Emmanuelle Antille e Michelangelo Penso al The Flat di Milano

The Flat-Massimo Carasi, dopo la mostra An Intelligent Design di Paolo Cavinato, si inoltra ulteriormente negli argomenti della stagione espositiva 2010-2011, approntando una personale per ognuno dei due piani della galleria. Martedì 30 Novembre dalle ore 18.30, nel piano interrato verrà allestita la proiezione del video inedito Shutter and Circles dell’ artista svizzera Emmanuelle Antille, opera appartenente alla recente serie intitolata “Geometry of Ecstasy”. In Shutter and Circles 2010 (11′ 24”), la videocamera si introduce nell’alcova di una giovane coppia che viene ripresa durante un amplesso, si sofferma a lungo sui dettagli dei due corpi tatuati, indulgendo su di loro, dall’inizio del rapporto al climax.

Emmanuelle Antille si addentra sornionamente nella sfera privata dei due, muovendosi come una voyeur, che non ricerca tuttavia né un’ esaltazione morbosa e nemmeno una manipolazione fantastica dell’idea del sesso. La pornografia quale “elemento culturale”, frequentemente impiegato da alcuni artisti contemporanei, pare non interessarla direttamente.

Breve guida per il regalo di Natale alternativo

Natale, tempo di regali. Se vi siete stufati di acquistare sempre gli stessi profumi e le stesse sciarpe per i vostri amici, parenti, lovers e quanto altro eccovi una piccola lista di regali che potrete comodamente acquistare in rete. Ovviamente noi sappiamo bene che voi siete amanti dell’arte contemporanea e del buon design quindi abbiamo stilato questa listina rimanendo sempre in tema con ciò che vi piace, vai con i consigli per gli acquisti

Un bel gioiello firmato Luisa Bruni, designer romana che da molti anni è artefice di creazioni decisamente uniche che rassomigliano magnificamente a variegate forme naturali. Prezzi per tutte le tasche e senza rimetterci un occhio della testa farete un regalo indimenticabile.

Una cover per personalizzare il vostro laptop firmata Tara McPherson. Per  circa 30 dollari ci sembra un buon affare ed un bel regalo.

Per essere giovani artisti…un commento di Alessandro Facente

Vorrei postare su questa pagina il commento del curatore Alessandro Facente alla notizia Per essere giovani artisti bisogna darsi da fare apparsa sul nostro blog alcuni giorni fa. Mi sembrava doveroso pubblicare questa risposta sotto forma di articolo (pur mantenendo la veste spontanea e diretta dello scritto) poichè essa è talmente strutturata da non poter rimaner “chiusa” in un semplice commento:

Cara Micol, all’estero gli italiani sono assolutamente considerati, e sono daccordo con te che siano decisivi gli spostamenti, però, differentemente dal nostro, il sistema straniero investe sugli artisti autoctoni. Per loro è più sensato sp…endere soldi per pubblicità e produzione piuttosto che in spedizione di opere. Il problema però è anche legato al fatto che agli artisti non bisogna chiedere di spostarsi perchè già pensano alle opere, chiediamo invece ai collezionisti di comprare, alle riviste di scrivere e alle gallerie di produrre il lavoro, partecipare alle fiere e tessere contatti per sviluppare il loro percorso.

Bettina Buck e Antonio Rovaldi alla Monitor di Roma

Il prossimo 4 dicembre la galleria Monitor di Roma è orgogliosa di presentare Bettina Buck e Antonio Rovaldi in una doppia personale che vede gli artisti impegnati in due progetti dai toni intimi e raccolti, in cui la componente della memoria e del ricordo riveste un ruolo fondamentale. Platzhalter è la parola che dà il titolo al nuovo corpo di lavori dell’artista tedesca Bettina Buck che torna ad esporre negli spazi di Monitor dopo la prima personale nel 2005. Apparentemente concepita come una mostra site specific ideata sulla conformazione architettonica della galleria, Platzhalter (in italiano, segnaposto) traccia in realtà una sorta di punteggiatura mentale marcando, tramite interventi minimi, i quattordici angoli che delimitano la superficie dello spazio espositivo.

Le piccole e preziose sculture in bronzo esposte in mostra si riferiscono infatti non allo spazio della galleria ma ad angoli di studi di artisti incontrati da Bettina Buck in varie località europee. Realizzate tramite il calco di queste porzioni di spazio con schiuma autoespandente-materiale non perfettamente controllabile-esse rappresentano il risultato di un processo innescato dall’artista alla scoperta dell’alterità.

Joan Jonas alla Galleria Alessandra Bonomo di Roma

Si inaugura il 27 novembre alla Galleria Alessandra Bonomo di Roma la personale di Joan Jonas. In mostra alcuni disegni tratti dalle sue performance, altri della serie Bodyworks ed il video My new theater VI, Good Night Good Morning ’06. Per la serie My new Theater, iniziata nel 1997, Joan Jonas concepisce una sorta di teatro portatile, una struttura che evoca lo spazio scenico ed allo stesso tempo, nelle parole stesse dell’artista, la camera oscura e gli altri dispositivi visivi del passato.

Il video in esso proiettato – realizzato una prima volta dall’artista nel 1976 – si inserisce con vigore in una delle ricerche più significative di Joan Jonas: quella sulla natura dell’immagine, che con sé porta una riflessione sul tempo, sullo spazio e sull’identità. Joan Jonas è considerata una delle artiste americane più importanti della seconda metà del Novecento.

Per essere giovani artisti bisogna darsi da fare

Pensate forse che i nostri giovani artisti stiano perdendo terreno in ambito internazionale? Niente di più sbagliato, anzi si potrebbe senza ombra di dubbio affermare che essi hanno tutte le carte in regola per sfondare all’estero. Negli ultimi anni abbiamo subito l’ondata della YBA inglese, l’eterno ritorno degli statunitensi, l’arrembaggio dei cinesi e quello della nuova scuola di Lipsia. Ora stiamo assistendo ad una grande ascesa dell’est europeo e del Medio Oriente.

Eppure anche noi possiamo farcela, possiamo imporre il nostro stile, le nostre estetiche ed i nostri concetti all’attenzione della scena internazionale. Quello che manca è un poco di organizzazione e più volontà da parte non solo delle istituzioni e delle gallerie private ma anche da parte degli artisti stessi che dovrebbero in qualche modo porsi in uno stato di continuo movimento.

Jacob Kassay, nuova star o ennesima meteora dell’arte?

Strane cose succedono nel mondo dell’arte contemporanea. Innanzitutto parliamo di mercato e già questo dovrebbe farvi drizzare l’antenna. In più possiamo aggiungere che  il fatto del giorno è accaduto ad un’asta. Stiamo parlando di un recente evento di mercato tenutosi da Phillips de Pury & Co. di New York. All’asta erano presenti alcuni interessanti lotti ma il nome che più di tutti è riuscito a catalizzare l’attenzione è stato quello di Jacob Kassay. A questo punto vi chiederete chi è costui, ebbene possiamo dirvi che è un giovane di 26 anni, che è nato a Buffalo e che si è laureato nel 2005.

Ebbene da esordiente totale in un ‘asta internazionale, Kassay ha ricevuto una quotazione iniziale di circa 8.000 dollari, chiudendo poi per la sbalorditiva cifra di 86.000 dollari, circa otto volte la quotazione di partenza.

Stranezze made in U.S.A.: arte a Times Square ed una statua-enigma a Washington

Ve lo immaginate se ogni manifesto pubblicitario ed ogni maxischermo di Times Square a New York si trasformasse in un’opera d’arte? Sarebbe veramente sensazionale. Va comunque detto che nel corso degli anni artisti come  Maya Lin, Marina Abramovic e Keith Haring si sono impossessati di alcuni degli schermi per mostrare le loro opere. Noi però stiamo parlando dell’intera piazza, anzi ad esser precisi questo è il progetto di Justus Bruns, giovane ed intraprendente artista olandese che ha da poco lanciato l’azione intitolata TS2AS, sarebbe a dire Times Square into Art Square.

Justus ha intenzione di coprire tutto il disturbo visivo causato dalla pubblicità di una delle piazze più famose del mondo, sostituendo cartelloni e schermi con opere d’arte. Il curioso progetto è stato varato nel Dicembre del 2009 ed originariamente tutto è partito come un grande scherzo, successivamente alcuni sponsor hanno preso in seria considerazione l’idea di Justus e si sono offerti di sovvenzionare l’intera azione.  

MAXXI contro MoMa, due programmazioni a confronto

Vorremmo oggi porvi di fronte ad una realtà che noi di Globartmag avevamo già subodorato. Senza troppi preamboli vorremmo fare un piccolo esperimento: prendere in esame le mostre organizzate al MAXXI di Roma dalla sua apertura ufficiale fino al prossimo dicembre e confrontarle con quelle del MoMa di New York. Qualcuno sicuramente salirà in cattedra e dichiarerà che non si possono fare confronti di questo tipo, che il MoMa gode delle sovvenzioni dei privati e quanto altro.

Noi invece pensiamo che il Maxxi sia un edificio che può reggere (se non vincere) il confronto con altre prestigiose istituzioni internazionali e se si concepisce un’architettura del genere bisogna anche valorizzarla al meglio. Parlando però di contenuti le cose cambiano, ma lasciamo parlare i fatti. Il MAXXI fino ad ora è stato in grado di offrire questo:

30.05.2010 – 12.09.2010 Kutlug Ataman. Mesopotamian Dramaturgies.

Thom Yorke, dai Radiohead all’arte contemporanea in nome dell’ambiente

Anche Thom Yorke si butta nel grande mare dell’arte contemporanea ma questa noi volta siamo contenti che non sia il solito rapper o pop rocker a voler tentare la via delle arti. Ebbene il carismatico e dotato frontman dei Radiohead ha deciso di creare una gigantesca scultura umana, con l’aiuto di 2000 persone che si riuniranno questo weekend a Brighton. L’intenzione di Yorke è quella di ammassare la folla in modo da creare una sorta di statua vivente di un monarca vichingo dell’11 secolo, trattasi del leggendario re Canuto.

Il re Canuto II (detto il Grande) creò un impero scandinavo del Mare del Nord, comprendente Inghilterra, Danimarca e Norvegia: avventurieri norvegesi e danesi sottomisero l’intera Inghilterra settentrionale e vi si stabilirono come agricoltori e commercianti, fondando grandi città mercantili come York. Su re Canuto girano diverse leggende e forse è proprio quest’aura di mistero ad aver stuzzicato l’immaginazione di Thom Yorke.

La crisi a Dublino? non per la giovane arte contemporanea

Ultimamente la verde Irlanda non se la passa poi tanto bene, la crisi economica ha colpito duramente da quelle parti e come se non bastasse i vertici nazionali hanno presentato alcuni giorni fa un piano di salvataggio internazionale per far fronte alla crisi bancaria. Vedremo quindi come e quanto l’unione europea potrà finanziare l’Irlanda e soprattutto per quanto tempo tale nazione resterà in questo stato. Come spesso succede durante queste situazioni di tensione, l’arte contemporanea e la cultura riescono a trarre linfa dai momenti difficili, tramutando bisogni e necessità in impeto creativo.

Insomma, anche se a Dublino sembra di essere tornati ai momenti di estrema povertà degli anni ’80, gli artisti hanno reagito alla crisi a modo loro. Se i negozi chiudono allora i giovani talenti creativi se ne appropriano, trasformandoli in studios o tramutando i magazzini industriali ed i garages abbandonati in spazi no-profit per mostre d’arte, performances o concerti di musica alternativa.

Tutti i vincitori del Premio Celeste 2010

Sono Laura Bisotti, Mario Rossi, Paola Sunday e i Quiet Ensemble i quattro vincitori della VII edizione del Premio Celeste che si sono aggiudicati i 20.000 euro per le categorie pittura, fotografia e grafica digitale, video e animazione, installazione, scultura e performance, su una short list di 40 concorrenti. Nella serata del 19 novembre, la giuria della settima edizione composta da Gabi Scardi e Julia Draganovic, ha ricevuto le preferenze espresse dagli artisti in gara, che con il proprio voto hanno assegnato la vittoria,  e annunciato al grande pubblico intervenuto – e a coloro che seguivano live la diretta in streaming sul sito di Celeste – il nome dei premiati, nell’ambito di una grande festa dell’arte.

L’opera di Laura Bisotti http://www.premioceleste.it/opera/ido:57202/
Giovane piacentina, classe 1985, intitolata Appunti, è un percorso sullo spazio… tanto in pittura come nel disegno, spiega l’artista – ricerco sempre orizzonti lunghi e piani. Tutto comincia dalla passione per i paesaggi in cui sono nata – i campi della Pianura Padana. Si tratta di opere che hanno una doppia possibilità di lettura, una più ampia in cui risultano essere dei vasti paesaggi e una più ravvicinata e intima in cui si notano i singoli frammenti che li compongono.

Anish Kapoor torna nella sua India

Lo stile unico di Anish Kapoor e la sua forte propensione per le tradizioni indiane hanno contribuito a fare di lui uno degli artisti più coinvolgenti del mondo dell’arte contemporanea. Ora Kapoor ha deciso di tornare in India, la terra natia che lo spinse a creare le sue prime sculture con pigmenti puri.  La mostra, semplicemente intotoalata Anish Kapoor (in visione dal prossimo 28 settembre 2010 al 27 febbraio  2011) sarà la prima in assoluto nel suo paese di nascita.

Il prestigioso evento sarà dislocato su due sedi a Delhi e Mumbai e rappresenta  il progetto espositivo più grande e ambizioso mai sviluppato sul lavoro Kapoor. All’evento, cui hanno collaborato il British Council la Lisson Gallery e  Louis Vuitton, sarà presente una selezione di sculture e installazioni che coprirà l’intera carriera dell’artista, dalla sua prime sculture a base di pigmenti dei primi anni 1980 fino alle  sue installazioni in cera più recenti.

Contemporary Istanbul, realtà fieristica di una Turchia che cresce

Al via la quinta edizione di Contemporary Istanbul, evento fieristico che si terrà dal  24 al 28 novembre 2010. In meno di un decennio Contemporary Istanbul (CI) è diventata la fiera d’arte contemporanea leader in Turchia e nella regione. Con una vocazione a diventare una delle principali fiere d’arte globale nel prossimo futuro CI si sforza di attirare l’arte contemporanea proveniente da tutto il mondo e in particolare dalla sua geografia circostante.

Con 80 gallerie e numerose istituzioni presenti in cinque giorni di fiera CI ospita un pubblico molto vario proveniente da tutto il globo, dagli amanti dell’arte di tutte le età, agli artisti, ai collezionisti, agli accademici,ai curatori e direttori di musei. Allestita presso il Convention and Exhibition Center di Istanbul situato in una zona centralissima della città, la fiera acquista maggiore appeal con conferenze, spettacoli, concerti ed eventi culturali organizzati durante i giorni della manifestazione.