Massimiliano Gioni al comando della Gwangju Biennale

Massimiliano Gioni, alter ego e voce di Cattelan nonchè direttore della sezione special exhibitions del New Museum di New York è stato designato come nuovo direttore artistico dell’ottava edizione della Gwangju Biennale che si terrà il prossimo settembre 2010. La manifestazione è una delle prime biennali in Asia (è stata istituita nel 1995) ed è un evento internazionale di grande importanza che puntualmente si tiene a Gwangju, città industriale della Corea del Sud.

Per comprendere la grandezza della kermesse dagli occhi a mandorla basti pensare al fatto che le ultime edizioni della biennale sono state letteralmente prese d’assalto da milioni di visitatori nei tre mesi di durata dell’intera manifestazione.

Antony Gormley Wants You!

The One and Other è il titolo della nuova, pazza installazione dell’artista britannico Antony Gormley che coinvolgerà dal prossimo 6 luglio l’intera popolazione di Londra. L’artista ha dato il via alla caccia online ai volontari che diverranno parte del suo nuovo progetto e saranno protagonisti di una vera e propria scultura vivente.

Il quarto plinto di Trafalgar Square, basamento che solitamente accoglie per un anno interventi di artisti di fama internazionale (le precedenti installazioni erano di Thomas Schutte e Marc Quinn), ospiterà infatti più di 2400 persone che formeranno una vera e propria opera con la loro presenza per cento giorni consecutivi.

Otto lezioni sul vuoto a Gijon per Marina Abramovic

Marina Abramovic presenterà a Gijón in Spagna a partire dal 29 maggio 2009 la videoinstallazione 8 Lessons on Emptiness with a Happy End che sarà ospitata per l’occasione dai meravigliosi spazi della chiesa di Laboral. Si tratta dell’ultima opera dell’artista serba nata a Belgrado nel 1946 che ha tentato di tradurre in immagini la sua profonda preoccupazione riguardo agli eccessi nella rappresentazione della violenza nella società e nell’arte contemporanea.

L’installazione è divisa in cinque grandi schermi che ricreano una guerra tra bambini. L’artista ha tratto ispirazione da un recente viaggio nel Laos dove ha avuto modo di osservare che tutti i bambini tenevano in mano delle armi giocattolo. A partire da questa esperienza Marina Abramovic ha ricreato tutte le distinte fasi di un conflitto bellico: dalla negoziazione fino alla battaglia ed alle vicissitudini dei prigionieri passando per le sofferenze dei feriti.

Louise Bourgeois, il ragno di San Francisco smonterà la tela

Luis R. Cancel, direttore degli affari culturali del San Francisco Arts Commission ha recentemente annunciato la prossima rimozione della scultura The Coruching Spider di Louise Bourgeois in prestito alla città di San Francisco dal novembre 2007.

La scultura consiste in 2 tonnellate e mezzo di bronzo raffigurante uno dei famosi aracnidi dell’artista francese che alla considerevole età di 97 anni è considerata uno dei più influenti artisti viventi. L’opera era da tempo un vanto per tutta la città ed era situata nella famosa e caratteristica zona dell’Embarcadero nei pressi del molo 14. La scultura, originariamente prodotta dall’artista nel 2003 era stata specificatamente progettata per la città.

Tassalonica, una biennale ai tempi dell’incertezza

Art in Times of Uncertainty, l’arte ai tempi dell’incertezza questo è il tema di quest’anno alla seconda Thessaloniki Biennale of Contemporary Art, organizzata dal Museo di Stato di Arte Contemporanea con il supporto del ministero greco della cultura.

La biennale di Tessalonica propone con questo titolo un interessante interrogativo: può l’arte contemporanea rappresentare una vetrina di opportunità in questi tempi incerti? 57 artisti provenienti da tutto il mondo selezionati da Bisi Silva, Gabriela Salgano e Syrago Tsiara proveranno a dare una risposta a questa provocatoria domanda. A rappresentare l’Italia sarà presente l’artista bolognese Paolo Chiasera (1978), talento emergente sempre in bilico tra pittura ed installazione che ha recentemente partecipato alla Quadriennale di Roma del 2008 con il dipinto Black Brain 1.

Disputa tra gli eredi di George Grosz e il MoMa di New York

Gli eredi di Gorge Grosz, uno dei più grandi pittori avanguardisti del ‘900 e grande oppositore del regime nazista, hanno recentemente citato in giudizio il MoMa di New York che ha rifiutato la restituzione di tre dipinti creati dall’artista e successivamente scomparsi nel 1933.

Le tre opere intitolate Portrait of the Poet Max Herrmann-Neisse, Self-Portrait with Model, e Republican Automatons, erano state affidate da Grosz in fuga dalla minaccia nazista al gallerista Alfred Flechtheim residente a Berlino. Mentre Grosz era in esilio negli Stati Uniti il governo nazista ordinò la confisca e la distruzione di oltre 285 dipinti presenti nell’atelier dell’artista e nei musei tedeschi. Dopo la morte del gallerista Alfred Flechtheim e la chiusura della sua galleria, l’art dealer Charlotte Weidler si appropriò dei dipinti di Grosz dichiarando di averli ereditati da Flechteim.

Gemine Muse e la caduta dell’impero romano

Incredibile autogol del Comune di Roma in merito all’evento Gemine Muse 2009 tenutosi ieri al Museo Pietro Canonica nella splendida cornice di Villa Borghese. La mostra si è tramutata in un’agghiacciante pantomima che ha evidenziato le ormai croniche sviste perpetrate dalle istituzioni ai danni di una città che non riesce ad offrire una piattaforma credibile dedicata all’arte contemporanea.

A dispetto di una bellissima edizione romana curata da Antonio Arèvalo nel 2007 che aveva realmente creato un dialogo tra i giovani artisti in relazione con le opere classiche presenti negli spazi museali promuovendo e valorizzando il lavoro degli stessi, l’edizione 2009 di Gemine Muse di Roma ha compiuto una distruzione totale di ciò che era stato fatto nei sei anni di vita della manifestazione.

The Pictures Generation al Metropolitan Museum di New York

New York – Il Metropolitan Museum of Art inaugurerà il 21 aprile una grande mostra intitolata The Pictures Generation, 1974-1984 che rimarrà in visione sino al 2 agosto 2009. La manifestazione presenterà al pubblico video, performances e sonorizzazioni di alcuni tra i più influenti artisti contemporanei della scena newyorkese.

Sarà possibile ammirare 160 opere di 30 artisti tra cui Jack Goldstein, Robert Longo, Troy Brauntuch, Sherrie Levine, Cindy Sherman, Richard Prince, David Salle, Matt Mullican, Louise Lawler e Dara Birnbaum. Questo nucleo di artisti conosciuto come la Pictures Generation ha fatto parte di uno dei più influenti movimenti artistici americani.

“E’ Falso”, Luigi Ontani frantuma il suo vaso

Chissà cosa è saltato in testa a Luigi Ontani il 9 aprile scorso quando nelle sale espositive dell’Ara Pacis di Roma in occasione della mostra Dall’infinitesimo all’infinito dedicata all’architetto e designer Alessandro Mendini, ha letteralmente fatto a pezzi un vaso della serie 100% Make Up che Mendini aveva realizzato nel 1992 con il supporto economico della Alessi.

Il vaso della discordia è parte di una serie di cento vasi in tiratura limitata frutto del lavoro congiunto di vari artisti che hanno apportato il loro contributo creativo su una forma unica. Il mistero è presto svelato, Ontani avrebbe distrutto il vaso con una sua opera poiché la stessa sarebbe stata inserita nel progetto a sua totale insaputa, così l’autore commenta l’accaduto ” Il vaso non è mio, nessuno mi aveva detto nulla ed io all’epoca del progetto 100% Make Up ero in oriente. Io non firmo contratti, nessuno ha mai autorizzato quel lavoro. Quel vaso è orribile, si sono limitati a riprodurre una mia opera a olio su un fondo scuro assolutamente inadatto. Quando ho visto il mio nome in mostra all’Ara Pacis ho pensato che dovevo fare qualcosa, e l’ho fatta”

Ad Osaka l’arte di Hiroshi Sugimoto

Grande mostra personale ad Osaka per l’artista giapponese Hiroshi Sugimoto (1948), l’evento dal titolo History of history è stato inaugurato a Tokyo nel 2003 e successivamente ha compiuto un tour in quattro città degli Stati Uniti d’America.

La mostra che si terrà dal 14 aprile sino al 7 giugno 2009 negli spazi istituzionali del National Museum of Art di Osaka, offrirà una vasta panoramica sul lavoro del fotografo giapponese. Saranno presenti fotografie della serie Seascapes visioni marine eteree che si affiancheranno ai nuovi lavori Lightining Fields che ritraggono masse di cariche elettrostatiche. Sarà presente inoltre la serie Diorama, dedicata alla fotografia di modelli che riproducono scene naturali prima dell’avvento dell’uomo sulla terra. Saranno in mostra anche alcune fotografie della serie Conceptual Forms e della serie Architecture.

da Facebook a New York, la giovane arte approda al New Museum

Grande successo al New Museum di New York per la mostra The Generational: Younger Than Jesus, evento frizzante che si protrarrà sino al 14 giugno 2009 con la partecipazione di 50 artisti internazionali al di sotto dei 33 anni d’età.

Il gruppo espositivo è stato selezionato direttamente dalla piattaforma di Facebook dai curatori del museo Lauren Cornell, Massimiliano Gioni e Laura Hoptman che hanno scrutinato ben 500 progetti e messo in piedi la mostra a tempo di record. A catturare l’attenzione del pubblico sono state soprattutto le opere di video arte e le performance, presenti in numero cospicuo e decisamente stravaganti. Tra le più interessanti opere in mostra si è distinto il video dell’artista armeno Tigran Khachatryan che ha alternato scene dalla Corazzata Potemkin di Sergei Eisenstein a clips che mostravano rovinose cadute dallo skateboard.

Gayané Khachaturian e la sua Venezia

Yerevan – Anche l’Armenia ha deciso l’artista che la rappresenterà in occasione della 53esima Biennale di Venezia, si tratta di  Gayané Khachaturian, di nazionalità armena-georgiana.

Per l’ottavo anno consecutivo il Ministero della Cultura armeno ha scelto l’Armenian Center for Contemporary Experimental Art come organismo organizzatore del padiglione ufficiale armeno alla Biennale. Alla guida del padiglione sarà presente L’architetto Edward Balassanian, co-fondatore dell’Armenian Center nominato come curatore unico del progetto. Il padiglione armeno sarà situato per il settimo anno consecutivo all’interno del collegio armeno Moorat Raphael di Venezia.

Il British Museum si rifà il trucco

Il Britsh Museum ha rivelato i progetti per i prossimi lavori di sviluppo della sua struttura che saranno ultimati nel 2012. Per l’ingente progetto che costerà 135 milioni di sterline è stato assoldato il famoso architetto Rogers Stirk Harbour. I lavori permetteranno al museo di mantenere la posizione di leader nel settore dello studio sulla cultura umana e garantiranno nuovi spazi espositivi, laboratori sullo studio della conservazione dell’arte e magazzini di primo ordine per i beni artistici.

Andrew Burnett, direttore del  British Museum afferma che ” i nuovi sviluppi della struttura costituiranno un progetto significativo che permetterà al pubblico di avere di più dal nostro museo. La nostra struttura a fine lavori sarà in grado di mostrare di più, di migliorare il prestito delle proprie opere d’arte ad altri musei e di preservare la collezione per il beneficio delle future generazioni.”

Prima mostra per il Maxxi di Roma

Si è inaugurata il 2 aprile 2009 la prima sala completata del Maxxi, Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma con lamostra di Alberto Garutti, un’installazione site-specific ideata specificatamente per il Museo, “seguendo quella che è la politica del museo – aggiunge il direttore Anna Mattirolo – sempre più indirizzata verso le
committenze specifiche, attraverso accordi con artisti invitati a venire a lavorare direttamente nella sede del Museo”.

L’opera di Garutti è la prima ad abitare lo spazio del Museo, il primo museo pubblico nazionale, costruito nel quartiere Flaminio di Roma, dedicato alla creatività contemporanea. Pensato come vero e proprio campus delle arti e della cultura diventerà non soltanto uno scrigno per l’arte ma un luogo urbano fruibile da tutti, un ponte fra il Foro

Italico e l’Auditorium di Renzo Piano. Un’area di ben 27 mila metri quadrati, di cui 10.000 di superficie espositiva ed un costo totale di 150 milioni di euro, è composto da due musei, uno dedicato all’arte e l’altro all’architettura, ai quali si aggiungono auditorium, biblioteca e mediateca, bookshop e caffetteria, spazi per esposizioni temporanee e spazi all’aperto, laboratori, luoghi per lo studio e un ristorante.