Anche se siete tutti dei baldi giovinotti sicuramente vi sarà capitato di vedere alcune immagini di repertorio che risalgono ai tempi della seconda guerra mondiale. Ebbene a quei tempi era cosa assai comune quella di girar per strada ed imbattersi in colorati (ed alquanto creativi) manifesti pubblicitari che ritraevano perlopiù valorosi soldati in uniforme assieme gente comune con slogan annesso.
Tali manifesti facevano parte della propaganda di regime ed ogni stato coinvolto nel conflitto aveva il suo bel da fare a stampare e diffondere scene che mettevano in guardia la popolazione contro il nemico o suggerivano quale condotta adottare durante un probabile attacco. Questa forma comunicativa, antesignana della poster art, ha prodotto vere e proprie manifestazioni creative che sono entrate nel nostro immaginario collettivo, basti pensare al famoso manifesto Tacete il nemico vi ascolta ed all’anglosassone Loose Lips might sink Ships ovvero “le chiacchiere inutili possono affondare le navi”.

In un giorno d’estate del 1964 un pescatore di Fano pescò inaspettatamente una statua di bronzo dalle profondità marine. La presente scultura si trova oggi al J.Paul Getty Museum di Los Angeles ma se le autorità italiane vinceranno il loro ricorso, i giorni americani del Giovane Vittorioso (o Atleta di Fano), questo il nome della scultura, potrebbero presto giungere al termine. La statua è comunemente nota con il nome di Getty Bronze e raffigura un giovane atleta con il capo incoronato da foglie d’olivo



A 23 anni dalla morte del grande genio della pop art Andy Warhol, un esercito di persone ha dichiarato di aver lavorato fianco a fianco con lui nella Factory durante i gloriosi anni ’60 ed il trionfo delle rivoluzionarie serigrafie con i volti di Elvis Presley e Marilyn Monroe. Uno di loro però non ha mai avuto bisogno di urlare a gran voce il suo contributo dato alla Factory, perchè le sue fotografie parlano da sole. Stiamo parlando di Billy Name che ora vive in un piccolo appartamento vicino ad una stazione dei treni a New York.
Il Palazzo di Versailles o per meglio dire il presidente del programma culturale dell’istituzione, Jean-Jacques Aillagon, ha da poco annunciato i primi dettagli della futura mostra dedicata al re del pop giapponese Takashi Murakami che si terrà dal 12 settembre al 12 dicembre. Le notizie trapelate dalle prime indiscrezioni sono alquanto sorprendenti.
Un’immensa zucca a pois neri creata dall’artista Yayoi Kusama accoglierà curiosi, appassionati d’arte, semplici turisti e pescatori che si troveranno a sbarcare su Naoshima una piccola isola del mare interno di Seto. L’isola è talmente minuscola che la sua superficie è di appena 8 chilometri quadrati, un poco più grande dell’isola di Port-Cro nel mediterraneo. Ma Naoshima non è un isolotto qualunque perchè il miliardario giapponese Soichiro Fukutake ha intenzione di trasformarla nell’isola degli artisti. Fukutake è proprietario di un grande gruppo di scuole a distanza (tipo Berlitz), il magnate di 63 anni è il quarto uomo più ricco del Giappone e da più di venti anni continua realizzare il sogno nel cassetto, trasformare l’isola in un grande paradiso per l’arte contemporanea.

James Franco, la star di Hollywood che ha girato numerosi film di successo come la saga di Spiderman diretta da Sam Raimi, ha intenzione di gettarsi a capofitto nel mondo dell’arte contemporanea. E’ da diversi mesi infatti che l’attore collabora con il video artista Carter, insieme i due hanno già realizzato di un’opera di video arte intitolata Erased James Franco che è stata presentata nel corso di prestigiose manifestazioni come il Guggenheim Art Awards 2009 ed Art Basel Miami Beach oltre che al MoMa di New York.
Dopo le disquisizioni circa l’orecchio di Vincent Van Gogh (vedi nostro precedente articolo) il mondo dell’arte è scosso da un’altra incredibile quanto buffa affermazione. Stavolta il bizzarro retropensiero degli indagatori dell’arte ha investito la Monna Lisa o se preferite La Gioconda, capolavoro indiscusso creato da Leonardo Da Vinci nel lontano 1500, in anni ben lontani dalle meraviglie della medicina moderna.
Il cartoonist danese Kurt Westergaard ha vissuto nella paura da quando ha disegnato la sua nota vignetta su Maometto. Ma i suoi neri presagi non l’avevano preparato all’attacco di un uomo musulmano in cerca di vendetta. Nel settembre 2005 l’artista fu incaricato dal suo giornale il Jyllands-Posten di disegnare il profeta Maometto secondo la sua personale visione. Così fece Westergaard e questo atto creativo cambiò di colpo la sua esistenza.