L’ultimo delirio di David Lachapelle

 I festeggiamenti per i primi 15 anni di vita del MUSA museo de las arte de la universidad di Guadalajara non potevano andare meglio di così. Il 2 settembre infatti il museo inaugurerà Delirios de razón/Delirium of reason, grande mostra personale del celebre ed osannato fotografo statunitense David Lachapelle.

L’evento precedentemente è stato ospitato dal Colegio de San Ildefonso di Città del Messico raggiungendo la cifra record di 130 mila visite.  Il fotografo sarà presente all’inaugurazione accompagnato probabilmente dalla sua musa di silicone, la modella transessuale Amanda Lepore.  In suo onore il Musa ha organizzato una grande festa e numerosi eventi collaterali a cui parteciperanno anche gli studenti universitari del luogo. 

Ebraismo ed arte contemporanea a New York

Dal 13 settembre 2009 al 7 febbraio 2010 il Jewish Museum di New York presenta Reinventing Ritual: Contemporary Art and Design for Jewish Life, prima grande mostra internazionale che indaga sul fenomeno dell’arte e del design associato alla ritualità religiosa ed alla vita quotidiana del mondo ebraico.

La mostra presenta al pubblico 60 innovative opere create tra il 1999 ed il 2009 da artisti internazionalmente riconosciuti. Incredibilmente vasta è la quantità dei differenti media e  tecniche usati per comporre ogni opera, i visitatori avranno infatti l’opportunità di visionare esempi straordinari di industrial design, architettura, installazione, video, disegno, gioielleria, ceramica, fumetto, scultura e oggetti in tessuto che rivelano le connessioni tra la libertà creativa e la cultura ebraica.  Un sapiente mix di artisti emergenti ed artisti affermati formano un folto gruppo di 56 esponenti provenienti da America, Israele, Europa e Sud America, tra i nomi di spicco svettano Oreet Ashery, Jonathan Adler, Helène Aylon, Deborah Grant, Sigalit Landau, Virgil Marti, Mierle Laderman Ukeles, Karim Rashid, Galya Rosenfeld, Lella Vignelli, e Allan Wexler

Degli uomini selvaggi e altre forasticherie

Un nutrito gruppo di figure note a livello nazionale e internazionale, scelto specificatamente in base all’attinenza della loro ricerca poetica in relazione ai temi affrontati, è stato invitato, insieme ad un altro gruppo di artisti emergenti, impegnati perlopiù in realizzazioni site specific, ad esporre i propri lavori, con l’ intento di colmare quel vuoto riguardante la figura teriomorfa e fitomorfa, in tutte le sue possibilità ed attualizzazioni, che attraversando altri temi ed altri tempi, giunge alla trattazione approfondita di tematiche antiche quali l’Uomo Selvatico (animale e silvestre), direttamente collegato ad una concezione di contesto primigenio, col quale l’uomo è in rapporto di ibridazione reciproca.

Mvd–Macro Video Drink

Luglio, col bene che ti voglio vedrai non finirà… cantava Riccardo del Turco nel 1968 e ora a cantare questa bella canzone saranno i romani che ancora non sono partiti per le meritate vacanze. Si, perchè tutti i martedì di luglio il Macro, Museo d’Arte Contemporanea di Roma ospiterà le serate Mvd–Macro Video Drink, video d’arte contemporanea e aperitivi fino alle 23.

Nella hall e nelle sale del museo saranno proiettati video di artisti come Nam June Paik, Bruce Nauman, Mike Kelley, Cheryl Donegan, Paolo Canevari, Elisabetta Benassi, tutti della collezione della mediateca del museo, mentre i visitatori potranno sorseggiare un aperitivo, gentilmente offerto dal Macro, in collaborazione con Campari e Mr Nut. Il programma del primo appuntamento prevede la proiezione dei video Global Groove di Nam June Paik, Burning skull di Paolo Canevari, Tiger Lives di Nam June Paik, In a station of the metro di Shaun Gladwell.

Gay Icons? si, grazie

Importante mostra fotografica alla National Portrait Gallery di Londra, si tratta di Gay Icons, vero e proprio evento che dal 2 luglio al 18 ottobre celebrerà l’importanza e il significativo apporto della realtà gay alla storia ed alla cultura del contemporaneo.

Dieci selezionatori hanno lavorato a stretto contatto con la National Portrait per scegliere sei artisti ognuno, le loro icone personali. La mostra include quindi famose icone (gay o non gay) che al di là del loro orientamento sessuale sono diventate figure preminenti nella società. Ogni personaggio in mostra è presentato con informazioni relative alla sua importanza storica ed alla sua biografia.

Madoff, Merkin e la truffa dell’arte contemporanea

 Bernard Madoff per gli amici Bernie è l’uomo dei record. Non solo il suo famigerato schema Ponzi gli ha consentito di bruciare 60 miliardi di dollari usando fondi dei nuovi clienti per pagare gli interessi vertiginosi di quelli vecchi ma come molti di voi ben sapranno il truffatore più famoso d’America è stato recentemente condannato a 150 anni di carcere dal tribunale distrettuale di Manhattan.

Ora vi starete sicuramente chiedendo quale sia il legame tra Bernard Madoff e l’arte anche se è facile capire che gli oggetti artistici rappresentano sempre un ottimo investimento. In queste ore gli investigatori sono intenti a recuperare almeno una parte del bottino dello squalo della finanza, proprio seguendo la pista dell’arte contemporanea è saltato fuori il nome di Ezra Merkin, finanziere che a quanto afferma il procuratore generale di New York, Andrew Cuomo avrebbe nascosto ben 2.4 miliardi di dollari facenti parte del tesoro dell’amico e socio Madoff.

I mondi visionari di Sandy Skoglund

Si inaugura sabato 11 luglio presso il Museo Pino Pascali di Polignano a Mare (Bari) la mostra personale di Sandy Skoglund VISIONARY in contemporanea con la prestigiosa antologica che si tiene a Venezia, Palazzo Giovanelli, in occasione della Biennale.

L’artista realizza personalmente tutti gli oggetti che appaiono nelle fotografie, allestisce infatti gran parte delle sue composizioni visionarie come dei veri set cinematografici, un unico scatto fotografico diviene l’opera finale. Definite sculture-fotografiche la Skoglund mette in scena ambienti urbani esasperati da una condizione di alienazione dalla realtà, la visione della middle-class americana restituisce un ritratto iper-realistico e insieme surreale dell’America oggi.

Passports, a Milano in viaggio con l’arte

Dal 14 luglio il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano ospita PASSPORTS. IN VIAGGIO CON L’ARTE. 75 anni di pittura, scultura, fotografia e installazioni dalla Collezione del British Council a cura di Michael Craig-Martin.

Si tratta di un’accurata selezione di opere d’arte britannica del XX e XXI secolo acquistate dal British Council nei suoi 75 anni di attività, spesso agli esordi della carriera degli artisti. Il titolo Passports fa riferimento al viaggio compiuto dalle opere a partire dal loro acquisto. Un vero e proprio itinerario nell’arte attraverso i confini internazionali che farà conoscere al pubblico il “passaporto” di ogni opera, costituito dall’insieme dei musei e delle gallerie che l’hanno ospitata nei decenni, nonché il valore stimato per ogni lavoro all’inizio del viaggio.

A Roma gli scatti di guerra

Si è inaugura il 3 luglio alle Scuderie del Qurinale di Roma la mostra Scatti di guerra. Dallo sbarco in Normandia a Berlino a cura di Marco Delogu e Umberto Gentiloni.

Le fasi finali della Seconda Guerra Mondiale, dallo sbarco in Normandia alla Liberazione, raccontate da due punti di vista, con due differenti approcci: da una parte Lee Miller, affermata fotografa cresciuta nella Parigi dei Surrealisti e amica dei maggiori intellettuali dell’epoca, dall’altra Tony Vaccaro, soldato dell’esercito americano e poi fotografo ufficiale del giornale della sua divisione, che in quegli anni inizia la sua carriera professionale. La mostra, di cui Miller e Vaccaro saranno i protagonisti, vedrà le loro fotografie (circa 100 immagini realizzate in un periodo che va dal 1944 al 1945) fronteggiarsi su due pareti del primo piano delle Scuderie del Quirinale.

Londra a caccia di poster

Artisti di tutto il mondo fatevi avanti, la proposta è molto allettante: si tratta di ideare un poster promozionale per i trasporti londinesi. La manifestazione a premi si intitola The Outer Limits – Beyond Zone One e si ripropone di continuare la tradizione avanguardista del poster design di Londra che in tempi passati ha visto la partecipazione di grandi maestri come Edward McKnight Kauffer, Laszlo Moholy-Nagy, Eric Ravilious, Edward Bawden, Paul Nash e Man Ray.

La competizione indetta dal London Transport Museum e dal Transport for London (TfL) in collaborazione con il London Design Festival e Visit London è aperta a tutti. I vincitori del concorso entreranno a far parte della collezione del London Transport Museum e le loro opere saranno riprodotte su tutto il network di trasporti di Londra.

Olivia, Braccio di Ferro e Jeff koons

La Serpentine Gallery di Londra ospiterà dal 2 luglio al 13 settembre una grande mostra dedicata al talento dell’artista americano Jeff Koons. La manifestazione si guadagna la palma della più grande retrospettiva dedicata a Koons ospitata in territorio britannico.

Jeff Koons ha precedentemente esposto alla Serpentine Gallery nel 1991 in una collettiva dal titolo Objects for the Ideal Home: The Legacy of Pop Art. In occasione del presente evento dal titolo Popeye Series il famoso artista presenterà alcune opere della sua serie dedicata a Popeye (braccio di ferro) iniziata nel 2002. Le opere sono contraddistinte dall’immaginario artistico di Koons che trae continuamente ispirazione dagli oggetti di uso comune, dal cartoon, dalla storia dell’arte e dai giocattoli. Grazie a prestiti da collezioni pubbliche e private la retrospettiva si avvale anche di opere fino ad ora mai mostrate al pubblico.

Ketos 2.0, arte a sostegno delle balene

Continua il progetto Whaleless ideato da Giovanni Cervi con il sostegno della  Strychnin Gallery e Whale and Dolphin Conservation Society che ha l’intento di promuovere la conservazione delle balene e di tutte le creature marine.

Dal 9 luglio al 31 agosto sarà in mostra ai Musei Civici di Reggio Emilia Ketos 2.0, collettiva che raggruppa giovani artisti di livello internazionale, ognuno con il proprio segno e attraverso il proprio immaginario artistico ha interpretato il rischio di estinzione dei Cetacei. Da “ketos” deriva cetaceo, in greco antico era riferito ai grandi mammiferi e ai mostri marini, 2.0 è la numerazione progressiva classica dei software; l’unione di questi due mondi, classico e moderno vuole essere una spinta alla “convivenza” di mondi apparentemente lontani, come lo sono natura e tecnologia.

Le opere in mostra sono eterogenee per medium e per provenienza geografica: dalla Cina arriva Kokomoo con il suo tratto surreale, dall’Argentina Fernanda Veron, fotografa digitale dall’immaginario potente e onirico, così come Squp e Ansgar Noeth (Germania) si occupano di fotografia, la prima ispirandosi allo studio delle posture delle balene fatto dal coreografo Merce Cunningham, il secondo al mito biblico di Giona e la Balena;

La Cina si inchina al cospetto di Isabelle Huppert

L’UCCA, Ullens Center for Contemporary arts ospita dal 19 giugno al 19 luglio un’ambiziosa mostra fotografica dal titolo Isabelle Huppert: Woman of Many Faces, evento precedentemente ospitato dal Museum of Modern Art/ P.S.1 di New York ed ora per la prima volta in Cina. La manifestazione raccoglie 120 foto e video ritratti della famosa attrice Isabelle Huppert, talento affascinante, poliedrico ed inquietante della scena cinematografica francese e protagonista di numerose pellicole come Le affinità elettive (1996), La Pianista (2001, Palma d’Oro a Cannes per la migliore interpretazione femminile nel 2001) e Otto donne un mistero ( Orso d’Argento per l’interpretazione a Berlino nel 2002).

Gli artisti che si sono cimentati in questa visione multipla rappresentano un nutrito gruppo di fotografi di spicco della scena internazionale.  A tenere alta la bandiera cinese vi sono artisti come Yang Fudong, Wen Fang e Shi Xiaofan. “La presenza di giovani e promettenti fotografi cinesi che offrono la loro personale visione artistica della leggendaria star francese contribuisce ad accrescere la fama del mito Huppert. Siamo onorati di trovarci in un posto dove due mondi si incontrano” ha commentato Jérôme Sans, direttore dell’UCCA e curatore della mostra.

Un’artista sconosciuta invade la Tate Britain

La Tate Britain continua a stupirci anche in piena estate. La prestigiosa istituzione inglese ha da poco tirato fuori un altro coniglio fuori dal cilindro organizzando una grande mostra dedicata ad Eva Rothschild, artista acclamata dagli addetti al settore ma del tutto sconosciuta al grande pubblico.

La mostra si è inaugurata ieri e rimarrà aperta fino al 29 novembre prossimo.  La curatrice Katharine Stout ha affermato che era giunto il momento di far conoscere Eva Rotschild al pubblico internazionale, inserendola in un circuito che ha già reso famosi artisti come Mark Wallinger e Martin Creed, precedenti vincitori del Turner Prize.  Nella speranza di divenire un talento casalingo, l’artista ha creato un’immensa struttura di alluminio che assomiglia ad un gigantesco fulmine proprio nel bel mezzo del Tate.