Leonardo Da Vinci è la Gioconda? Riesumiamolo e vediamo

 Incredibile notizia che ancora una volta proviene dall’Italia. Sembrerebbe infatti che i nostri scienziati abbiano intenzione di non voler concedere il degno riposo a tutti quei geni del passato che hanno contribuito all’arte ed alla cultura nazionale ed internazionale. Dopo il nostro precedente articolo sulla riesumazione di Caravaggio con lo scopo di compiere ricerche sulle cause della sua morte, siamo qui a parlarvi di un’altra  celebre salma che presto sarà prelevata dalla sua tomba.

Si tratta di Leonardo Da Vinci, i cui resti saranno analizzati nella speranza di risolvere l’enigma sull’identità della misteriosa Monna Lisa. Se ben ricordate alcune settimane fa un altro studioso aveva avanzato alcune ipotesi sui malanni della Gioconda (vedi nostro precedente articolo). Ora alcuni scienziati italiani hanno ottenuto il permesso di di aprire la tomba dell’artista che attualmente si trova nel castello di Amboise, situato nella valle della Loira, l’equipe tenterà in seguito di ricostruire il volto di Leonardo per scoprire se il ritratto della celebre donna sia o meno un autoritratto in maschera.

Le facce di George Condo entrano nel mondo della moda

Lo scorso 21 gennaio è iniziata a Parigi la settimana della moda maschile. La patinata e prestigiosa kermesse si è però aperta con uno show decisamente sopra le righe che ha visto il designer americano Adam Kimmel svelare la sua collezione primavera-inverno 2010 con l’aiuto del iconico downtown artist George Condo. Ovviamente non si è trattato della solita sfilata con i modelli che sfilano in passerella.

La Galerie Yvon Lambert è stata infatti trasformata in un grande casinò, con i modelli vestiti di tutto punto con i bellissimi abiti di Kimmel ma con in faccia delle grottesche maschere prese pari pari dai personaggi dipinti da Condo, incluso Jean-Louis, il frenchman ritratto dal pittore nella sua celebre serie Existential Portraits del 2006. “I vestiti che ho creato per la collezione di quest’anno sono ricalcano in pieno lo stile di Condo che è il più stiloso delinquente che io conosca” Ha dichiarato Kimmel in una recente intervista.

Donna strappa “L’attore” di Pablo Picasso, il dipinto è salvo

Lo scorso venerdì pomeriggio è accaduto un fatto decisamente buffo di cui molti giornali americani hanno ampiamente parlato. Il teatro della tragedia è stato uno dei templi dell’arte statunitense è cioè il Metropolitan Museum Of Art di New York. Ebbene una guida che accompagnava un gruppo di adulti in visita al museo si è trovata davanti ad un celebre dipinto di Pablo Picasso.

L’opera in questione è intitolata The Actor (L’attore) ed appartiene all’ormai mitico periodo rosa del grande maestro, il dipinto è stato eseguito nell’inverno tra 1904 ed il 1905 e misura 1,8 metri per 1,2, una dimensione assai estesa. Nel descrivere il dipinto la donna deve essersi alquanto infervorata dato che sbracciandosi ha perso totalmente l’equilibrio, andando a cadere proprio sopra il mitico capolavoro.

Una mostra Ultra Erotica alla Mondo Bizzarro Gallery di Roma

Dal 30 gennaio 2010, alla Mondo Bizzarro Gallery di Roma, un gruppo di artisti provenienti da diversi continenti, culture e lingue si ritrovano uniti dalla forza primordiale dell’eros nella mostra collettiva Ultra Erotica. Eccessive, surreali, dark, viscerali fino al limite estremo, le opere di Michael Hussar, Zoe Lacchei, Ken-ichi Murata, Roberto Baldazzini, Dorian X, John Santerineross, Atsushi Tani e Makiko Sugawa svelano lo straordinario potere positivo di una sessualità concepita e rappresentata fuori dall’ordinario.

Ognuno di loro usa linguaggi e tecniche differenti: in mostra si potranno vedere quadri a olio (Hussar) e ad acrilico (Dorian X), disegni a tecnica mista (Lacchei) o a china (Roberto Baldazzini e Makiko Sugawa), fotografia classica (John Santerineross e Atsushi Tani) e colorata a mano (Ken-ichi Murata).
Particolarmente importante sarà la presenza del famoso pittore californiano Michael Hussar, classe 1964, che esporrà per la prima volta in Italia i suoi preziosi dipinti a olio, cupi, inquietanti e dominati da pulsioni come amore, peccato, redenzione e morte. Opere che sono vere e proprie icone contemporanee, meravigliose e decadenti. In Italia, è diventata celebre la sua copertina del libro V.M. 18 di Isabella Santacroce.

Scoperto un vecchio autoritratto di Lucian Freud…con un occhio nero

Vi è mai capitato di litigare con qualcuno e magari prendere un bel pugno in faccia? Noi di Globartmag speriamo di no ma tutti quelli che hanno fatto questa brutta e dolorosa esperienza sanno benissimo che un pugno in faccia comporta le seguenti reazioni da parte del malcapitato: una corsa al pronto soccorso, una denuncia all’assalitore agli organi di polizia ed infine un bella bella bistecca da apporre sull’occhio nero per lenire il gonfiore.

Ovviamente tutti si comporterebbero così, tutti ma non un artista del calibro di Lucian Freud. Il celebre pittore dopo aver litigato con un tassista ha messo da parte dolore e rabbia ed è tornato al suo studio per fissare su tela il suo occhio livido. Quel giorno ad aspettarlo nel suo studio c’era un uomo che doveva posare per un ritratto. L’uomo vide Freud entrare frettolosamente dalla porta principale con il volto segnato dalla rissa, il pittore lo guardò e gli disse: “Vai via, devo dipingere me stesso in questo stato”.  Ovviamente non è un mistero che la vita di Freud è stata molto turbolenta e la violenza ha giocato un ruolo principale in tutto il corso della sua esistenza: “Ho partecipato a molte risse non perché mi piacesse combattere ma semplicemente perché la gente mi diceva delle cose e l’unica risposta che riuscivo a dare erano i pugni” ha dichiarato il maestro alcuni anni fa nel corso di  un’intervista.

Chris Ofili, l’artista che ha combattuto il successo

 Qualche anno dopo aver vinto il Turner Prize edizione 1998, Chris Ofili era in un negozio di Londra per comprare una grande quantità di colori. Una volta giunto alla cassa uno studente in fila dietro di lui gli chiese: “Ma tu sei Chris Ofili? alla scuola d’arte tutti dicono che hai smesso di dipingere“.
Ofili fu deliziato da quella domanda, così sorrise e disse: “Torna dai tuoi amici e digli che ho definitivamente smesso di dipingere, ma non dirgli che mi hai visto comprare tutti questi colori, altrimenti non ti crederanno”.

Chris Ofili, oggi 41enne, ha sempre combattuto contro il successo che per lui, a differenza di tutti gli altri artisti emergenti del mondo, è giunto sin da subito. Prima di compiere 30 anni l’artista aveva già esposto in 3 continenti con mostre personali a Londra, New York e Berlino. Ofili faceva inoltre parte degli Young British Artists di Charles Saatchi ed aveva vinto, come già detto il Turner Prize. Infine l’artista aveva partecipato alla 50esima Biennale di Venezia, occupando in pompa magna il padiglione britannico.

Gli U.S.A. calano gli assi del 2010 (c’è anche Cattelan)

 inutile continuare a parlare di crisi economica e di stallo nel settore dell’arte. Siamo sicuri che i lettori di Globartmag sono si interessati agli andamenti del mercato ma l’arte in senso stretto e la creatività sono le cose che vi stanno più a cuore. Per questo vi omaggiamo di una piccola lista delle mostre più interessanti che nel 2010 si terranno negli Stati Uniti. Se vi trovate da quelle parti non perdetele:

Marina Abramović: The Artist Is Present al Museum of Modern Art, New York, 14 marzo-31 maggio 2010
Grande retrospettiva che il MoMa dedica a Marina Abramović la quale eseguirà una nuova performance di 600 ore. Nel resto del museo i suoi studenti ripeteranno incessantemente alcune delle sue opere più celebri come Luminosity del 1997 dove un performer nudo si bilancia su di un sellino di bicicletta montato sul muro.

Maurizio Cattelan alla Menil Collection, Houston, dal 12 febbraio al 15 agosto 2010
Il provocatore italiano Maurizio Cattelan ha costruito la sua carriera destabillizzando figure autoritarie come il Papa investito da un meteorite. In occasione di questa nuova mostra Cattelan presenterà nuove sculture di cavalli tassidermizzati, questa volta impalati e recanti un cartello con su scrittto INRI. Nel resto del museo saranno presenti altre importanti opere che costituiscono una piccola retrospettiva.

Production Site: The Artist’s Studio Inside-Out al Museum of Contemporary Art, Chicago, dal 6 febbraio al 30 maggio 2010
Protagonista della mostra è lo studio dell’artista che verrà indagato da e rappresentato da artisti del calibro di Tacita Dean, William Kentridge e Bruce Nauman. Il celebre duo artistico formato da Peter Fischli e David Weiss presenterà 105 sculture in poliuretano le quali rappresentano oggetti comuni che si trovano nello studio di un artista. Rodney Graham propone invece un suo autoritratto scultoreo dal titolo Arist in His Studio.

Continua lo stile libero italiano allo Studio Cannaviello di Milano

 Si continuano a presentare due alla volta gli artisti dello Stile Libero Italiano, la situazione artistica che si è creata intorno alla galleria e sulla quale ha ruotato l’attività di tutto quest’ultimo anno. Ecco dunque che il 14 gennaio lo Studio d’Arte Cannaviello inaugura Lateralus, la mostra bipersonale di Stefano Cumia (Palermo, 1980) e Silvia Idili (Cagliari, 1982), entrambi pittori, entrambi di origini isolane, entrambi hanno scelto Milano come nuova dimora per esprimersi ed operare.

Il titolo della mostra fa riferimento al “pensiero laterale”, una modalità di risoluzione di problemi logici che prevede un approccio indiretto, ovvero l’osservazione del problema da diverse angolazioni. Il pensiero laterale si discosta da quello sequenziale (da cui il termine laterale) e cerca punti di vista alternativi per superare i confini e gli schemi precostituiti.

Casio trasforma la cornice in opera d’arte

Per tutti gli anni ’80 e gran parte dei ’90 l’azienda giapponese della Casio ha monopolizzato il mercato della tecnologia, invadendo il mercato con simpatici quanto utili calcolatrici ed orologi da polso decisamente innovativi. Nel corso degli anni la Casio ha continuato a produrre materiale di alto livello ma è stata sicuramente un poco sommersa da un mare magnum costituito da migliaia di altre aziende. Oggi però la Casio potrebbe ravvivare l’attenzione con un prodotto sbalorditivo che interesserà anche il nostro caro mondo dell’arte contemporanea.

La ditta giapponese ha infatti svelato una Digital Art Frame (cornice di arte digitale) capace di trasformare le fotografie che vengono inserite al suo interno in dipinti ad olio, acquerelli ed altre tecniche pittoriche. La sensazionale cornice digitale è stata da poco presentata al CES, Consumer Electronics Show di Las Vegas (aperto dal 7 al 10 gennaio), la più grande kermesse internazionale del settore elettronica, con i suoi oltre 2.500 espositori.

La Francia cala i suoi assi per il 2010

 Avevamo citato ieri la mancanza di buone notizie dal versante francese e ci eravamo ripromessi di parlarvi dei transalpini non solo riguardo scioperi e furti d’arte. Oggi siamo quindi qui a fornirvi una lista di impedibili mostre che avranno luogo a Parigi, proprio come avevamo fatto nel nostro precedente articolo sull’Inghilterra.

Il Centro Pompidou renderà omaggio all’eccentrica pittura di Lucian Freud in una mostra monografica dal titolo Lucian Freud. L’atelier che aprirà le sue porte dal 10 marzo. Questa è la seconda grande retrospettiva dedicata a Freud in territorio francese. La prima fu organizzata sempre dal Centro Pompidou nel 1987.

Il Grand Palais di Parigi propone invece dal 24 febbraio al 24 maggio una mostra dedicata al più sublime dei pittori inglesi : William Turner (1775-1851). Il grande maestro sarà il protagonista dell’evento intitolato Turner et les Maîtres, dove il genio del pittore inglese sarà affiancato ad opere che hanno ispirato la sua creatività e stiamo parlando di nomi del calibro di Canaletto, Rembrandt, Rubens e Claude le Lorrain.

Nuovo furto di opere d’arte nel sud della Francia

 Poco dopo il furto del dipinto Les Choristes di Edgar Degas al Cantini Museum di Marsiglia (vedi nostro precedente articolo), il sud della Francia torna a far notizia per quanto riguarda la sparizione di capolavori dell’arte. Il secondo grande furto è accaduto a meno di una settimana di distanza ed ha fruttato agli astuti ladri un bottino di 30 opere tra cui alcuni dipinti di Pablo Picasso ed Henri Rousseau, rubati direttamente dalla casa di un collezionista privato. La cifra stimata dell’intera collezione ammonterebbe ad 1 milione di euro.

Secondo la polizia locale il furto è stato portato a termine proprio mentre i padroni di casa erano in vacanza all’estero. L’effrazione è stata scoperta da una donna di servizio dell’abitazione che si trova nei pressi di La Cadiere d’Azure, un villaggio medievale della Provenza circondato da vigneti ed oliveti. Solo un’opera di Amedeo Modigliani facente parte del bottino è stata ritrovata a Tolona. Il ricco collezionista era in vacanza in Svezia nei giorni del furto ma attualmente è rientrato in Francia per stilare un inventario delle opere rubate dalla sua collezione.

Gli ultimi dipinti di Jörg Immendorff alla galleria Cardi Black Box di Milano

La galleria Cardi Black Box di Milano inaugura il 20 gennaio 2010 la prima personale in Italia dedicata a Jörg Immendorff, grande artista tedesco che ha segnato la storia della pittura contemporanea e che dagli anni Settanta è stato una figura chiave dell’arte europea.

Questa mostra rappresenta una sorta di sfida perché non vuole raccontare il percorso di Immendorff attraverso le sue opere più note, i grandi cicli narrativi degli anni Settanta e Ottanta, ma sceglie un punto di osservazione particolare, presentando le ultime opere realizzate prima della sua morte. Tra il 2006 e il 2007 – l’anno della sua morte – Immendorff produce infatti una serie di capolavori di grandissima forza emotiva che coniugano il linguaggio espressionista ad una nuova costruzione dell’immagine e ricerca formale.

Lungo tutto il suo percorso artistico Immendorff ha utilizzato la pittura come riflessione sulla realtà sociale ed economica della Germania postbellica. Politico militante nelle fila dell’estrema sinistra, nella sua formazione artistica Immendorff, allievo di Joseph Beuys, assume su di sé tracce indelebili di movimenti come Espressionismo, Nuova Oggettività, Neo-Dada. Ne scaturisce un universo pittorico marcatamente segnato dalla storia contemporanea e dalle sue problematiche. I dipinti di Immendorff fino agli anni Novanta sono ricchi di simboli che rimandano alla storia tedesca degli ultimi cinquant’anni (il muro, la svastica, la bandiera ecc.) e quindi metafore della condizione sociale e politica della Germania divisa.

Nuove teorie sull’orecchio di Van Gogh

 Notizia fresca fresca proveniente da New York, un ricercatore che risponde al nome di Martin Bailey ha avanzato nuove teorie sul famigerato orecchio tagliato di Vincent Van Gogh. Secondo il ricercatore Van Gogh si sarebbe reciso l’orecchio sinistro dopo aver appreso che suo fratello Theo era sul punto di sposarsi, la scoperta invaliderebbe quindi la teoria secondo la quale la colpa della mutilazione poteva essere attribuita a Paul Gauguin. Le affermazioni di Bailey si basano su di una lettera trovata in un dipinto che Van Gogh eseguì poco dopo essersi tagliato l’orecchio.

La lettera scritta da Theo da Parigi nel dicembre del 1888 annuncerebbe il futuro progetto matrimoniale, cosa che avrebbe ulteriormente destabilizzato le già precarie condizioni mentali di Vincent che vedeva in Theo non solo un sostegno finanziario ma anche un grande sostegno morale. “Vincent aveva paura di perdere il grande appoggio sia economico che morale che Theo gli forniva” ha dichiarato Martin Bailey, autore del libro Van Gogh: Letters From Provence del 1995. Agli inizi di quest’anno due storici tedeschi avevano scritto nel loro libro Van Gogh’s Ear: Paul Gauguin and the Pact of Silence che Paul Gauguin aveva reciso l’orecchio di Van Gogh dopo una discussione accesa e che in seguito ambedue gli artisti coprirono il fatto per non incappare in noie giuridiche.

Waseem Ahmed ed il nuovo volto artistico del Pakistan

Si parla sempre troppo degli artisti asiatici e della loro parabola (ormai discendente) nella scena dell’arte internazionale. Si parla invece sempre troppo poco degli artisti provenienti dall’Asia meridionale, porzione meno pubblicizzata di un continente artistico densamente popolato ed estremamente effervescente. Fortunatamente ogni tanto qualcuno si erge al di sopra delle barricate e comincia a promuovere l’arte proveniente da questa esotica ed affascinante realtà.

Questa volta ci ha pensato la galleria Laurent Delaye di Londra che dal 22 gennaio 2010 al 27 febbraio 2010 presenterà una mostra personale dell’artista Waseem Ahmed come seconda parte di una serie di eventi dedicata al vasto spettro dell’arte made in Pakistan. Ahmed, nato nel 1976, è divenuto celebre per i suoi dipinti miniati: “E’ assai curioso il fatto che l’antica tradizione della miniatura, in particolare lo stile miniato del Mughal che è molto diffuso in Pakistan, è divenuta una grande fonte d’ispirazione per l’arte contemporanea pakistana. La presente re-invenzione della miniatura è frutto del fascino della tradizione e delle novità radicali della giovane arte” ha in merito dichiarato il critico Virginia Whiles.