I Sunn O))) e Richard Serra, l’arte di essere pesanti

I Sunn O))) rappresentano l’ultima frontiera del drone doom metal estremo, genere al limite della musicalità in cui il ronzio delle chitarre elettriche fa da tappeto a sabbatici echi ambient ed elettroniche nuvole sonore. Fin dall’inizio nel 1998 questa band musicale formata da Greg Anderson e Stephen O’Malley si è dedicata a sperimentazioni pesanti e minimal affiancando alle potenti e profonde note delle loro songs una serie di performance teatrali dal vivo.

La decostruzione di sonorità nordiche è il segno distintivo della band statunitense che basa la sua produzione artistica sulla potenza fisica del suono su una mitologia oscura, scevra di ogni minimo contesto ideologico.  Insomma i Sunn O))) non sono del tutto estranei ai meccanismi dell’arte contemporanea e sono apprezzati da molti artisti internazionali. Uno dei numerosi fan di questa misteriosa band musicale è Richard Serra famoso scultore minimalista e videoartista statunitense, conosciuto per il fatto di creare opere d’arte con fogli di metallo.

Il New York Times lancia l’Obama Art

Non è un concorso e non è un festival ma la squinternata proposta lanciata pochi giorni fa dal New York Times potrebbe comunque interessare a molti giovani artisti a caccia di celebrità. Ma cominciamo dall’inizio della storia, l’Obama mania ha ormai contagiato tutti e persino il mondo dell’arte contemporanea non è rimasto certo a guardare.

Shepard Fairey ha immortalato il nuovo presidente americano in quella che è diventata l’icona ufficiale della campagna presidenziale. Anche il famoso pop artist americano Ron English ha creato un celeberrimo ritratto di Obama sovrapposto al volto di Abraham Lincoln. Ultimamente il pioniere della stencil art Blek le Rat ha eseguito un’opera raffigurante il presidente americano in occasione di una mostra personale alla White Walls Gallery di San Francisco. Nella speranza di bissare il successo di  questi talenti dell’arte contemporanea una sempre più numerosa schiera di artisti o presunti tali ha iniziato da subito a dipingere Barack Obama in tutte le salse, saturando subito il mercato e l’immaginario collettivo con una moltitudine di opere di dubbio gusto.

Più sesso per favore, siete artisti!

Il nostro beniamino Jonathan Jones ne sa una più del diavolo . Il famoso critico britannico dalle sue pagine sul The Guardian ha da poco lanciato una curiosa invettiva contro il mondo dell’arte contemporanea accusando gli artisti aver lasciatole tematiche sessuali troppo al di fuori delle loro opere. Vediamo cosa scrive il buon vecchio Indiana Jones dell’arte.

“Negli anni ’10 e ’20 il sesso era un modo per scappare dai confini di una società troppo imbolsita e bacchettona. Pensate che quando fu presentato per la prima volta il dipinto Les Demoiselles d’Avignon di Picasso fu tacciato di immoralità. Al giorno d’oggi il sesso è un veicolo commerciale, roba da cartelloni pubblicitari e veline, insomma è sotto gli occhi di tutti ed alla portata di tutti. Il sesso non è più sovversivo e non rappresenta più un avanguardia ma una noiosa banalità. “

Pochi giorni ad Art Basel

A Basilea torna per il decimo anno Art Unlimited ambiziosa mostra di arte contemporanea che ospiterà nelle giornate della fiera Art Basel (dal 10 al 14 giugno) 59 artisti provenienti da 24 nazioni. Fin dalla prima edizione nel 2000 molti artisti leader della scena dell’arte internazionale hanno partecipato al famoso evento. Anche quest’anno saranno presenti in mostra numerose opere appositamente create per Art Unlimited.

Come già anticipato da un nostro precedente articolo assieme al grande evento che si terrà nella Art Unlimited hall sarà presente la sezione Art Statements con 27 mostre collettive di giovani artisti. In 12.000 metri quadrati di superficie espositiva Art Unlimited offre ad artisti e galleristi una piattaforma che oltrepassa le normali possibilità della convenzionale fiera d’arte, saranno infatti in mostra installazioni di grande formato, video proiezioni, murales, serie fotografiche e performances.

Il vetro è sotto stress alla Biennale di Venezia

Glass Stress è il titolo di un evento collaterale della 53esima Biennale di Venezia che celebra l’uso del vetro nell’arte contemporanea. La mostra si terrà simultaneamente all’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti situato nel Palazzo Cavalli Franchetti ed alla  Scuola Grande Confraternita di San Teodoro in San Marco dal 6 giugno al 22 novembre prossimo venturo.

Glass Stress presenterà al pubblico opere già conosciute assieme ad opere appositamente commissionate per la manifestazione provenienti dal genio creativo di oltre 45 artisti moderni e contemporanei, alcuni dei quali si sono cimentati con il vetro per la prima volta in assoluto. La manifestazione esplorerà l’approccio di ogni singolo artista a questo fragile e sensibile materiale sviscerandone i suoi limiti tecnici e la sintesi tra l’dea d’artista e la bravura del maestro vetraio.

Damien Hirst, Il Tate ed i Gemelli

 Incredibile ma vero siamo ancora qui a parlare dei nuovi pruriti artistici di Damien Hirst e di una nuova mostra al Tate Modern di Londra. L’artista sembra essere una inesauribile fucina di idee il più delle volte molto discutibili mentre la famosa istituzione museale britannica inanella una mostra dietro l’altra, il più delle volte abbastanza interessante.

Insomma tirando le somme Londra resta stabilmente nelle zone alte della classifica delle più prolifiche location per quanto riguarda la scena dell’arte contemporanea. Ma torniamo a bomba, dal 1 ottobre 2009 al 17 gennaio 2010 il Tate ospiterà una mostra dal titolo Pop Life: Art in a Material World, ovviamente come suggerisce tale incipit l’evento indagherà sulle influenze della società del consumismo nei confronti della creazione artistica, niente di nuovo sotto al sole e va da sé che lo spettro di Andy Warhol aleggerà più o meno in maniera convincente nel corso di un megapolpettone i cui ingredienti principali saranno nomi del calibro di Tracey Emin, Keith Haring, Martin Kippenberger, Jeff Koons e Takashi Muratami.

Rebecca Horn si trasforma in fata Morgana

Nella sua sede di Piazza San Marco la Fondazione Bevilacqua La Masa ospiterà una mostra personale dell’artista tedesca Rebecca Horn, aperta fino al 20 settembre. L’artista e’ una delle poche nel panorama attuale ad avere affrontato un numero impressionante di linguaggi artistici, dalla performance, alla scultura, alla poesia, fino al film e all’opera lirica. I temi che affronta sono di carattere universale: l’amore, la difficoltà di mantenere la salute fisica e psicologica, il senso della caducità delle cose.

E’ dagli anni Settanta che con questa sua attitudine l’artista e’ stata una precorritrice importante sia delle pratiche performative, sia dell’installazione ambientale e di una scultura in relazione di dialogo con lo spazio, con la storia, con la politica. In galleria, un percorso misterioso ci parlerà dell’amore come fata morgana; un’illusione impossibile da evitare, affascinante e pericolosa. Pietre, ali di piume irrigidite da un meccanismo che le fa muovere, un dipinto di grandi dimensioni e altri piu’ piccoli segneranno un percorso poetico e al contempo drammatico. Tra le opere anche una nuova versione di Feather Fingers (Guanti di piume, 1972), incentrata sull’illusione del tatto e sulle mani. Una penna viene attaccata a ciascun dito con un anello di metallo, per far si’, nelle intenzioni dell’artista, che la mano diventi “simmetrica (e sensibile) come un’ala di uccello”.

Charles Saatchi ha scoperto l’America, in Inghilterra

Charles Saatchi non finisce mai di stupirci, il magnate dell’arte questa volta ha deciso di voltare le spalle ai Young British Artists, la corrente artistica di artisti inglesi da lui stesso creata negli anni ’90 che lo ha reso ancor più ricco e che ha visto schizzare in vetta alle classifiche dell’art world internazionale nomi del calibro di Damien Hirst, Mat Collishaw, Sam Taylor-Wood, Tracey Emin e tanti altri.

Saatchi ha infatti deciso nuovamente di puntare sulla giovane arte ma stavolta il poliedrico gallerista avrebbe intenzione di dedicarsi agli artisti americani, la cosa ancor più originale è che Saatchi vorrebbe imporre tali nuovi talenti ai collezionisti del Regno Unito.

Novità in arrivo per Frieze Art Fair

I direttori di Frieze Art Fair Amanda Sharp e Matthew Slotover hanno recentemente annunciato i dettagli dell’edizione 2009 che si terrà come di consueto dal 15 al 18 ottobre nel Regent’s Park di Londra. Frieze è uno dei più importanti eventi del Regno Unito ed una delle più influenti fiere dell’arte di tutto il mondo. Sponsorizzata per il sesto anno di seguito dalla Deutsche Bank Frieze 2009 presenterà una selezionatissima vetrina delle gallerie più sperimentali della scena dell’arte contemporanea internazionale.

Le gallerie presenteranno i lavori di più di 1.000 artisti provenienti da ogni parte del globo. Quest’anno la fiera presenterà alcune interessanti novità, prima fra tutte Frame, una sezione dedicata alla presentazione di mostre personali. Frame darà l’opportunità alle gallerie con meno di sei anni di attività di mostrare il talento delle nuove e giovani promesse dell’arte. La selezione delle gallerie partecipanti all’evento Frame sarò curata da Daniel Baumann e Sarah McCrory.

A Roma si indaga sul doppio con Risonanze

 La mostra Risonanze#3. Michelangelo Pistoletto & Giovanni Sollima che si terrò all’Auditorium Parco della Musica di Roma fino al 15 giugno, è la terza – dopo Enrico Castellani & Uto Ughi e Giulio Paolini & Fabio Vacchi – di una serie, promossa dall’Accademia di Santa Cecilia e curata da Marcello Smarrelli, sul tema dell’incontro-confronto tra arte e musica in un continuo gioco di rimandi e suggestioni.

La scelta dei due artisti nasce dalla considerazione che, oltre alla comune radice mediterranea e all’amore per le differenze, il tema del doppio emerge come elemento comune predominante che è alla base del loro lavoro. Nel caso di Michelangelo Pistoletto il doppio è il risultato del riflesso nello specchio, mentre per Giovanni Sollima, che suona lo strumento più simile alla forma e alla dimensione del corpo umano, la relazione con il proprio doppio si verifica con l’atto di abbracciare e utilizzare il violoncello in modo così fisico da diventare il suo alter ego.

Una madre vista attraverso le memorie del figlio

 La Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia ha inaugurato il 28 maggio la mostra ANTON’S MEMORY, personale di Yoko Ono.
Yoko Ono, che il 6 giugno riceverà il Leone d’Oro alla Carriera dalla Biennale di Venezia, ha costruito una esposizione che vuole essere un vasto affresco della sua pratica artistica.
Il titolo della mostra, ANTON’S MEMORY, rimanda alla “vita di una donna vista attraverso gli occhi del figlio, con la sua debole memoria”, come dice Yoko Ono stessa. La mostra è pensata appositamente per gli ambienti di Palazzetto Tito e comprende un gran numero di nuovi lavori tra cui: film, composizioni sonore, sculture, disegni e dipinti, oltre ad alcune installazioni interattive che coinvolgeranno il pubblico stesso.

Simon Faithfull e gli incidenti dell’arte

Il famoso artista Simon Faithfull ha recentemente creato un libro catalogando tutti i suoi incidenti ed infortuni chiamato Accident Book. UCLH Arts ha commissionato tale stravagante pubblicazione che rappresenta una vera e propria cronaca dettagliata attraverso testi e disegni. Cosa ancor più stravagante è rappresentata dal fatto che il 5 giugno prossimo 100 copie del libro saranno abbandonate tra le riviste delle sale d’aspetto di 7 reparti di pronto soccorso di altrettanti ospedali di Londra e Cambridge.

All’interno di ogni libro saranno presenti alcune istruzioni che incoraggeranno il fortuito lettore a portare a casa il libro ed a registrare la copia sul sito internet del progetto attraverso un codice unico presente su ogni retro copertina. Quest’opera d’arte sarà così a disposizione di persone che hanno realmente subito un incidente e non solo ed esclusivamente ai collezionisti d’arte.

Braco Dimitrijevic alla Biennale di Venezia indaga sulla futura post-storia

L’acclamato artista di Sarajevo Braco Dimitrijevic sarà a Venezia il 4 giugno prossimo in occasione di un evento collaterale della 53esima Biennale ospitato dalla Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro ed organizzato dall’Ars Aevi Museum of Contemporary Art di Sarajevo in collaborazione Comune di Venezia e la Fondazione Musei Civici di Venezia.

L’evento dal titolo Future Post History presenterà al pubblico una serie di opere recenti dell’artista realizzate in differenti media tra i quali figurano una site specific installation sulla facciata del Palazzo Ca’ Farsetti e delle opere video all’interno della Ca’ Pesaro. La mostra presenta opere di Braco Dimitrijevic che illustrano il suo concetto di post-storico nel contesto della realtà artistica di Sarajevo, tra l’assedio e la successiva transizione.

Atti vandalici a Roma

Sotto inchiesta la Teca dell’Ara Pacis progettata da Richard Meier e inaugurata in occasione del natale di Roma nel 2004, ma stavolta non per le solite questioni sulla bellezza o sull’utilità dell’architettura (ricordiamo che il sindaco di Roma Alemanno nel suo programma elettorale propose di rimuovere la teca) ma perché la capitale si è svegliata la mattina del primo giugno con un evento che ci lascia senza parole. Un gabinetto con due confezioni da 40 rotoli di carta igienica e due gigantesche macchie di colore rosso e verde sono stati ritrovati sul muro della teca. L’azione è stata messa a segno prima dell’alba, senza testimoni.

“Si tratta di una azione ridicola, indice di un atteggiamento subculturale”. E’ il commento dell’assessore alla cultura Umberto Croppi. “Al di là del danno, per fortuna contenuto, il gesto è solo frutto di una esasperata voglia di protagonismo da parte di chi, dopo aver conquistato la scena con un paio di performances indolori e divertenti, si è illuso di avere titoli per compiere quelle che ritiene provocazioni artistiche. Non c’è neanche forza critica nella bravata – continua Croppi – ma solo povertà di idee e marginalità intellettuale: una cosa talmente insignificante da rendere impossibile perfino un commento”.