Vinco il concorso e sconfiggo la crisi

Abbiamo parlato spesso di crisi nel mondo dell’arte con tagli ai musei, aste che non raggiungono le cifre da capogiro precedentemente stimate, mentre molti concorsi artistici propongono invitanti premi costituite da vincite milionarie. Insomma la storia che Globartmag ha deciso di raccontarvi racchiude tutti gli argomenti da noi trattati negli ultimi tempi.

Dieci mesi fa Aaron Heideman, un artista 29enne dell’Oregon, ridotto sul lastrico dalla crisi economica che ha travolto gli Stati Uniti si è trovato nel giro di poco tempo a dormire nel suo furgone, l’ultima proprietà rimastagli. Invece che stare fermo, Aaron ha deciso di investire gli ultimi soldi in carburante e di attraversare gli Usa, raggiungendo tutti i luoghi dove la recessione ha fatto più danni. Ha già attraversato 20 stati, con un obiettivo: incontrare le persone che come lui avevano perso tutto, o quasi, e farsi raccontare le loro storie.

Al via la Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo

La Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo torna in una delle sue terre di elezione, i Balcani, con una edizione di grande interesse a Skopje, in Macedonia, dal 3 al 12 settembre 2009.

La Biennale rappresenta la più importante vetrina mediterranea della creatività giovanile ed è soprattutto un happening culturale che favorisce l’accesso al mercato internazionale per i giovani artisti che vi partecipano, attraverso la creazione di spazi di incontro, di scambio, di riflessione e di formazione sulla realtà artistica contemporanea.

I tuoi disegni alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo


Domenica 13 settembre 2009, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino sarà la prima istituzione italiana a collaborare con il progetto The Campaign for Drawing, nato nel 2000 in Gran Bretagna, sviluppandolo nei suoi spazi.

Dalle 15.00 alle 19.00, saranno allestite delle postazioni di disegno in diversi spazi della Fondazione: nelle sale espositive, nell’ingresso, al bookshop, in caffetteria, nel giardino esterno. Le postazioni potranno essere presidiate da un operatore, oppure organizzate per la fruizione libera da parte di tutti i visitatori.
Lo staff del dipartimento educativo e i mediatori culturali d’arte saranno presenti per facilitare l’approccio con le diverse proposte e condurre dei laboratori.

Bertozzi & Casoni e Mario Merz, un pezzo di Italia da Sperone Westwater

La galleria Sperone Westwater non ha certo bisogno di presentazioni. Fondata nel 1975 dall’art dealer italiano Gian Enzo Sperone la Westwater rappresenta una vera e propria istituzione internazionale, capace di organizzare eventi di alto livello con il meglio delle nuove proposte artistiche unite alle stars della scena contemporanea.

Vero pioniere del mercato Sperone ha scelto il momento giusto per sbarcare a New York cavalcando l’onda delle nuove spinte artistiche degli anni ’70 ed in certi casi promuovendo nuovi personaggi che hanno catalizzato l’attenzione del pubblico e degli addetti al settore dell’epoca. Dopo questa presentazione se in questi giorni vi trovate nella grande mela o siete in procinto di andarci, fate un salto da Westwater al West Village e non ve ne pentirete.

Presenta anche tu un progetto per la Moscow International Biennale for Young Art

Vi avevamo già accennato della rinascita artistica della scena Russa, oggi siamo qui a parlarvi di un importante evento studiato appositamente per i giovani artisti di tutto il mondo, a riprova del fatto che l’est pensa a fare le cose in grande ma non solamente per i grandi nomi.

La manifestazione in questione è la Moscow International Biennale for Young Art, progetto ambizioso che mira a riunire in quel di Mosca i fermenti artistici giovanili provenienti da ogni parte del globo. Ovviamente la selezione è aperta a chiunque, basta essere dotati di passione, creatività e soprattutto di una visione artistica fresca ed innovativa. Trattandosi di un evento riservato alla giovane arte, il limite di età dei partecipanti è fissato a 35 anni. Il titolo di questa seconda edizione della Biennale è Qui vive?, in sostanza un’indagine sui confini fisici e teorici oltre che un’opportunità per gli artisti di fermarsi per un momento ed analizzare il cammino fatto sino ad ora riflettendo sulle personali posizioni concettuali e creative.

Scandalo, un uomo nudo sul quarto plinto di Trafalgar Square

Novità dal quarto plinto di Trafalgar Square dove il progetto di Antony Gormley One & Other sta letteralmente catalizzando l’attenzione di tutto il mondo e portando in piazza la stragrande maggioranza del popolo londinese.

Come ben ricorderete il nostro beniamino ha deciso di creare un’installazione composta da persone comuni che a turno passano un’ora sul plinto svolgendo attività varie o performance. Fin dalla presentazione del progetto si era temuto per possibili comportamenti poco consoni delle “opere” in mostra e ieri come volevasi dimostrare le paure sono divenute realtà. Mr Holwell è infatti salito sul plinto e si è denudato mostrandosi alla folla così come mamma l’ha fatto.

Dark Side II, il lato oscuro della fotografia

L’anno scorso una mostra dal titolo Darkside I–Photographic Desire and Sexuality Photographed ospitata dal Fotomuseum Winterthur in Svizzera ha esplorato il ruolo della fotografia sull’immagine della sessualità e del desiderio, riproducendo passioni e corpi seducenti che si aprono alla vita.

Dal prossimo 5 settembre fino al 15 novembre sarà invece il turno del secondo capitolo dal titolo Dark Side II – Photographic Power and Violence, Disease and Death Photographed. L’evento si preannuncia come riflesso opposto della mostra precedente con immagini disperate e disperanti, colme di corpi sfigurati, mutilati o semplicemente in declino che forniranno interessanti spunti di riflessione sia sull’arte che sull’antropologia rappresentando il momento della morte o della vicinanza ad essa come ultima esperienza della vita umana.

La Russia alla riscossa del contemporaneo

Pochi giorni fa vi avevamo parlato della nuove tendenze provenienti dalla Grecia con istituzioni pubbliche e private pronte a scommettere su di una stagione d’oro dell’arte contemporanea ellenica. Oggi analizzeremo la Russia che sembra destinata ad irrompere sulla scena internazionale grazie ad una nuova generazione di artisti grintosi e provocatori come Gosha Ostretsov, Pavel Pepperstein che assieme al maturo Andrei Molodkin hanno catalizzato l’interesse del pubblico, dei collezionisti e dei critici di tutto il mondo.

Ovviamente la Russia è foraggiata da una nuova classe imprenditoriale che trainata da Roman Abramovich, assiduo collezionista d’arte, sembra intenzionata a interporre la propria nazione tra Inghilterra e Stati Uniti, superpotenze del contemporaneo. Insomma sembrerebbe l’inizio di una nuova guerra fredda  combattuta a colpi di opere d’arte.

Marco Tirelli scopre la scultura

Con ExCelle, sabato 12 settembre, nel parco della Fattoria di Celle, Marco Tirelli realizza la sua prima scultura. Il sito scelto dall’artista è una radura in leggero declivio nel verde, in una posizione sopraelevata rispetto ad un’altra installazione di Sol Lewitt Cubo senza Cubo, dove ha disposto quattro elementi in acciaio corten, in dialogo tra di loro: due dalle forme curve e morbide, gli altri scanalati.

Non è la prima volta che un artista a Celle si confronta con nuove forme espressive, aprendo una strada nuova a successivi sviluppi: Magdalena Abakanowicz, Richard Serra, Anne e Patrick Poirier, Enrico Castellani, solo per citarne alcuni, ed oggi Marco Tirelli. L’approdo alla scultura non è casuale: “Negli ultimi anni Tirelli ha accentuato la vocazione spaziale ed installativa della sua pittura” scrive il critico Ludovico Pratesi nel saggio in catalogo “scandita da una serie di tele che vengono allineate dall’artista secondo un ordine preciso inserite all’interno di uno spazio definito”.

ESPO ricopre i muri con le sue lettere d’amore


Importante operazione artistica di Steve Powers in arte ESPO, street artist americano che ha letteralmente invaso I muri di Philadelphia con una grande serie di nuovi graffiti. ESPO ha dipinto la bellezza di 50 muri con grandi e coloratissime composizioni incentrate sul tema dell’amore, il progetto prende infatti il nome di Love Letter. L’evento sponsorizzato dal Pew Center for Arts & Heritage e dal programma di mural art delle autorità cittadine si è svolto tra la 63esima e la 45esima strada nei pressi del mercato, alla creazione delle opere hanno partecipato anche alcuni esponenti di spicco del mondo della street art oltre che ad un piccolo ma agguerrito gruppo di artisti locali.

La manifestazione è stata organizzata in un mese e sarà accompagnata da due libri ed un film documentario oltre che un workshop di insegnamento di graffiti per i giovani artisti di Philadelphia.  Le opere di ESPO sono state concepite in sequenza in modo da essere viste dai passeggeri del treno, in questo modo sarà possibile ammirare lo scorrere delle diverse scritte come in una pellicola filmica.

Exit art cerca artisti per Digimovies

Exit Art è alla ricerca di nuovi ed esaltanti video prodotti in digitale per il suo nome progetto che prende il titolo di Digimovies. I partecipanti potranno iscrivere alla manifestazioni video di ogni genere, si va da lungometraggi a cortometraggi, documentari, fiction, animazioni e chi più ne ha più ne metta.

La galleria ha intenzione di selezionare i migliori video e proiettarli nello spazio Exit Underground, nuova area destinata a progetti new multimedia che sorgerà proprio sotto la galleria principale. Il progetto parte dall’esigenza di mostrare le ultime novità provenienti dal mondo del video digitale auto-prodotto. La partenza è fissata per la primavera del 2010, intanto la galleria ha già predisposto una sorta di sala cinema digitale con un sofisticato proiettore Hd da 5000 lumens ed un equipaggiamento dolby surround da far invidia persino alle moderne megasale cinematografiche realizzate dalle majors americane.

Il silenzio di Peter Belyi

La Galleria Pack di Milano il 29 settembre inaugura la seconda mostra personale dell’artista russo Peter Belyi dal titolo Silence. Con questo progetto, l’artista russo prende le distanze dall’indagine introspettiva di quegli elementi culturali tipici del carattere post-Sovietico che avevano caratterizzato la sua produzione precedente per lasciare spazio alla materialità e all’imponenza fisica delle opere.

L’indagine dell’artista in questa nuova mostra, si fa ancora piu’ profonda e matura, senza tuttavia perdere la poeticità ed il carattere evocativo che contraddistinguono il suo linguaggio. Belyi persegue la sua ricerca evocando gli elementi che piu’ lo interessano: linguaggio, parola e memoria commemorativa.

From generation to generation, la prima personale romana di Kaarina Kaikkonen

La Fondazione Pastificio Cerere e Z2O Galleria Sara Zanin sono lieti di ospitare per la prima volta l’artista finlandese Kaarina Kaikkonen (Iisalmi, Finlandia, 1952) in una doppia mostra personale dal titolo From generation to generation a cura di Laura Barreca.

Nota internazionalmente per i suoi progetti ambientali e per le grandi installazioni realizzate con l’uso di materiali semplici come indumenti o carta, Kaarina Kaikkonen affronta la sua prima personale a Roma cimentandosi in una grande installazione nello spazio suggestivo della Fondazione Pastificio Cerere. I materiali utilizzati sono per lo più camicie, giacche usate di diversi colori e fogge recuperate nei mercati della capitale, che nelle mani sapienti dell’artista rimodellano e interpretano l’architettura esterna del cortile e gli spazi interni del Pastificio Cerere, in un suggestivo progetto site-specific.

Patti Smith e il suo amore per Firenze

Martedì 8 settembre inaugurerà negli spazi della Galleria Poggiali e Forconi, la prima mostra a Firenze di Patti Smith, icona del rock, poetessa e fotografa di fama mondiale, che per l’occasione si esibirà anche in una breve performance acustica live.

L’esposizione, curata da Jonathan Nelson, presenta circa 80 polaroid in bianco e nero, scattate dal 2000 ad oggi, per la gran parte inedite, realizzate negli ultimi cinque anni e presentate per la prima volta in Italia. Le fotografie esprimono il suo amore per la città di Firenze, l’ammirazione per l’arte dei grandi maestri da cui ha tratto ispirazione, qualcosa di speciale visto in Italia, dichiarando: “ Guardo alle mie fotografie più come a oggetti che immagini. Esse racchiudono molto di più di un attimo, qualcosa di molto prezioso, qualcosa che forse non potrò più rivedere”.