesi avranno un ruolo fondamentale alla prossima Biennale di Venezia, ” Ci saranno tantissimi artisti americani in questa edizione e la maggior parte di loro vive e lavora a New York” questo il commento di Daniel Birnbaum direttore e curatore della grande manifestazione.

Come è noto la biennale ha un grande impatto sul mercato dell’arte e sulla carriera degli artisti che vi partecipano  e non è un segreto il fatto che molti affari iniziano alla biennale per poi concludersi alla fiera di Art Basel che apre puntualmente la stessa settimana della manifestazione veneziana. Tuttavia Paolo Baratta, presidente della Biennale, ci tiene a precisare che il lavoro di Birnbaum non ha niente a che vedere con il mercato e le quotazioni dell’arte contemporanea, viene quindi da pensare che implicitamente Baratta ci vuole comunicare che gli artisti presenti alla kermesse sono stati tutti convocati in nome della sperimentazione artistica e non secondo oscuri meccanismi e scelte pilotate dal sistema.  

Riapre a Londra la Whitechapel

Riapre le sue porte la Whitechapel Gallery, una delle pìù influenti gallerie pubbliche di tutta la Gran Bretagna che vanta una storia ultra centenaria. Dopo un ritocco alla facciata che è costato tredici milioni di sterline e due lunghi anni di lavoro, lo spazio espositivo  si ripresenta in una nuova ed elegantissima veste che più si addice ad un luogo al centro della scena dell’arte londinese.

Whitechapel è oggi una colonia di spazi interconnessi di varie misure e varie atmosfere dove può trovare posto ogni tipo di arte, la superfice espositiva è stata notevolmente ampliata sino a raggiungere il 78 per cento in più rispetto alla vecchia costruzione. La rinomata istituzione pubblica ha ospitato, nel corso della sua lunga vita, i maggiori esponenti dell’arte contemporanea internazionale da  Jackson PollockDavid Hockney, da Gilbert & George a Richard Long.

I won’t let you die, la mostra a Roma di Youssef Nabil

L’Accademia di Francia a Roma, diretta da Frédéric Mitterrand, presenta al pubblico I won’t let you die, una mostra all’artista egiziano Youssef Nabil, a cura di Francesca Fabiani su progetto di Guido Schlinkert, allestita presso l’Atelier del Bosco di Villa Medici che sarà visitabile fino al 24 maggio 2009.

Per la sua prima mostra in Italia, Youssef Nabil (nato al Cairo nel 1972 e attualmente residente tra Parigi e New York) propone una serie di cinquanta opere circa (stampe fotografiche alla gelatina d’argento ritoccate ad acquarello) realizzate tra il 1992 e il 2007. Ritratti, abiti, oggetti e soprattutto autoritratti compongono, come tessere di un mosaico, una sorta di diario del giovane artista.

Paola Pivi e il suo volo d’oltreoceano

 Auckland, Nuova Zelanda – Ottantaquattro pesci rossi hanno compiuto un viaggio in aereo sopra il mare di Tasman il 21 marzo scorso, ognuno dei simpatici animaletti ha affrontato la trasvolata dentro la propria bolla d’acqua comodamente posata sul sedile.

Ovviamente non si è trattato di un viaggio turistico ma dell’opera I wish I’m a fish di Paola Pivi commissionata da Natasha Conland, curatore dell’Auckland Art Gallery in occasione dell’Auckland Festival 2009. L’opera dell’artista italiana fa parte di un programma di scultura ed installazione di arte pubblica temporanea che si svolge nell’arco di 24 ore.

La Spagna premia il talento di Pipilotti Rist

Il premio Joan Miró 2009 è stato aggiudicato all’artista svizzera Pipilotti Rist. La manifestazione è organizzata ogni due anni dalla Joan Miró Foundation di Barcellona in Spagna ed è sponsorizzata dalla Fundació Caixa Girona con un premio finale in denaro che ammonta ad oltre 90.000 dollari.  La prima edizione dell’evento è stata vinta nel 2007 da Olafur Eliasson.

I membri della giuria del 2009 sono stati la nostra italianissima Ida Gianelli, presidente dell’Azienda Speciale Palaexpo; Alfred Pacquement, direttore del Musée National d’Art Moderne, Centro Georges Pompidou; Vicent Todolí, direttore del Tate Modern; Poul Erik Tøjner, direttore del Louisiana Museum of Modern Art; Rosa Maria Malet, direttore del Fundació Joan Miró; e Arcadi Calzada, presidente della Fundació Caixa Girona.

Sislej Xhafa vede doppio

Doppio appuntamento romano per Sislej Xhafa giovane ed acclamato artista di origine albanese che con estrema libertà creativa coglie la dimensione politica e reale in maniera provocatoria accostandosi all’ironia di Marcel Duchamp. L’artista è presente a Roma in ben due eventi personali da martedì 31 marzo 2009.

Si parte da Edicola Notte l’insolita vetrina artistica nel cuore di roma dove l’artista ha presentato un’opera appositamente realizzata per lo spazio espositivo intitolata provocatoriamente Edicola Notte. In occasione dell’evento costituito da un vernissage di 24 ore no stop, l’artista gioca su di un’imprevedibile ambiguità che sollecita la curiosità dello spettatore che come un voyeur spia la scena dal buco di una porta: l’apparente semplicità e immediatezza della sua opera nasconde una pluralità di letture a disposizione dello spettatore più attento e la deviazione verso l’inaspettato può mettere in discussione valori già acquisiti.

DROME magazine, the love issue

E’ uscito il quindicesimo numero di DROME Magazine, rivista d’arte contemporanea di avanguardia che si distingue dal resto delle proposte del settore per l’estrema eleganza ed unicità di forme e contenuti. Drome è un progetto editoriale nato nel 2004 dalle menti creative di  Rosanna Gangemi (direttore responsabile ed editoriale) e Stefan Pollak (direttore creativo). Ogni numero del magazine che ha periodicità trimestrale ruota su un concetto cardine, in questa edizione ad esempio tutte le interviste e gli approfondimenti focalizzano l’attenzione sull’amore.

DROME magazine è un vero e proprio compendio monografico che abbraccia il passato ed il futuro del’arte, della fotografia, della moda, dell’architettura, del design, del cinema, della musica, del video, del teatro e della letteratura. Ogni articolo è presentato in italiano ed inglese e redatto all’insegna dell’approfondimento, della trasversalità e della sperimentazione visuale e corredato da stupende immagini che raffigurano le più innovative esperienze artistiche contemporanee.

L’effetto Saatchi

Gli artisti contemporanei inglesi sono ormai talmente quotati nel mercato dell’arte internazionale che ogni galleria italiana vorrebbe averne uno, magari anche uno poco famoso ma rigorosamente di sangue britannico. Certo è che ultimamente anche gli artisti della Repubblica Ceca sono molto in voga ma l’Inghilterra è sempre l’Inghilterra. Gli Young British Artists sembrerebbero essere i porta bandiera di una vena creativa inesauribile, un vero tesoro per la terra di Albione per molto tempo devota a John Constable, J. M. W. Turner e Francis Bacon quali rappresentanti dell’arte britannica nel mondo. Oggi tutto è cambiato e la Gran Bretagna sembra sfornare un talento al mese. Dietro questa fucina di creatività c’è sicuramente la mente geniale di Charles Saatchi, proprietario dell’omonima galleria, collezionista d’arte e co-fondatore della famosa agenzia pubblicitaria londinese Saatchi and Saatchi.

Ma cominciamo per gradi, nel 1988 un gruppo di 16 artisti del Goldsmiths College di Londra capitanati da Mr. Damien Hirst al secondo anno di college, prese parte ad una storica mostra chiamata Freeze in uno spazio espositivo alternativo nei Docks di Londra. Alla mostra assistette anche il buon Saatchi che rimase subito colpito dagli animali sotto vetro di Hirst tanto da divenirne il maggiore collezionista.

History of Russian Video Art volume 2 a Mosca

Mosca – il video è il media artistico del villaggio globale. Sin dalla sua nascita la video arte è cresciuta fino a diventare una disciplina principe dell’arte contemporane, l’unica capace di integrare l’arte in un contesto mondiale più che nazionale.

History of Russian Video Art. Volumes 1, 2, 3 è un progetto in larga scala che offre un’ampia panoramica sull’evoluzione della video arte in Russia dalle sue origini databili attorno al 1980 sino ad oggi. Nella sua essenza il progetto ha un’anima didattica poiché permette al pubblico di entrare in contatto con una parte della storia dell’arte contemporanea russa che non è ancora molto conosciuta a livello internazionale ma la cui rilevanza culturale è di primaria importanza.

In Russia la video arte è comparsa nello stesso momento in cui l’arte contemporanea è emersa dalla condizione di semi clandestinità degli anni del regime Soviet e post Soviet, invadendo gli spazi indipendenti.