
Parlando di presenza fisica e culturale dell’arte contemporanea all’interno della nostra società va detto che non v’è nulla di che lamentarsi. Di musei e fondazioni è piena l’Italia, gallerie ne abbiamo a sazietà mentre la Biennale di Venezia resta sempre una delle manifestazioni più ambite e prestigiose di tutto il globo terracqueo. Se si sorpassano i nostri confini la situazione appare ancor più rosea, non è mistero infatti che all’estero esista una nutrita serie di luoghi, eventi ed attività dedicati all’arte contemporanea in netta crescita esponenziale. Ora immaginate quanti artisti sono chiamati ad esporre in questo vasto mare di eventi creativi, il numero è decisamente alto. Ed il bello è che molti di questi artisti sono vere e proprie star, ad esempio dalla generazione Young British Artists in poi, molti artisti inglesi sono osannati da mercato e critica.
Ci sono poi i mostri sacri statunitensi come Bruce Nauman, Bill Viola e compagnia cantante senza tralasciare i nuovi beniamini tipo Paper rad, Kembra Pfahler e Terence Koh che ultimamente hanno furoreggiato al Macro di Roma in occasione della mostra New York Minute. Ovviamente anche Francia, Spagna e Germania hanno il loro cospicuo numero di blasonati protagonisti della scena contemporanea mentre l’Italia chiude il conto con i soliti Francesco Vezzoli, Maurizio Cattelan ed una sparuta manciata di altri nomi.

Chissà quante volte vi sarà capitato di voler vedere un bel film di quelli impegnati ma puntualmente il cinema sotto casa vostra ( che solitamente proietta solo films commerciali ) non ha in programmazione il film prescelto. Evidentemente anche ai curatori del Moma di New York questa vicenda sarà capitata un milione di volte visto che dal 19 al 22 novembre prossimo il celebre museo ospiterà la quarta edizione di Best Film Not Playing at a Theater Near You che in italiano suona appunto come Il miglior film mai proiettato in un cinema vicino casa vostra.

Girovagando per l’immenso universo dell’arte contemporanea vi sarà sicuramente capitato di imbattervi in Terence Koh. Per quanti di voi non lo conoscessero possiamo dirvi che questo eclettico artista, noto anche con il monicker asianpunkboy, è stato assoldato nei primi anni della sua carriera da Charles Saatchi che lo ha catapultato direttamente nell’olimpo dell’art system.
La street art, lo dice già il suo nome, deve la sua fama e la sua potenza espressiva al contesto metropolitano. E’ nella strada che graffiti, murales, posters e stencils trovano terreno fertile per comunicare al meglio una rabbia artistica ed una carica estetica capace di affascinare l’intero mondo dell’arte. Solitamente però, quando la street art viene costretta all’interno delle mura di una galleria, perde i suoi magici poteri, come depressa da un ambiente artificiale ed artificioso non consono alla sua proverbiale bramosia di libertà.





