Mary Mattingly e l’arte eco-sostenibile

Forse il nome di Mary Mattingly non vi dice nulla ma l’artista in questione si è guadagnata una buona dose di celebrità la scorsa estate quando ha deciso di passare tutta la bella stagione su di un eco-battello ancorato al porto di New York. Il Waterpod, questo il nome della chiatta, era un’abitazione galleggiante in grado di sostenersi da sola con pannelli solari e orticelli coltivati con una nutrita varietà di frutta e verdura.

Durante il suo progetto artistico Mary Mattingly ha ospitato altri artisti formando un piccolo equipaggio in grado di creare un piccolo ed estemporaneo collettivo artistico. Una volta esplorato il mare l’artista ha però deciso di lanciarsi verso gli spazi celesti con un nuovo progetto chiamato Air Ship Air City.

La National Gallery di Londra ospita un quartiere a luci rosse

La National Gallery di Londra si prepara ad ospitare una mostra che sicuramente farà parlare di se e non mancherà di scatenare numerose polemiche sopratutto nel mondo dei benpensanti dell’arte. Il prestigioso museo ospiterà infatti dal 18 novembre al 21 febbraio 2010 un evento dal titolo Kienholz: The Hoerengracht, grande installazione degli artisti americani Ed e Nancy Kienholz. Il duo creativo ha deciso di trasformare la Sunley Room del museo in un rifacimento del red light district di Amsterdam, noto quartiere della città in cui la prostituzione è parte comune della vita quotidiana.

Il tema altamente scottante della prostituzione è già stato ampiamente sviscerato da numerosi artisti nel corso dei secoli ed è una tradizione fortemente radicata nell’arte europea. La presente installazione ricreerà i muri di mattoni, le finestre luminescenti e le misteriose porticine che si aprono sulle claustrofobiche strade del popolare quartiere di Amsterdam. All’interno dei piccoli antri gli artisti hanno posto alcuni manichini seminudi che riassumono uno degli aspetti più volgari e neri della nostra società.

Julian Casablancas – Phrazes for the young

Phrazes for the Young è il titolo di questo modesto disco di Julian Casablancas, leader della celeberrima band The Strokes e ora autore di un progetto solista di cui non sentivamo certo la mancanza. Non ho troppe parole da spendere per questa accozzaglia di canzoncine che di certo piaceranno a qualche teenager con problemi adolescenziali.

Il MAXXI espone il MAXXI

Prosegue il cammino del MAXXI, il museo nazionale delle arti del XXI secolo progettato nella capitale da Zaha Hadid, verso l’apertura definitiva nella primavera 2010. Sabato 14 e domenica 15 novembre l’appuntamento più atteso: l’apertura straordinaria in anteprima del MAXXI, prima ancora che le opere vengano esposte, e la possibilità di visitare, dalle 10 alle 13, gli spazi ideati dall’architetto Zaha Hadid.

Sempre negli stessi giorni (sabato 14 alle ore 21 e domenica 15 alle 16 e alle 21) il MAXXI accoglierà un’installazione coreografica creata ad hoc da Sasha Waltz, star internazionale della danza contemporanea. Si tratta di un omaggio alle linee fluide e dinamiche di Zaha Hadid, che si animeranno nei movimenti e nei corpi di un gruppo di danzatori e musicisti.

Il centro Pompidou si trasforma in un circo mobile

 Dimenticate Leoni, tigri, giocolieri, acrobati e clowns, la notizia arriva fresca fresca dall’AP: il Centro Pompidou di Parigi ha intenzione di istituire un grande circo mobile si ma con opere di Pablo Picasso, Henry Matisse, Alexander Calder e chi più ne ha più ne metta. Tale maestoso circo artistico porterà i capolavori dell’arte contemporanea e moderna nelle regioni della Francia e nei sobborghi che non godono di una degna offerta culturale.

L’iniziativa prenderà il nome di Pompidou Mobile e si preannuncia come un progetto di avanguardia anche sotto il profilo architettonico proprio come l’audace centro omonimo che fu al centro di numerose polemiche quando aprì al pubblico nel 1977 la sua nota struttura con i grandi tubi. Per ora sono stati utilizzati parte dei fondi stanziati per il progetto e l’itinerario non è stato tracciato ma è certo che il Pompidou Mobile porterà, in maniera del tutto gratuita, un bagliore di speranza in quartieri attanagliati dal crimine e periferie abbandonate a se stesse.

Al MoMa i film che non proiettano nei cinema sotto casa vostra

 Chissà quante volte vi sarà capitato di voler vedere un bel film di quelli impegnati ma puntualmente il cinema sotto casa vostra ( che solitamente proietta solo films commerciali ) non ha in programmazione il film prescelto. Evidentemente anche ai curatori del Moma di New York questa vicenda sarà capitata un milione di volte visto che dal 19 al 22 novembre prossimo il celebre museo ospiterà la quarta edizione di Best Film Not Playing at a Theater Near You che in italiano suona appunto come Il miglior film mai proiettato in un cinema vicino casa vostra.

La rassegna è in realtà una serie di proiezioni dei 5 films nominati per l’IFP Gotham Independent Film Award il cui vincitore verrà proclamato il prossimo 30 novembre. La mostra è una collaborazione tra il dipartimento di cinema del MoMa, la organizzazione no profit di cineasti indipendenti (IFP) e la celebre rivista di cinema FIlmmaker Magazine. I films in mostra sono sono frutto dell’industria indipendente americana e sono stati girati nel 2009 ma mai proiettati in un cinema.

William Kentridge ed il Naso di Gogol

 Il 14 novembre s’inaugura al Museo Nazionale di Capodimonte a Napoli la mostra Strade della città (ed altri arazzi), allestita nel grande salone che ospita i Cinquecenteschi Arazzi d’Avalos. Al posto di tali opere storiche, William Kentridge collocherà undici arazzi, bozzetti e disegni su documenti e mappe in originale del Regno di Napoli e piccole sculture di bronzo, concepiti e realizzati appositamente per la mostra.

Si tratta di opere legate alla serie degli Horse e Nose tapestries, proseguimento ideale della Porter Series, gruppo di lavori di dimensioni più contenute che presentano ombre in processione proiettate su carte geografiche, realizzati dall’artista a partire dal 2001. Se la prima serie – dichiara l’artista – raffigurava “porters”, questa è equestre. Si tratta di figure equestri antieroiche, in una crociata senza speranza attraverso la storia, cavalieri e cavalli in cerca di una terra promessa, piuttosto che della Terra Promessa”.

Fabio Sargentini e l’inafferrabile essenza della pittura

 il 6 novembre la storica galleria romana L’Attico di Fabio Sargentini ha inaugurato la mostra Oltre Il Trompe l’Oeil, doppia personale di Stefano Di Stasio e Marco Tirelli, primo di una serie di tre appuntamenti che vedranno la presenza di Mimmo Paladino e Piero Pizzi Cannella l’11 dicembre e Matteo Montani affiancato a Luca Padroni il prossimo 22 Gennaio 2010. Ovviamente Globartmag era presente all’affollatissima premiere e vi offre qui di seguito la recensione della mostra.

Quante volte abbiamo data la pittura per spacciata? E altrettante lei risorge, sfacciata araba fenice.” così scrive Fabio Sargentini nel testo introduttivo a completamento della sua proposta creativa e noi non possiamo far altro che annuire a questa affermazione. Del resto Fabio Sargentini è uno che di corsi e ricorsi artistici ne ha vissuti abbastanza per potere senza smentita dichiarare che sì, puntualmente qualche critico modaiolo in cerca di fama subitanea afferma che la  pittura è vetusta, sul punto di morte insomma.

Lady Gaga, Francesco Vezzoli ed il Bolshoi? tutto può succedere a Los Angeles

 Lady Gaga è la nuova stella del pop, la sua indole stravagante ed il suo look eccessivo hanno conquistato in un breve lasso di tempo l’intero mondo della musica e del gossip. Ma a lady Gaga tutto questo non basta e la vanitosa cantante si sta già preparando ad invadere anche il mondo dell’arte contemporanea. L’autrice di Poker Face sarà infatti affiancata da Francesco Vezzoli, altra icona irriverente della scena dell’arte internazionale, in occasione di una performance che si terrà il 14 novembre prossimo al MoCa, Museum of Contemporary art di Los Angeles.

L’evento si terrà in concomitanza con il trentesimo anniversario della prestigiosa istituzione museale e vedrà la partecipazione dl celebre balletto del Bolshoi. Lady Gaga presenterà una sua nuova canzone intitolata Speechless ma Vezzoli non starà certo a guardare, l’artista italiano ha infatti già annunciato che gli spettatori saranno affascinati e stupiti da questa piece surreale.

Garden Project alla Z2o, quando la galleria si trasforma in giardino delle meraviglie

La Z2O Galleria | Sara Zanin di Roma inaugura il 10 novembre la personale dell’artista Michele Guido dal titolo Z2O Garden Project _2009, con la presentazione di opere che riconfermano il suo interesse botanico per la natura.

Nello spazio della galleria l’artista ricostruisce una griglia, con adesivi che salgono dal pavimento su tutti i muri e le pareti, che rappresenta un giardino, all’interno del quale “sbocciano” (o nascono) le sue foto. Utilizza il mezzo fotografico per studiare da un punto di vista molto ravvicinato le particolarità botaniche del giardino: il suo sguardo ravvicinato e l’immagine stampata ingrandita fanno sì che l’osservatore si immerga completamente in essa. Così le superfici di piante esotiche divengono piani irriconoscibili nella loro ondulazione e le imperfezioni diventano strane evoluzioni della forma.

Scendi in campo con il Premio Combat

La pittura possiede potenzialità intrinseche forti e dense di significati. A queste intende dar voce il PREMIO COMBAT, che nel medium pittorico, spesso trascurato in favore di media espressivi più di moda, vuole avere fiducia. Il PREMIO COMBAT nasce per avviare un’indagine, attraverso gli autori che vi parteciperanno, delle più interessanti proposte pittoriche della nostra realtà.

COMBAT prende nome ed ispirazione concettuale dai combat film, filmati realizzati da cineoperatori militari americani durante i combattimenti della Seconda Guerra Mondiale, in cui venivano filmati spesso in prima linea e in diretta gli orrori della guerra per documentare e mostrare alla popolazione americana – non ancora certamente preparata a questa tv verità – ciò che stava succedendo, compresi gli episodi più cruenti. La finalità del PREMIO COMBAT ha lo stesso obiettivo forse ambizioso ma senz’altro efficace dal punto di vista culturale: scendere in prima linea per cercare i diversi percorsi all’interno del panorama artistico italiano attuale ed al contempo documentare cosa sta succedendo.

Abacaba, la nuova formula creativa dei conceptinprogress

Furini Arte contemporanea, galleria neonata a Roma ma che nel giro di una sola mostra sembra già avere le idee ben chiare per entrare nel giro degli spazi espositivi che contano. In occasione della sua seconda mostra presenta dal 25 novembre al 23 gennaio 2010 la mostra ABACABA del duo argentino conceptinprogress, curata da Antonio Arèvalo.

Gli artisti sviluppano un progetto sperimentale di trasposizione visiva di una composizione musicale realizzata in collaborazione con Damián Turovezky e ottenuta attraverso la sovrapposizione e moltiplicazione di baci, secondo la struttura del cosiddetto ABACABA. Tale misteriosa costruzione verbale che richiama alla mente formule magiche, indica quel ritmo geometrico che ripetendo uno schema metrico preciso sviluppa un andamento circolare la cui venatura alchemica, unita alla scientificità della struttura, segna il processo alla base del progetto concepito per Furini Arte Contemporanea.

Paolo Piscitelli – Unpacking

Lo scorso luglio Paolo Piscitelli allestiva nei grandi spazi della ex-cisterna dell’acqua di Prenzlauerberg a Berlino, sede del Singuhr, quattro video inediti appartenenti al ciclo di Unpacking, un’opera ideata e realizzata proprio per essere installata in quel particolare contesto. Poco più di tre mesi dopo l’inaugurazione berlinese, Piscitelli presenta dal 7 novembre al 19 dicembre, per la prima volta in Italia, in un nuovo allestimento pensato per lo spazio torinese di Blank, lo stesso lavoro in una suite con quattro video (tre di quelli già visti al Singuhr, più un altro inedito).

Si tratta di un progetto che l’artista ha voluto dedicare al tema della memoria, da lui considerata nella sua dimensione più fisica, in contro-tendenza rispetto alla fruizione sempre più virtuale, sempre più soltanto mentale, che sta ormai sempre più prevalendo con l’utilizzo dilagante del supporto elettronico, e il trasferimento alla ‘rete’, a questa entità super-individuale astratta e inafferrabile, di una responsabilità che sarebbe bene mantenesse invece il suo carattere individuale, ed esperienziale.

Unabomber in mostra al Palais de Tokyo

 Nuova proposta artistica per il prestigioso Palais de Tokyo di Parigi, il celebre spazio espositivo presenta in questi giorni (fino al 17 gennaio 2010) una mostra dal titolo Chasing Napoleon, collettiva zeppa di artisti da tener d’occhio che si propone di indagare sulla volontà di esilio e fuga da un mondo di banalità intellettuale oltre che scandagliare un particolare momento storico ossia l’anno 1977.Cosa centra il 1977 direte voi, bene si da il caso che in quell’anno Ted Kaczynski meglio noto come Unabomber si trovava nascosto in una capanna nel Montana a disseminare il panico tra la popolazione con i suoi ordigni esplosivi nascosti nei luoghi e negli oggetti più impensati.

Ovviamente la fuga di  Kaczynski ( genio paranoico ) dal mondo reale ha avuto risvolti drammatici, causando la morte di molte anime innocenti. A Ted Kaczynski si è ispirato l’artista Robert Kusmirowski che ha ricreato il nascondiglio di Unabomber in un’opera dal titolo Unacabine. L’artista Ola Pehrson si è invece cimentato in un’opera dal titolo the Hunt of the Unabomber, documentario che cerca di ricostruire la storia del folle dinamitardo al di là di leggende ed esagerazioni mediatiche. Anche Gardar Eide Einarsson si è cimentato con il tema Unabomber creando ritratti che riflettono lo shock prodotto dal criminale all’interno della cultura sociale collettiva.