I grandi maestri dell’arte contemporanea salutano la Polaroid

 Come già annunciato in un nostro precedente articolo la Polaroid ha cessato la produzione delle sue celebri pellicole istantanee, custodi di emozioni ed immagini delle passate generazioni. Ad essere precisi l’ultima serie di pellicole prodotte dalla storica industria fotografica scadrà il prossimo mese.

Per celebrare al meglio questa grande perdita il famoso giornale inglese The Observer ha lanciato il Polaroid Project permettendo ad alcuni grandi artisti internazionali di usare per un giorno una Polaroid Camera raccogliendo le loro foto e le loro impressioni riguardo la cara e vecchia macchina fotografica istantanea.

Ecco i protagonisti e le loro dichiarazioni: Rankin: “con la Polaroid posso notare i cambiamenti di umore di ogni soggetto scatto dopo scatto. In questo caso Gordon Brown appare prima amichevole, poi intenso e subito dopo rilassato. Con queste pellicole non si torna indietro, non si cancella tutto in un attimo come nella fotografia digitale. Spesso capita di fare fotografie incredibili per puro caso ed è uno spasso che il digitale non permette”.

Glenn Beck e le follie sull’arte

La scorsa notte il celebre presentatore televisivo Glenn Beck l’ha fatta veramente grossa. L’anchor man americano che al momento conduce un controverso talk show intitolato a suo nome su Fox News Channel ha deciso di tramutarsi in critico d’arte per un giorno.

Beck è ormai famoso per le sue isteriche e ridicole farneticazioni su questioni razziali che sono costati alla Fox la perdita di circa 50 sponsor negli ultimi mesi. Questa volta il presentatore ha puntato il dito contro il magnate Rockefeller accusandolo di aver portato arte di stampo comunista e fascista (forse per par condicio) a New York. Beck ha continuato affermando che Rockefeller (non si sa bene a quale Rockefeller si fa riferimento) era un supporter dei fascisti, un simpatizzante dei comunisti ed un cospiratore che ha agito nell’ombra contro gli interessi del sacro popolo degli Stati Uniti.

Mona Hatoum alla galleria Continua di San Gimignano

Il 13 settembre la Galleria Continua di San Gimignano inaugura Undercurrent (red), mostra personale di Mona Hatoum. L’identità culturale, il nomadismo geografico, la minaccia della guerra, il senso di precarietà esistenziale e di spaesamento, sono alla base dei lavori dell’artista anglo-palestinese.

In questa mostra Mona Hatoum rivisita alcuni temi diventati emblematici nella sua pratica artistica dell’ultimo decennio e presenta una serie di opere che, partendo da oggetti di uso quotidiano, si trasformano in sculture inconsuete e inquietanti.
Paravent (2008) una grattugia ingrandita fino a dimensioni surreali e architettoniche tanto da diventare un paravento e Dormiente (2008), una grattugia questa volta portata alle dimensioni di un letto che promette disagio e sofferenza, sono collocate sul palcoscenico della galleria.

Jonsi & Alex – Riceboy Sleeps

Ma chi sono, i Sigur Rós? si e no, il nuovo proetto di  Thor (Jónsi) Birgisson e Alex Somers è in realtà una costola del famoso nonchè poetico gruppo islandese. I due folletti della musica stavolta hanno deciso di far uscire un disco interamente strumentale con qualche vocina in sottofondo.

Cartrain ruba le matite a Damien Hirst

Il diabolico folletto dell’arte contemporanea Mr. Damien Hirst è sempre in agguato. Con i suoi tiri mancini ha letteralmente catalizzato il mondo dell’informazione e del collezionismo internazionale convincendo tutti a sborsare fior di milioni per i suoi squali in formalina o per i suoi dipinti a puntini colorati. Hirst è tra i pochi, insieme a Jeff Koons e Maurizio Cattelan, ad aver compreso l’importanza di costituire una solida matrice imprenditoriale alla base di ogni produzione artistica.

Ciò unito ad una martellante campagna pubblicitaria a colpi di presenzialismo ed immagine ha garantito all’artista britannico una fama mondiale oltre che un posto nella storia dell’arte. Eppure anche il sardonico Hirst, l’artista che scherza con la morte e se ne compiace, anche lui dicevamo è stato vittima di una divertente azione di guerrilla art che lo ha fatto andare su tutte le furie. L’autore di questo gesto di rivolta artistica è Cartrain, street artist di appena 17 anni proveniente da Londra.

Il Safari Metafisico di Yorgo Manis

La CO2 contemporary art di Roma inaugura il 18 settembre Metaphysical Safari, prima personale in Italia del giovane talento greco Yorgo Manis a cura di Maria Letizia Bixio, Miltos Manetas e Domenico Quaranta.  “Strutturando e destrutturando in continuazione la massa di immagini ed informazioni, cerco di ottenere un equilibrio etico metafisico. Ciò riflette il sentimentalismo di una morale popolare di successo che mi piace chiamare ‘romanticismo cinico’. Si tratta di una forma di romanticismo storico deviato, lontano dall’idea centrale di ritorno alla natura”.

Con queste parole si presenta al pubblico l’artista di origine greca con un lavoro realizzato appositamente per l’Italia, basato sulla rielaborazione di alcune immagini di monumenti storici di Roma riconducibili ai valori “pop”, per il loro dominio di pubblico accesso mediante la rete internet, vero riverbero dei nostri tempi.

Al Gam la mostra che inaugura il circuito Twister

The Group Show è il titolo della mostra collettiva che inaugura nella sede storica della GAM di Gallarate. La mostra articolata ed estesa occupa per la prima volta tutte le sale espositive del museo e ospita i lavori di Mario Airò, Massimo Bartolini, Carlo Bernardini, Loris Cecchini, Ofri Cnaani, Mme Duplok, Chiara Dynys, Lara Favaretto, Maik e Dirk Löbbert, Marzia Migliora, Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini.

The Group Show nasce dunque quale punto di arrivo e di partenza di Twister, occasione unica per poter conoscere la poetica di tutti e undici i vincitori del concorso che qui si presentano con opere autonome rispetto a quelle progettate e realizzate per Twister, capaci di riflettere la ricchezza della ricerca artistica contemporanea, libera di muoversi con linguaggi differenti, mai uguali, riconducibili ad un sentire che pone lo spettatore quale proprio principale interlocutore.

Monahans – Dim The Aurora

Ci sembra un pò di sentire i primi vagiti di Michael Stipe dei R.E.M. mescolati alle sonorità degli Spoon in questo nuovo disco dei Monahans. La cosa non può che far piacere, specialmente se il disco si traduce in un viaggio nel più tradizionale alternative rock americano anche se con qualche dettaglio intrigante.

Diventa il direttore di un nuovo museo di Barcellona

 Opportunità per tutti gli addetti al settore dell’arte sparsi per il globo, il futuro Canòdrom Barcelona Contemporary Arts Centre ha deciso di cercarsi personalmente un direttore e per tale delicata nomina non ha esitato ad indire una competizione internazionale che si aprirà questa settimana e si chiuderà il prossimo 15 ottobre.

Il  centro Canòdrom Barcelona è un progetto che ha come obiettivo la promozione e lo sviluppo delle diverse forme della creazione artistica. Tutto ciò per posizionare Barcellona e la Calatogna nella mappa dei centri artistici internazionali nel contesto della cultura globale. Il nuovo centro svilupperà la dimensione sociale dell’arte, abbracciando il pubblico e proiettandolo in una nuova dimensione culturale. Tra le attività specifiche del Canòdrom saranno presenti anche laboratori di ricerca e formazione delle pratiche curatoriali contemporanee.

Il Pakistan entra in scena con Hanging Fire

Hanging Fire è il titolo di un particolare evento in mostra dal prossimo 10 settembre al museo Asia Society di New York. Tale data segna l’inaugurazione della più grande manifestazione legata all’arte contemporanea del Pakistan mai ospitata da un museo americano.

Hanging Fire ospita la creatività di 15 artisti pakistani che avranno il difficile compito di imporre all’attenzione del mondo dell’arte internazionale una scena che per molto, forse troppo tempo è passata in sordina. La reputazione del Pakistan nell’ambito del contemporaneo si è da sempre scontrata con semplicistiche e retoriche concezioni che hanno catalogato tale nazione come una patria inospitale senza libertà espressiva e creativa. Certamente in alcuni periodi della sua storia il Pakistan ha imposto restrizioni alle arti visive, alle opere teatrali ed alle pellicole cinematografiche a causa delle imposizioni della Sharia o delle severe regole militari. 

The Boston Spaceships – Zero To 99

Terzo album per lo strambo progetto di Robert Pollard e vediamo se riuscirà a raggiungere gli spigoli e le ironie del primo album Brown Submarine. Pollard non mi è mai piaciuto un granchè ma il frizzante nonsense delle sue song in certi casi può tirar su il morale.

Sean Lennon sulle tracce di mamma e papà

Ci sono immagini che hanno fatto storia, e poi ci sono quelle che provano ad entrarci con la forza: la foto di John Lennon che abbraccia, nudo, Yoko Ono (vestita) cinque ore prima di essere ucciso e scattata dalla celebre fotografa Annie Leibovitz per la copertina di Rolling Stone, è stata ricreata ora dal figlio della coppia, Sean Lennon.

Tra il 1975 e il 1980 John Lennon si ritirò dalla scena pubblica, la sera dell’8 dicembre 1980, alle 22.50, rincasando al termine di un pomeriggio trascorso in studio di registrazione, Lennon fu avvicinato da un venticinquenne squilibrato, di nome Mark Chapman, il quale esplose contro di lui quattro colpi di pistola gridando: «Ehi, Mr. Lennon! Sta per entrare nella storia». Soccorso da una pattuglia di polizia, Lennon perse coscienza durante la corsa verso l’ospedale, dove fu dichiarato morto. Per quanto riguarda le vicende di Yoko Ono vi rimandiamo ad un dettagliato articolo apparso su Globartmag poco tempo fa.

Al Castello di Rivoli la grande retrospettiva dedicata a Gianni Colombo

Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea il 14 settembre inaugura la più importante mostra retrospettiva dedicata all’opera dell’artista italiano Gianni Colombo (Milano, 1937 – Melzo, 1993) protagonista dell’arte cinetica internazionale. La rassegna include circa cento opere per le quali l’artista è diventato noto negli anni Sessanta e Settanta, tra cui una vasta selezione di quadri e sculture mobili, strutture di luce e diversi tra i suoi ambienti più rappresentativi.

Nel mondo dell’arte cinetica sviluppatasi negli anni Cinquanta e Sessanta, Colombo propone una nuova definizione dell’opera d’arte come spazio animato dalla partecipazione attiva dello spettatore. L’artista è in questo precursore di temi che sono oggi al centro del dibattito artistico internazionale.

11 settembre, la sovrapposizione degli eventi di Stefano Cagol

A partire dal 9 settembre e fino all’11 ottobre 2009, Stefano Cagol presenta 11 Settembre, un progetto che si svolge simultaneamente in tre musei europei – Il Mart di Rovereto, la Kunstraum di Innsbruck e lo ZKM di Karlsruhe – oltre che nello studio dell’artista a Brussels.

“11 settembre” è impresso nella mente di tutti come la drammatica data dell’attentato alle Twin Towers. Ma è anche il giorno in cui l’artista è nato. Questa coincidenza lega indissolubilmente la sfera personale dell’artista con l’evento tragico per antonomasia del nuovo millennio. Il progetto parte da questa sovrapposizione tra evento personale e collettivo per riflettere sui concetti di storia, di identità individuale e condivisa, di cambiamento, di ripetizione, e naturalmente di morte e di nascita. Sono temi da sempre centrali nella ricerca di Stefano Cagol (Trento, 1969), che da diversi anni concentra i suoi interventi nella sfera della public art.