La terra vista dal mare

Little Constellation è un progetto ed una rete internazionale per l’arte contemporanea, che concentra la sua ricerca sulla sensibilità simbolica della dimensione geografica. Evidenziando il diverso rapporto possibile geo-culturale, tra centri e periferie, attraverso un piano di conoscenza portato alle estreme conseguenze di opposizione e di resistenza tra i concetti di vicinanza e lontananza, a partire dal 4 febbraio, presso il Museo di Villa Croce di Genova, sarà presentata la mostra La Terra vista dal mare.

Little Constellation svolge attività di ricerca dedicate al tema complesso dell’isolamento, che trova la sua definizione nella dimensione dell’isola (sia geograficamente, ma naturalmente anche linguisticamente). L’isolamento e la rete di relazioni intrecciate sono così come un territorio di un unico fronte. Viviamo intorno a un mare come rane attorno ad uno stagno, ha dichiarato Socrates. Questo mette in evidenza il fatto che i popoli dell’antichità dovevano la loro prosperità e relazioni, con il grande mare (quasi racchiuso come uno stagno) che è il Mediterraneo. E’ questo dualismo tra distanza e vicinanza su cui il progetto di ricerca si propone di concentrarsi.

Residenze d’artista per il MACRO di Roma

Le residenze d’artista sono una delle più importanti novità del MACRO di Roma. I quattro spazi del secondo piano dell’ala storica del museo (circa 160 mq di superficie ciascuno) saranno trasformati in studi, uno per ogni artista, con materiali, attrezzature e postazioni multimediali. Due appartamenti privati, situati all’interno della nuova ala del museo, saranno destinati agli artisti stranieri; i due italiani saranno invece alloggiati all’esterno.

Attraverso la pubblicazione del bando pubblico internazionale, un comitato scientifico composto dai curatori del museo e da personalità del mondo dell’arte, selezionerà quattro artisti che prenderanno parte al programma, articolato in due cicli annuali della durata di quattro mesi ciascuno. Gli otto artisti saranno scelti sulla base di un progetto inedito, concepito appositamente per gli spazi del MACRO, da realizzare nel corso del periodo di permanenza a Roma.  

Il Guggenheim. L’avanguardia americana 1945–1980

Il Guggenheim. L’avanguardia americana 1945–1980 illustra gli snodi principali dello sviluppo dell’arte americana in un periodo di grandi trasformazioni nella storia degli Stati Uniti: un’epoca segnata da prosperità economica, rivolgimenti politici e conflitti internazionali, oltre che da progressi sostanziali in ambito culturale.

La mostra che inaugura il 7 febbraio a Palazzo delle Esposizioni di Roma prende le mosse dagli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale, quando gli Stati Uniti si affermarono come centro globale dell’arte moderna e l’ascesa dell’Espressionismo astratto iniziò ad attrarre l’attenzione internazionale su una cerchia di artisti attivi a New York. A partire da quel momento, nell’arte americana si assiste a una straordinaria proliferazione delle pratiche estetiche più diverse: dall’irriverente entusiasmo della Pop art per l’immaginario popolare fino alle meditazioni intellettualistiche sul significato dell’immagine che caratterizzano l’Arte concettuale negli anni sessanta; dall’estetica scarnificata del Minimalismo alle sgargianti iconografie del Fotorealismo negli anni settanta. Pur producendo opere profondamente diverse tra loro, tali movimenti furono accomunati da un impegno sostanziale ad indagare la natura intrinseca, il senso e le finalità dell’arte.

La Whitney Biennial 2012 conferma I nomi degli artisti partecipanti

Parlando della Whitney Biennial 2012 volevamo fornirvi un ulteriore update sulla grande kermesse che si aprirà il prossimo 1 marzo e rimarrà in visione fino al 27 maggio 2012. Qualche tempo fa vi avevamo fornito una lunga lista di artisti partecipanti che era trapelata da alcune voci di corridoio, oggi finalmente l’ufficio stampa della manifestazione ha rilasciato la lista ufficiale che noi come al solito rigiriamo a voi:

Kai Althoff, Thom Andersen, Charles Atlas, Lutz Bacher, Forrest Bess (paintings selected by artist Robert Gober), Michael Clark, Dennis Cooper and Gisèle Vienne, Cameron Crawford, Moyra Davey, Liz Deschenes, Nathaniel Dorsky, Nicole Eisenman, Kevin Jerome Everson, Vincent Fecteau, Andrea Fraser, LaToya Ruby Frazier, Vincent Gallo, K8 Hardy, Richard Hawkins, Werner Herzog, Jerome Hiler, Matt Hoyt, Dawn Kasper, Mike Kelley, John Kelsey, John Knight, Jutta Koether, George Kuchar, Laida Lertxundi, Kate Levant, Sam Lewitt, Joanna Malinowska, Andrew Masullo, Nick Mauss, Richard Maxwell, Sarah Michelson, Alicia Hall Moran and Jason Moran, Laura Poitras, Matt Porterfield, Luther Price, Lucy Raven, The Red Krayola, Kelly Reichardt, Elaine Reichek, Michael Robinson, Georgia Sagri, Michael E. Smith, Tom Thayer, Wu Tsang, Oscar Tuazon e Frederick Wiseman.

Dopo Sotheby’s anche il Whitney Museum chiude la porta in faccia ai suoi lavoratori

Come molti dei nostri lettori ricorderanno, ad agosto, circa 43 lavoratori del gigantesco brand internazionale Sotheby’s hanno dato vita ad uno sciopero causato dal mancato rinnovamento del loro contratto, scaduto verso la fine di luglio. In seguito i movimentatori di opere d’arte (che lavorano con la celebre casa d’aste da oltre 7 anni) hanno pensato bene di passare alle maniere pesanti, visto che Sotheby’s li aveva rimpiazzati con altrettanti operai della Crozier Fine Arts, infangando il sacrosanto diritto allo sciopero di tutti i lavoratori del mondo.

I lavoratori hanno così lanciato diversi sit in e diverse “invasioni di campo” ad asta aperta, costringendo così Sotheby’s ad una contromisura senza precedenti, vale a dire quella di chiudere al pubblico le sue gallerie poste al 10 piano del quartier generale di New York, dove solitamente vengono esposte le opere che andranno all’asta. Ebbene, alla protesta dei movimentatori di Sotheby’s si aggiunge oggi quella dei movimentatori della società Local 966 che da diverso tempo lavora per il Whitney Museum of American Art in quel di New York. I lavoratori hanno da diverso tempo intavolato delle negoziazioni con la direzione del museo per siglare un nuovo contratto, visto che l’attuale scadrà il prossimo 31 gennaio.

L’Italia dell’arte si organizza

 

Un cambiamento, un’inversione di rotta, la promessa di un nuovo ordine sociale fondato sulla giustizia e sulla legalità senza più sofferenze e carestie. Il cambiamento (e la conseguente lotta per ottenerlo) è il vero motore centrale che ha alimentato le rivoluzioni della Primavera Araba, le rivolte degli indignados, la pacifica invasione del popolo delle tende d’Israele e le azioni di massa di Occupy Wall Street, sino a giungere agli attacchi digitali di Anonymous.

In questo clima di grande agitazione ma soprattutto di trasformazioni sociali, anche il popolo della creatività ha deciso di darsi da fare per far parte del cambiamento e non lasciarsi sopraffare da esso. In Italia ad esempio sono sorti spontaneamente diversi gruppi d’azione, mirati a fare chiarezza sulle vicende museali. Se le istituzioni falliscono o comunque non hanno i fondi necessari per tirar avanti la baracca, significa che questi ultimi nella maggior parte dei casi vengono sperperati inutilmente.

The Eye of the Collector. Opere di Video Arte dalla Collezione Manuel De Santaren

Il potere travolgente del visivo che non ha bisogno di spiegazioni – i video della collezione Manuel de Santander vivono di questo. Sono la prova che i corpi e le immagini in movimento sono elementi essenziali di un linguaggio efficace per questo mezzo, che non ha bisogno di molto altro. Ma la cosa più difficile da raggiungere è la semplicità. La piccola selezione di video scelti per The Eye of the Collector presenterà una varietà di modi in cui le immagini in movimento prive di parlato sono in grado di generare divertimento o ammirazione, emozione, tenerezza o rifiuto, confusione o illuminazione.

La mostra al MAMbo – Villa delle Rose Bologna che si inaugura il 28 gennaio presenta undici video installazioni che si basano su performance prodotte non per un pubblico dal vivo, ma per l’occhio di una telecamera. Con l’eccezione dei lavori di McCallum e Tarry e di Isabel Rocamora, la posizione fissa della telecamera prevale, simulando il punto di vista di un osservatore non coinvolto, che mantiene una distanza costante degli eventi. Il corpo, la sua relazione con l’ambiente e l’interazione fisica con gli altri sono al centro di ogni video: dai tableaux vivant di Niklas Goldbach, William Lamson o Luigi Presicce, la performance di Maria José Arjona e Jesse Aron Green che si riferiscono all’arte concettuale e minimale, lavori correlati alla body art come “HAUTNA — T” di Chrischa Venus Oswald, ai video relativi alla danza di una coreografia d’altri tempi di McCallum e Tarry, Janaina Tschäpe o Isabel Rocamora, alle strane sculture viventi di Hans Op de Beek in “Stewarts have a party”.

Marcel Broodthaers – L’espace de l’écriture



Dal 26 gennaio al 6 maggio 2012 il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna è lieto di presentare Marcel Broodthaers. L’espace de l’écriture, la prima retrospettiva completa in Italia dedicata all’artista belga, a cura di Gloria Moure. Marcel Broodthaers è una delle figure più rivoluzionarie ed influenti nell’arte del Novecento, ancora oggi imprescindibile per comprendere lo sviluppo delle ricerche artistiche e teoriche degli ultimi decenni. La sua critica costruttiva e ironica verso il sistema dell’arte come specifico sistema ideologico e il ruolo politico dell’artista nella società ha posto questioni sempre più centrali nel dibattito critico internazionale, rivelando l’attualità stringente delle sue sperimentazioni tese ad esplorare e ridefinire il significato della creazione artistica.

Dal 1976, anno della sua morte, alcune sue esposizioni si sono susseguite nelle più importanti istituzioni museali internazioni come la Tate Modern di Londra, il Walker Art Center di Minneapolis, il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofià di Madrid e il Jeu de Paume di Parigi, mentre recentemente l’importanza della sua opera è stata testimoniata dall’apertura di una sala specificamente dedicata dal Museum of Modern Art di New York. La mostra con cui il MAMbo rende omaggio al genio di Marcel Broodthaers valorizza nella sua complessità e nella sua estensione un percorso artistico sviluppatosi nel corso di una straordinaria carriera durata soli 12 anni dal 1964 al 1976. L’espace de l’écriture introduce per la prima volta al pubblico italiano un’ampia selezione di circa cinquanta lavori provenienti da prestigiosi istituzioni internazionali, tra cui l’Hamburger Bahnhof Museum di Berlino, lo SMAK di Gand e il MACBA Museo di Arte Contemporanea di Barcellona, che documentano i temi principali della poetica dell’artista: il rapporto tra arte e linguaggio, lo status dell’opera d’arte, la critica del museo come dispositivo e idea.

CINEMACRISI al Madre

Nei momenti di grave crisi le forme di rappresentazione più significative e popolari, e tra esse il cinema, hanno elaborato opere sintomatiche. Il crollo della Borsa di New York nel 1929 (evento spesso accostato alla situazione attuale) e la “Grande Depressione” fecero conquistare allo spettacolo cinematografico un enorme spazio e una rilevanza, anche politico-ideologica, prima sconosciuta. I gravi disagi e le peripezie di una popolazione violentemente segnata dalla mancanza di occupazione e da una perdita generalizzata del potere d’acquisto, portarono Hollywood a far sua la politica del New Deal, proponendo al pubblico americano opere basate sui valori dell’ideologia rooseveltiana.

I nuovi ideali, che la nazione elesse come salvifici, trovarono nel cinema una cassa di risonanza in perfetta sintonia con le scelte del potere democratico: da un lato le crude descrizioni di John Ford (che con “Furore” diresse uno dei film più progressisti mai fatti a Hollywood, in linea con le ideologie del New Deal) dall’altro le commedie di Frank Capra nelle quali l’ideologia dell’ottimismo rooseveltiano amplificava le proprie suggestioni. La crisi economica attuale, che investe il mondo globalizzato, vede il cinema in posizione non più egemonica e dominante, ma solo come uno dei molteplici mezzi di comunicazione, non certo quello in grado di influenzare le risposte sociali. In ogni caso, il cinema denuncia da tempo i sintomi di un malessere che si è rivelato in tutto il suo potere destabilizzante.

Davide Balliano – SONO LEGIONE. Concerto per coltello, chitarra e tempesta

Mercoledì 11 gennaio si inaugura al Madre di Napoli per SONO LEGIONE. Concerto per coltello, chitarra e tempesta, un progetto di Davide Balliano con la collaborazione di Stefano Manzi e Danilo Battocchio. La performance è il secondo appuntamento della rassegna Corpus. Arte in Azione, a cura di Adriana Rispoli | Eugenio Viola.

La ricerca di Davide Balliano indaga il lato oscuro dell’esistenza attraverso un’estetica minimale e a tratti asettica che restituisce scenari cupi e visionari. L’artista esplora le scaturigini dell’animo umano, le sue fragilità e incoerenze. Il suo è un immaginario multiforme che emerge da una pluralità di media: disegno, installazione, pittura, performance, piegati ad evidenza degli aspetti irrazionali di un’umanità alienata, in balìa di ansie e ossessioni.

Italian Newbrow

Nella prestigiosa cornice della Pinacoteca di Palazzo Volpi a Como, dall’11 febbraio al 25 marzo 2012, Ivan Quaroni presenta Italian Newbrow, per la prima volta in un’istituzione pubblica: un nucleo di 16 artisti che con i loro lavori – dipinti, sculture, installazioni – restituiscono uno spaccato fortemente rappresentativo della giovane arte italiana. Una pluralità di voci e modi espressivi che recupera iconografie popolari di oggi – dal fumetto all’illustrazione, dal graphic design alla pubblicità, alla musica – incrociandole con l’arte di ieri. Dialogo reso più evidente in questa particolare occasione espositiva, dall’intreccio delle opere contemporanee con quelle della Quadreria storica del museo comasco.

La rassegna intende raccontare i mutamenti artistici seguiti alla diffusione di massa di Internet e alla globalizzazione e mostrare come sia cambiato il contesto in cui si trovano a operare le nuove generazioni di artisti. “Italian Newbrow non è propriamente un movimento artistico – spiega Ivan Quaroni – e neanche un nuovo linguaggio condiviso, ma un’attitudine, un’inclinazione anzi, che si coglie simultaneamente da più fonti e che rappresenta una direzione suggerita dall’immaginario di massa determinato dal mondo globale e dai mutamenti tecnologici e culturali che ne derivano”.

Mostre in giro per il mondo edizione 2012

Eccoci giunti al consueto appuntamento con le mostre in giro per il mondo previste per i prossimi giorni di questo scoppiettante 2012. Se avete deciso di passare le vostre vacanze all’estero, non perdetevi questi appuntamenti: Dal 6 gennaio all’11 febbraio la galleria David Zwirner di New York city propone al suo pubblico i Date Paintings di On Kawara. Alla mostra saranno presenti 150 opere con le classiche date.

Dal 12 gennaio al 18 febbraio tutte le Gagosian Gallery sparse per il globo ospiteranno invece Mr. Damien Hirst ed i suoi Spot paintings, un evento senza precedenti. Dal 29 gennaio al 9 aprile il MoMa PS1 presenta una panoramica sull’artista californiano Henry Taylor. Dipinti naif realizzati su qualunque supporto da una valigia gettata nella spazzatura ad una scatola di cereali, tutto fa brodo per il magico Taylor. Londra dedica invece, dal 9 febbraio al 27 maggio, una grande retrospettiva al pittore Lucian Freud scomparso nel 2011. Alla National Portrait Gallery saranno presenti i suoi ritratti, prodotti nell’arco di 70 anni di prolifica carriera.

Nei musei italiani le statistiche si fanno da Natale a Santo Stefano

Anno nuovo, mondo museale nuovo. Certo, sarebbe bello poter assistere ad un cambiamento del genere anche se insperato, svegliarci un giorno e poter renderci conto che i nostri poli istituzionali si sono trasformati in una macchina da guerra ben congegnata. Inaugurazioni programmate a regola, mostre interessanti anche per il pubblico e non solo per gli addetti ai lavori, eventi centrali affiancati da sotto-clou in grado di tener alto l’interesse, elementi multimediali e didattici, programmi per i più giovani, screenings di video e quanto altro fa arte.

In special modo andrebbero curate le statistiche, vale a dire la base per compiere futuri studi sull’andamento dei musei. Questo al di fuori dei nostri confini nazionali rappresenta la regola ma da noi questi accorgimenti sono rari come l’acqua nel deserto. Prendiamo ad esempio le ultime statistiche rilasciate da un raggiante MIBAC: nei giorni di Vigilia, Natale e Santo Stefano i nostri musei hanno riscontrato un incremento complessivo di visitatori del 17,73% rispetto al 2010, per un totale di presenze pari a 63.745 (mentre le statistiche dello scorso anno parlavano di  54.144 presenze). Nello specifico, alla vigilia di Natale si è registrato un incremento di visitatori del 24,29% rispetto al 2010, con incassi del 27,09% in più rispetto all’anno precedente.

Sono Giorgio Andreotta Calò, Patrizio di Massimo, Adrian Paci e Luca Trevisani gli artisti del Premio Italia 2012

Il Premio Italia Arte Contemporanea, giunto quest’anno alla sua seconda edizione, è nato per sostenere e promuovere i più recenti sviluppi della scena artistica contemporanea e la nuova generazione di artisti italiani nel contesto locale e internazionale. Inoltre, il Premio rappresenta un’occasione importante per la crescita della collezione del Museo MAXXI, che viene incrementata anche attraverso l’acquisizione di opere appositamente commissionate e prodotte.

In occasione del Premio Italia 2012 (inaugurazione il 27 gennaio 2012), i quattro artisti finalisti – Giorgio Andreotta Calò, Patrizio di Massimo, Adrian Paci e Luca Trevisani – presentano altrettante opere pensate appositamente per gli spazi del Museo, opere che riflettono sui temi di grande attualità, quali il paesaggio e la trasfigurazione della città, la storia come modello di identità nazionale, il rito come momento di riconoscimento tra individui, la materia e la finitezza degli oggetti. Al vincitore, che verrà decretato a poche settimane dalla chiusura della mostra, sarà dedicata una pubblicazione monografica su tutto il suo percorso artistico, con interviste, saggi e una sezione antologica dei più importanti testi critici che ne hanno accompagnato il percorso.