Giustizia per Federico Solmi

Federico Solmi può tirare un sospiro di sollievo, ieri mattina è trapelata la notizia che i giudici del Tribunale del Riesame di Bologna hanno ordinato due settimane fa il dissequestro dell’opera che era stata esposta ad Arte Fiera, la kermesse internazionale di arte contemporanea che si è svolta a Bologna dal 23 al 26 gennaio.

I giudici nel liberare l’artista dalle accuse di ipotesi di reato ed offesa a una confessione religiosa mediante vilipendio, avrebbero dichiarato che “Pur essendo un’opera senza dubbio provocatoria, vista l’associazione di simboli sessuali e simboli religiosi, il crocifisso di Federico Solmi è solo ed esclusivamente un’opera d’arte e per quanto eccentrica possa essere considerata, non sono stati compiuti interventi di natura denigratoria su un oggetto di culto, quale appunto un crocifisso, bensì è stata realizzata un’immagine che rappresenta un’imitazione del simbolo religioso che quindi non avrebbe mai potuto essere venerato”.

Buone nuove per Shepard Fairey

Ed alla fine il nostro Shepard Fairey è riuscito a spuntarla. Un magistrato della corte municipale di Boston ha dichiarato lunedì scorso che sette denunce a carico dell’artista per affissione illegale di posters nell’area cittadina, devono essere archiviate per mancanza di prove.

Fairey era stato accusato di ben 17 atti vandalici per affissione di posters e per aver disegnato murales in spazi pubblici e privati nei dintorni di Boston ed in tutto il tessuto urbano. L’artista deve comunque tornare prossimamente davanti alla corte cittadina per rispondere delle rimanenti 10 denunce a suo carico. Nel frattempo i legali di Fairey stanno lottando per la ben ormai nota causa intentata dalla Associated Press che come ben saprete ha denunciato l’artista per sospetta appropriazione indebita di copyright.

Fiere Internazionali, a Pechino c’è il CIGE

Primavera ed estate sono da sempre le stagioni predilette dai grandi eventi fieristici. Giovedì 16 aprile 2009 è stato il turno a Pechino del CIGE il China International Gallery Exposition, evento internazionale giunto ormai alla sua sesta edizione. Quest’anno sono presenti in fiera 84 gallerie di arte contemporanea provenienti da 20 nazioni.

Per l’edizione 2009 il CIGE ha inoltre rinvigorito la presenza di gallerie nazionali presentando 23 gallerie cinesi e 9 gallerie di Taiwan, inoltre solide relazioni si sono stabilite con Giappone e Corea che sono presenti all’interno della manifestazione con rispettivamente 7 e 12 gallerie. Anche la vibrante scena dell’arte contemporanea del sud est asiatico emerge come grande protagonista del CIGE, con la partecipazione di 7 gallerie dall’Indonesia, 2 dalle Filippine, 1 da Singapore e 1 dall’India.

Kate Moss vende la pelle a Tar Magazine

Il buon Damien Hirst è sempre in cerca di una notizia che tenga alta la sua figura di star dell’arte contemporanea più chiacchierata del mondo. Si può apprezzare o disprezzare ma il suo talento nel catturare l’attenzione dei media è un vero e proprio dono artistico difficile da imitare. Questa volta Mr. Hirst ha compiuto una delle sue famigerate dissezioni anatomiche sul volto della bellissima e famosissima top model inglese Kate Moss, già musa ispiratrice di una serie di opere di Marc Quinn.

L’opera di Hirst che è una manipolazione di una foto apparsa su W Magazine di marzo, apparirà sul secondo numero della rivista biennale Tar (Tar  tradotto dall’inglese significa catrame ma è anche l’anagramma di art-n.d.r.), magazine di arte, moda e tendenze che si distingue per il suo appeal elitario ed i suoi contenuti estremamente curati. Il secondo numero di Tar, la cui uscita è prevista per la fine di questa settimana in tutti gli Stati Uniti, dovrà bissare il successo della precedente edizione che ha registrato una vendita di circa 46.000 al prezzo di copertina di circa 15 euro.

Optica Festival, la selezione è aperta

Sono aperte le selezioni per l’Optica festival 2009, evento internazionale dedicato alla giovane videoarte che quest’anno partirà il 21 agosto da La Paz in Bolivia per concludersi a Gijon in Spagna il 31 ottobre 2009. Optica è un progetto unico nel suo genere ed allo stesso tempo un festival che in poche edizioni è riuscito a catalizzare l’attenzione dei media, lo scorso hanno l’evento ha registrato la partecipazione di 200 artisti e 20 gallerie d’arte di tutto il mondo.

L’iniziativa organizzata da Asociación Cultural Colectivo Interferencias offre una valida piattaforma di scambio atta ad incoraggiare e promuovere le sperimentazioni video di giovani artisti a livello internazionale. Ogni anno il comitato organizzativo seleziona lavori che esplorano senza compromessi i nuovi mondi della videoarte, proponendo un corpus di opere capaci di destare interesse sia nel pubblico degli amanti dell’arte sia in quello degli addetti al settore.

A Zurigo il meglio della video arte Latinoamericana

Il Daros-Latinamerica Collection of contemporary Latin American art, presenterà  un’interessante e ragionata retrospettiva sulla video arte latinoamericana il 24 aprile prossimo a Zurigo in Svizzera. La mostra che avrà il titolo di For You/Para Usted, citazione da un video dell’artista argentina Liliana Porter, presenterà al pubblico 35 opere video ed installazioni di 22 artisti provenienti dall’America Latina.

Gli artisti, la cui età oscilla tra i 33 ed i 73 anni provengono da nazioni come Messico, Cuba, Brasile, Panama, Colombia, Guatemala, Cile, Argentina, Costa Rica, Uruguay e Venezuela. Tutte le opere presentate in mostra offriranno un valido compendio del meglio della video arte del Sud America abbracciando 12 anni di produzione artistica. La mostra rappresenterà una valida occasione per approfondire la conoscenza di un panorama della videoarte latinoamericana molto spesso trascurato ma capace di essere intensamente operoso e ricco di spunti creativi ed immaginativi. La manifestazione inoltre, metterà in risalto il ruolo di grande importanza che l’America Latina ricopre nella storia della videoarte internazionale.

Requiem per Damien Hirst

Dal 25 aprile al 20 settembre 2009 il Pinchuk Art Centre di Kiev presenterà una grande retrospettiva dedicata al controverso estro creativo di Damien Hirst. Lo spazio espositivo fondato dal magnate della finanza Victor Pinchuk ospiterà più di cento opere create dall’artista britannico dal 1990 al 2008 in una superficie espositiva di oltre 2.5000 metri quadrati.

La mostra che avrà il titolo di Requiem e presenterà, oltre alle ormai note installazioni con gli squali sezionati Death Explained del 2008 e Death Denied del 2007, alcune delle opere più rappresentative di Hirst. Saranno presenti alcuni primi lavori come A Thousand Years del 1990, la scioccante testa di mucca ricoperta di mosche e vermi. Sarà presente inoltre Away from the Flock del 1994 la famosa installazione raffigurante una pecora sotto formaldeide.

Disputa tra gli eredi di George Grosz e il MoMa di New York

Gli eredi di Gorge Grosz, uno dei più grandi pittori avanguardisti del ‘900 e grande oppositore del regime nazista, hanno recentemente citato in giudizio il MoMa di New York che ha rifiutato la restituzione di tre dipinti creati dall’artista e successivamente scomparsi nel 1933.

Le tre opere intitolate Portrait of the Poet Max Herrmann-Neisse, Self-Portrait with Model, e Republican Automatons, erano state affidate da Grosz in fuga dalla minaccia nazista al gallerista Alfred Flechtheim residente a Berlino. Mentre Grosz era in esilio negli Stati Uniti il governo nazista ordinò la confisca e la distruzione di oltre 285 dipinti presenti nell’atelier dell’artista e nei musei tedeschi. Dopo la morte del gallerista Alfred Flechtheim e la chiusura della sua galleria, l’art dealer Charlotte Weidler si appropriò dei dipinti di Grosz dichiarando di averli ereditati da Flechteim.

Gemine Muse e la caduta dell’impero romano

Incredibile autogol del Comune di Roma in merito all’evento Gemine Muse 2009 tenutosi ieri al Museo Pietro Canonica nella splendida cornice di Villa Borghese. La mostra si è tramutata in un’agghiacciante pantomima che ha evidenziato le ormai croniche sviste perpetrate dalle istituzioni ai danni di una città che non riesce ad offrire una piattaforma credibile dedicata all’arte contemporanea.

A dispetto di una bellissima edizione romana curata da Antonio Arèvalo nel 2007 che aveva realmente creato un dialogo tra i giovani artisti in relazione con le opere classiche presenti negli spazi museali promuovendo e valorizzando il lavoro degli stessi, l’edizione 2009 di Gemine Muse di Roma ha compiuto una distruzione totale di ciò che era stato fatto nei sei anni di vita della manifestazione.

The Pictures Generation al Metropolitan Museum di New York

New York – Il Metropolitan Museum of Art inaugurerà il 21 aprile una grande mostra intitolata The Pictures Generation, 1974-1984 che rimarrà in visione sino al 2 agosto 2009. La manifestazione presenterà al pubblico video, performances e sonorizzazioni di alcuni tra i più influenti artisti contemporanei della scena newyorkese.

Sarà possibile ammirare 160 opere di 30 artisti tra cui Jack Goldstein, Robert Longo, Troy Brauntuch, Sherrie Levine, Cindy Sherman, Richard Prince, David Salle, Matt Mullican, Louise Lawler e Dara Birnbaum. Questo nucleo di artisti conosciuto come la Pictures Generation ha fatto parte di uno dei più influenti movimenti artistici americani.

Viva, viva, viva l’Inghilterra

Parliamo ancora della scena dell’arte britannica. Nell’ultimo periodo le gallerie d’arte contemporanea di Londra stanno attraversando un  interessante periodo di transizione. Mentre il resto del mondo della finanza stringe la cinghia per far fronte alla crisi, Londra sembra un fiorire di eventi legati al mondo dell’arte.

Anche se la Lisson Gallery e la White Cube hanno ridotto il loro staff c’è da dire che pochissime gallerie, rispetto alle altre nazioni europee, hanno chiuso i battenti. L’unica grave perdita registrata è l’abbandono della Yvon Lambert Gallery che aveva inaugurato la sua sede lo scorso ottobre, alla blasonata galleria rimangono comunque le sedi di Parigi e New York. A parte questa nota negativa le brutte notizie sembrano sovrastate da una miriade di iniziative benefiche.  Hauser & Wirth, una delle più grandi gallerie d’arte contemporanea di Londra ha deciso di dare giusto supporto ai giovani artisti britannici aprendo una nuova sede in Swallow Street dedicata alla giovane arte.

Paul Fryer, una pietà elettrica

Tornano alla ribalta le polemiche tra arte e religione, leitmotiv che sembra esser ormai divenuto una triste e scordata cantilena che non affascina o scandalizza più nessuno. La Cattedrale di Gap nel sud della Francia in occasione delle festività pasquali ha da poco ospitato una scultura dal titolo Pietà raffigurante il Cristo morto su una sedia elettrica, opera dell’artista britannico Paul Fryer.

L’operazione avrebbe suscitato non poche reazioni ”in maggioranza positive”, ha osservato il vescovo della diocesi, Jean-Michel di Falco. Commenti di fedeli e visitatori , posti accanto alla foto della scultura , sono inoltre stati pubblicati sul sito della diocesi di Gap e sono in gran parte favorevoli all’ iniziativa. ”La croce non era l’equivalente, all’epoca romana, della sedia elettrica?”, si chiede uno dei fedeli. Un altro osserva: ”Oggi entriamo in una chiesa senza neanche guardare Cristo sulla croce. Alloro dico grazie a Jean-Michel di Falco per avermi svegliato”.

“E’ Falso”, Luigi Ontani frantuma il suo vaso

Chissà cosa è saltato in testa a Luigi Ontani il 9 aprile scorso quando nelle sale espositive dell’Ara Pacis di Roma in occasione della mostra Dall’infinitesimo all’infinito dedicata all’architetto e designer Alessandro Mendini, ha letteralmente fatto a pezzi un vaso della serie 100% Make Up che Mendini aveva realizzato nel 1992 con il supporto economico della Alessi.

Il vaso della discordia è parte di una serie di cento vasi in tiratura limitata frutto del lavoro congiunto di vari artisti che hanno apportato il loro contributo creativo su una forma unica. Il mistero è presto svelato, Ontani avrebbe distrutto il vaso con una sua opera poiché la stessa sarebbe stata inserita nel progetto a sua totale insaputa, così l’autore commenta l’accaduto ” Il vaso non è mio, nessuno mi aveva detto nulla ed io all’epoca del progetto 100% Make Up ero in oriente. Io non firmo contratti, nessuno ha mai autorizzato quel lavoro. Quel vaso è orribile, si sono limitati a riprodurre una mia opera a olio su un fondo scuro assolutamente inadatto. Quando ho visto il mio nome in mostra all’Ara Pacis ho pensato che dovevo fare qualcosa, e l’ho fatta”

Ad Osaka l’arte di Hiroshi Sugimoto

Grande mostra personale ad Osaka per l’artista giapponese Hiroshi Sugimoto (1948), l’evento dal titolo History of history è stato inaugurato a Tokyo nel 2003 e successivamente ha compiuto un tour in quattro città degli Stati Uniti d’America.

La mostra che si terrà dal 14 aprile sino al 7 giugno 2009 negli spazi istituzionali del National Museum of Art di Osaka, offrirà una vasta panoramica sul lavoro del fotografo giapponese. Saranno presenti fotografie della serie Seascapes visioni marine eteree che si affiancheranno ai nuovi lavori Lightining Fields che ritraggono masse di cariche elettrostatiche. Sarà presente inoltre la serie Diorama, dedicata alla fotografia di modelli che riproducono scene naturali prima dell’avvento dell’uomo sulla terra. Saranno in mostra anche alcune fotografie della serie Conceptual Forms e della serie Architecture.