Cartrain ruba le matite a Damien Hirst

Il diabolico folletto dell’arte contemporanea Mr. Damien Hirst è sempre in agguato. Con i suoi tiri mancini ha letteralmente catalizzato il mondo dell’informazione e del collezionismo internazionale convincendo tutti a sborsare fior di milioni per i suoi squali in formalina o per i suoi dipinti a puntini colorati. Hirst è tra i pochi, insieme a Jeff Koons e Maurizio Cattelan, ad aver compreso l’importanza di costituire una solida matrice imprenditoriale alla base di ogni produzione artistica.

Ciò unito ad una martellante campagna pubblicitaria a colpi di presenzialismo ed immagine ha garantito all’artista britannico una fama mondiale oltre che un posto nella storia dell’arte. Eppure anche il sardonico Hirst, l’artista che scherza con la morte e se ne compiace, anche lui dicevamo è stato vittima di una divertente azione di guerrilla art che lo ha fatto andare su tutte le furie. L’autore di questo gesto di rivolta artistica è Cartrain, street artist di appena 17 anni proveniente da Londra.

Il Safari Metafisico di Yorgo Manis

La CO2 contemporary art di Roma inaugura il 18 settembre Metaphysical Safari, prima personale in Italia del giovane talento greco Yorgo Manis a cura di Maria Letizia Bixio, Miltos Manetas e Domenico Quaranta.  “Strutturando e destrutturando in continuazione la massa di immagini ed informazioni, cerco di ottenere un equilibrio etico metafisico. Ciò riflette il sentimentalismo di una morale popolare di successo che mi piace chiamare ‘romanticismo cinico’. Si tratta di una forma di romanticismo storico deviato, lontano dall’idea centrale di ritorno alla natura”.

Con queste parole si presenta al pubblico l’artista di origine greca con un lavoro realizzato appositamente per l’Italia, basato sulla rielaborazione di alcune immagini di monumenti storici di Roma riconducibili ai valori “pop”, per il loro dominio di pubblico accesso mediante la rete internet, vero riverbero dei nostri tempi.

Al Gam la mostra che inaugura il circuito Twister

The Group Show è il titolo della mostra collettiva che inaugura nella sede storica della GAM di Gallarate. La mostra articolata ed estesa occupa per la prima volta tutte le sale espositive del museo e ospita i lavori di Mario Airò, Massimo Bartolini, Carlo Bernardini, Loris Cecchini, Ofri Cnaani, Mme Duplok, Chiara Dynys, Lara Favaretto, Maik e Dirk Löbbert, Marzia Migliora, Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini.

The Group Show nasce dunque quale punto di arrivo e di partenza di Twister, occasione unica per poter conoscere la poetica di tutti e undici i vincitori del concorso che qui si presentano con opere autonome rispetto a quelle progettate e realizzate per Twister, capaci di riflettere la ricchezza della ricerca artistica contemporanea, libera di muoversi con linguaggi differenti, mai uguali, riconducibili ad un sentire che pone lo spettatore quale proprio principale interlocutore.

Monahans – Dim The Aurora

Ci sembra un pò di sentire i primi vagiti di Michael Stipe dei R.E.M. mescolati alle sonorità degli Spoon in questo nuovo disco dei Monahans. La cosa non può che far piacere, specialmente se il disco si traduce in un viaggio nel più tradizionale alternative rock americano anche se con qualche dettaglio intrigante.

Diventa il direttore di un nuovo museo di Barcellona

 Opportunità per tutti gli addetti al settore dell’arte sparsi per il globo, il futuro Canòdrom Barcelona Contemporary Arts Centre ha deciso di cercarsi personalmente un direttore e per tale delicata nomina non ha esitato ad indire una competizione internazionale che si aprirà questa settimana e si chiuderà il prossimo 15 ottobre.

Il  centro Canòdrom Barcelona è un progetto che ha come obiettivo la promozione e lo sviluppo delle diverse forme della creazione artistica. Tutto ciò per posizionare Barcellona e la Calatogna nella mappa dei centri artistici internazionali nel contesto della cultura globale. Il nuovo centro svilupperà la dimensione sociale dell’arte, abbracciando il pubblico e proiettandolo in una nuova dimensione culturale. Tra le attività specifiche del Canòdrom saranno presenti anche laboratori di ricerca e formazione delle pratiche curatoriali contemporanee.

Il Pakistan entra in scena con Hanging Fire

Hanging Fire è il titolo di un particolare evento in mostra dal prossimo 10 settembre al museo Asia Society di New York. Tale data segna l’inaugurazione della più grande manifestazione legata all’arte contemporanea del Pakistan mai ospitata da un museo americano.

Hanging Fire ospita la creatività di 15 artisti pakistani che avranno il difficile compito di imporre all’attenzione del mondo dell’arte internazionale una scena che per molto, forse troppo tempo è passata in sordina. La reputazione del Pakistan nell’ambito del contemporaneo si è da sempre scontrata con semplicistiche e retoriche concezioni che hanno catalogato tale nazione come una patria inospitale senza libertà espressiva e creativa. Certamente in alcuni periodi della sua storia il Pakistan ha imposto restrizioni alle arti visive, alle opere teatrali ed alle pellicole cinematografiche a causa delle imposizioni della Sharia o delle severe regole militari. 

The Boston Spaceships – Zero To 99

Terzo album per lo strambo progetto di Robert Pollard e vediamo se riuscirà a raggiungere gli spigoli e le ironie del primo album Brown Submarine. Pollard non mi è mai piaciuto un granchè ma il frizzante nonsense delle sue song in certi casi può tirar su il morale.

Sean Lennon sulle tracce di mamma e papà

Ci sono immagini che hanno fatto storia, e poi ci sono quelle che provano ad entrarci con la forza: la foto di John Lennon che abbraccia, nudo, Yoko Ono (vestita) cinque ore prima di essere ucciso e scattata dalla celebre fotografa Annie Leibovitz per la copertina di Rolling Stone, è stata ricreata ora dal figlio della coppia, Sean Lennon.

Tra il 1975 e il 1980 John Lennon si ritirò dalla scena pubblica, la sera dell’8 dicembre 1980, alle 22.50, rincasando al termine di un pomeriggio trascorso in studio di registrazione, Lennon fu avvicinato da un venticinquenne squilibrato, di nome Mark Chapman, il quale esplose contro di lui quattro colpi di pistola gridando: «Ehi, Mr. Lennon! Sta per entrare nella storia». Soccorso da una pattuglia di polizia, Lennon perse coscienza durante la corsa verso l’ospedale, dove fu dichiarato morto. Per quanto riguarda le vicende di Yoko Ono vi rimandiamo ad un dettagliato articolo apparso su Globartmag poco tempo fa.

Al Castello di Rivoli la grande retrospettiva dedicata a Gianni Colombo

Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea il 14 settembre inaugura la più importante mostra retrospettiva dedicata all’opera dell’artista italiano Gianni Colombo (Milano, 1937 – Melzo, 1993) protagonista dell’arte cinetica internazionale. La rassegna include circa cento opere per le quali l’artista è diventato noto negli anni Sessanta e Settanta, tra cui una vasta selezione di quadri e sculture mobili, strutture di luce e diversi tra i suoi ambienti più rappresentativi.

Nel mondo dell’arte cinetica sviluppatasi negli anni Cinquanta e Sessanta, Colombo propone una nuova definizione dell’opera d’arte come spazio animato dalla partecipazione attiva dello spettatore. L’artista è in questo precursore di temi che sono oggi al centro del dibattito artistico internazionale.

11 settembre, la sovrapposizione degli eventi di Stefano Cagol

A partire dal 9 settembre e fino all’11 ottobre 2009, Stefano Cagol presenta 11 Settembre, un progetto che si svolge simultaneamente in tre musei europei – Il Mart di Rovereto, la Kunstraum di Innsbruck e lo ZKM di Karlsruhe – oltre che nello studio dell’artista a Brussels.

“11 settembre” è impresso nella mente di tutti come la drammatica data dell’attentato alle Twin Towers. Ma è anche il giorno in cui l’artista è nato. Questa coincidenza lega indissolubilmente la sfera personale dell’artista con l’evento tragico per antonomasia del nuovo millennio. Il progetto parte da questa sovrapposizione tra evento personale e collettivo per riflettere sui concetti di storia, di identità individuale e condivisa, di cambiamento, di ripetizione, e naturalmente di morte e di nascita. Sono temi da sempre centrali nella ricerca di Stefano Cagol (Trento, 1969), che da diversi anni concentra i suoi interventi nella sfera della public art.

Fell – Incoherent Lullabies

Nuova produzione per i Fell, suggestiva band di Denver che finalmente riesce a dare alle stampe Incoherent Lullabies, album che ha subito ritardi su ritardi dovuti alla malattia del manager della loro etichetta Camera Obscura. Vorrei dire che ne è valsa la pena ma non si tratta certo di un capolavoro.

Alfred Stieglitz, il più grande fotografo del secolo scorso?

Abbiamo una domanda per voi, ma dovete rispondere velocemente chi pensate siano i migliori fotografi del 20esimo secolo? Ovviamente si tratta di una questione spinosa e per di più a bruciapelo. Tuttavia il professor David W. Galenson, docente di economia dell’università di Chicago sembra  avere una degna risposta al quesito. A questo punto vi starete chiedendo cosa c’entrano le scienze economiche con l’arte. Il professor Galenson ha invece applicato un suo metodo statistico con cui ha già stilato altre classifiche per così dire artistiche le quali sono comparse su ben tre libri e su altrettante pubblicazioni per il National Bureau of Economic Research.

Ultimamente Galenson ha persino stilato una classifica dei più grandi artisti del 20esimo secolo mettendo Pablo Picasso e la sua opera Les Demoiselles d’Avignon al primo posto. Per trarre le sue conclusioni Galenson si basa sul numero di apparizioni di un dato artista su di una pubblicazione fotografica. In questo caso il docente ha preso in esame 5 tra le più importanti pubblicazioni internazionali ed ha selezionato i fotografi che apparivano per almeno quattro volte all’interno di esse. Alla fine la lista si è ristretta a venti nomi, Galenson ha quindi scandagliato i migliori 16 libri fotografici editi dal 2000 in poi alla ricerca di foto prodotte dai magnifici venti e le ha sommate.

Il popolo di Bristol giudica su arte e vandalismo

La città di Bristol ha deciso di catalizzare l’attenzione dei media e diventare capitale della street art internazionale. Dopo il grande successo della mostra di Banksy al Bristol Museum che negli ultimi giorni ha visto lunghe code di ammiratori assiepati davanti all’entrata principale, le autorità cittadine balzano nuovamente agli onori della cronaca grazie ad una decisione inedita ed innovativa ma andiamo per gradi.

Nel 2005 Banksy si appropriò del muro di un edificio pubblico, disegnando un murale raffigurante un uomo nudo appeso alla finestra in fuga dal compagno della sua amante. Il consiglio comunale decise quindi di indire un grande sondaggio aperto a tutti i cittadini chiedendogli di decidere sulla rimozione o sulla conservazione dell’opera. A sorpresa il 93% dei votanti decise di non far rimuovere  il murale. Adesso le autorità cittadine hanno nuovamente bisogno del loro popolo per un nuovo sondaggio, questa volta Bristol dovrà decidere quali murales, tag e graffiti sono giudicabili come opere d’arte da conservare e quali sono invece considerabili come inutili scarabocchi da eliminare.

Airswap atterra alla Not Gallery di Napoli

Un progetto artistico senza confini spaziotemporali. Ecco cos’è Airswap. Nato dalla mente di Arianna Callegaro e sviluppato in collaborazione con Luca Mazza, Airswap è un contenitore potenzialmente illimitato, mobile e in costante accrescimento. Lo è per sua natura e per quella dei luoghi in cui approderà: gli aeroporti.

Un giorno i viaggiatori, muovendosi tra scale mobili e tapis roulant, tra gates e metal detectors, tra imbarchi ed approdi, s’imbatteranno in speciali kiosk, in cui potranno barattare un loro indumento con uno Airswap. Vantaggio ben più sostanzioso dello sconto al duty free, perché nella permuta guadagneranno un pezzo unico, un’opera d’arte, un valore aggiunto.