Lo statunitense Jerry Saltz è un critico ironico ed irriverente ma decisamente geniale. Il suo approccio all’arte contemporanea è troppo estroso da poter passare inosservato. Curiosando in giro per la rete abbiamo trovato un divertente articolo di Jerry Saltz sul recente opening della mostra The Artist is Present di Marina Abramovic al Moma di New York. Il critico si è trovato faccia a faccia con i performers nudi che ricreavano una storica opera della grande artista. Vediamo quali sono state le sue reazioni:
“Penso che lo scorso martedì un pene ciondolante si sia leggermente appoggiato alle mie parti basse. Questo non mi è mai successo o quanto meno non al Moma. Due figure nude, un uomo ed una donna, si trovano faccia a faccia davanti all’entrata dello spazio espositivo ed è normale che per continuare oltre ci si vede costretti a passare in mezzo ai due corpi. Così ho fatto io e proprio mentre pensavo di avercela fatta ho sentito una cosa, seguita da due rimbalzi, sfiorarmi la coscia. Benvenuti a The Artist Is Present, la prima grande retrospettiva dell’artista hard-core Marina Abramovic. Anche se trovo il lavoro dell’artista un poco melodrammatico e narcisista devo dire che questa retrospettiva che si affaccia su quaranta anni di carriera è decisamente affascinante oltre che oltraggiosa e coraggiosa.




Se avete sempre desiderato vedere l’interno del Guggenheim Museum di New York nel suo stato originale allora forse questo è il vostro momento. In occasione della mostra personale dedicata a Tino Sehgal (fino al prossimo 10 marzo) infatti la grande spirale, precedentemente accesa dalle opere di Kandinsky, è stata completamente svuotata e non si vede l’ombra di un dipinto nemmeno a pagarlo oro. Ma a guardarlo bene lo spazio non è del tutto vuoto, sul pavimento della celebre rotunda un uomo ed una donna giacciono avvinghiati in un morbido e lento abbraccio.
Molte volte la critica etichetta una brutta opere di un determinato artista come spazzatura.Per il suo ultimo progetto di Micheal Landy ha intenzione però di trasformare le opere d’arte in spazzatura, buttando nel cassonetto i più brutti lavori di Damien Hirst e Tracey Emin. Il prossimo venerdì 29 gennaio infatti, il provocatorio artista del gruppetto della Young British Artists installerà un enorme cassonetto alto sette metri e largo cinque metri alla South London Gallery dove gli artisti potranno buttare tutti quei lavori che vorrebbero veder definitivamente distrutti.

inutile continuare a parlare di crisi economica e di stallo nel settore dell’arte. Siamo sicuri che i lettori di Globartmag sono si interessati agli andamenti del mercato ma l’arte in senso stretto e la creatività sono le cose che vi stanno più a cuore. Per questo vi omaggiamo di una piccola lista delle mostre più interessanti che nel 2010 si terranno negli Stati Uniti. Se vi trovate da quelle parti non perdetele:
Lo shopping è una forma d’arte tutta Americana quindi è naturale che un membro della Flux Factory, l’artista Man Bartlett ha deciso di elevare definitivamente questa pratica al rango di performance in un progetto dal titolo BestnNonBuy. Con un passato nel teatro, Bartlett ha deciso di passare 24 ore in un megastore della catena Best Buy sito in Union Square a Manhattan con l’intenzione di non spendere nemmeno un dollaro.