Le avventure del mitico “Franchino”

Ci risiamo, James Franco non riesce proprio a tenersi alla larga dal mondo dell’arte contemporanea. La poetica dell’attore-artista Hollywoodiano, come forse molti di voi ben sapranno, è incentrata appunto sui miti del cinema a stelle e strisce e sui vizi e le virtù dei divi che lo popolano.” E al popolo?”, direte voi.  Ebbene, al popolo non importa un bel fico secco.  Comunque sia il nostro Franco aveva pensato bene di partecipare alla scorsa Biennale di Venezia con una bella opera di video arte incentrata sul mito di James Dean. All’ultimo momento però l’artista ha cancellato ll’intero evento ma anche qui,  nessuno si è scomposto più di tanto.

Poi il nostro ha deciso di girare un documentario artistico incentrato sulla sua performance General Hospital, intitolato Francophrenia.  In seguito ha intervistato la sua amica Marina Abramovic sulle pagine di Playboy ed ha scelto di partecipare ad un film artistico sulla cultura homosex girato da Travis Mathews, sul film vige il riserbo più assoluto ma potete star tranquilli che nessuno starà troppo in pena senza ulteriori notizie. Oggi Franchino ha deciso di girare un bel video per pubblicizzare la nota marca di Jeans 7 For All Mankind.

Santarcangelo 12 a Santarcangelo di Romagna

La quarantaduesima edizione del Festival di Santarcangelo torna a occupare il calendario per 10 giorni consecutivi con spettacoli ogni sera. Tra progetti speciali e coproduzioni il festival mette in scena la città, con Richard Maxwell, Virgilio Sieni e Zapruder filmmakersgroup. Santarcangelo •12 inaugura inoltre il suo blog e rilancia il Centro Festival e il Dopofestival. Santarcangelo •12 Festival Internazionale del Teatro in Piazza, primo atto della nuova direzione artistica triennale guidata da Silvia Bottiroli con Rodolfo Sacchettini e Cristina Ventrucci alla condirezione, propone una formula piena che occupa il calendario dei suoi dieci giorni senza soluzione di continuità.

Appuntamenti ogni sera (anche nei giorni feriali) dal 13 al 22 luglio ininterrottamente, per un’edizione che potrà accogliere un numero più cospicuo di spettatori grazie anche all’utilizzo di nuovi spazi-spettacolo con capienze più ampie, e al maggior numero di repliche in programma. Uno dei nodi di questa quarantaduesima edizione del festival affronta il rapporto tra le arti della scena e la rappresentazione della vita quotidiana, delle emozioni e della relazione tra sé e gli altri.

Ultimi giorni per partecipare al Festival Abstracta 2012

La visione genera mondi e la creazione di mondi inizia dagli elementi costitutivi del mondo. Tuttavia ogni elemento può essere reinvestito di senso e “astratto” dal contesto. Ogni elemento può nondimeno essere “l’astratto” del contesto: suo elemento rappresentativo da indagare per giungere alla costituzione di una meta-visione meglio comprensiva del tutto. In definitiva un’investigazione sugli elementi (non necessariamente puri) di “qualcosa” e sul loro senso speculativo nudo prende proprio nella cosa investigata un punto di partenza che non è negato, ma solo “astratto”. Astrarre dunque è anche leggere nuovamente, astrarre da qualcosa può significare cercare il nodo primigenio, senso della visione, nuova semiosi degli elementi.

L’ultima mostra del cinema astratto si svolse nel 1951 a Liegi, in Belgio, organizzata da Jean Raine, artista e cineasta Cobra, e vide la partecipazione dei maestri del cinema degli anni ’20 e ’30, Leger, Duchamp, Dulac, Ernst, Veronesi, Richter, Henri Moore ed altri. Riprendendo una tradizione interrotta, dunque, è stato proposto dal 2006 a Roma Abstracta, l’unico festival di cinema astratto in Italia.

Se You Tube uccide la performance

Video Killed the Radio Star era un celebre pezzo dei Buggles del lontano 1979 che narrava la capitolazione di una stella della radio, uccisa dall’avvento dei video musicali e quindi dalla fruizione della musica unicamente tramite il tubo catodico. Le cose non sono andate proprio così, visto che tutte le emittenti di video musicali hanno subito un tremendo calo di ascolti dopo l’avvento di internet e Youtube, mentre le radio sono ancora lì, vive e vegete.

Oggi però la preoccupazione è un’altra, come ci ha fatto giustamente notare il New York Times: Video Killed Performance Star. In parole povere Youtube, Facebook, Flickr e tutte le altre piattaforme web dove e possibile fruire immagini ferme o in movimento, hanno generato una nuova forma di soggettività: quella di trovarsi in una continua situazione di performance individuale. Il Times ha inoltre aggiunto che la performance di Zefrey Throwell, a cui hanno partecipato numerosi performers coinvolti in uno strip tease a Wall Street proprio davanti la sede della Borsa, non ha generato molto clamore o shock nel pubblico.

Biennale di Venezia, i video dei padiglioni!

Non siete ancora andati alla Biennale? poco male perchè la Biennale Channel e Vernissage Tv hanno pubblicato in questi giorni alcuni video che riassumono l’intero evento oltre che mostrare gustose immagini dei padiglioni nazionali. Vi rigiriamo alcuni dei video, per darvi un’idea dell’intera kermesse, gustatevi i video dopo il salto…

Il MAXXI di Roma censura Jacob TV

La censura del MOCA ai danni dello street artist italiano Blu, la censura dello Smithsonian National Portrait Gallery di Washington DC ai danni di David Wojnarowicz e le molteplici censure ai danni di Ai Weiwei da parte del governo cinese. Ecco, se tutto questo non vi basta, possiamo oggi aggiungere a questa spregevole lista un ennesimo atto terroristico nei confronti dell’arte che proviene dritto dritto dall’Italia e più precisamente dal MAXXI di Roma.

La notizia è apparsa un poco in sordina ma fortunatamente un recente articolo del 19 maggio di Roberta Carlini apparso sulle pagine de L’Espresso ha portato in evidenza gli eventi che hanno condotto a questo scempio. Come molti di voi ben sapranno il MAXXI ha inaugurato lo scorso 21 aprile la rassegna di video e performance live dal titolo Expanded Video, con opere di Jacob TV, Masbedo, Martha Colburn e People Like Us (aka Vicki Bennett).

Film d’artista all’Istituto Svizzero di Roma

Dal lunedì 4 a mercoledì 6 aprile 2011 la sede veneziana dell’Istituto Svizzero di Roma ospiterà una tre giorni di film d’artista. Questo “micro festival” (una proiezione al giorno, sempre alle ore 19) sarà un’occasione unica per vedere, a ingresso libero, tre opere difficilmente reperibili: Signers Koffer di Peter Liechti; Der Rechte Weg di Fischli&Weiss; Nomad’s Land di Gael Metroz. Tutti questi lungometraggi, pur appartenendo alla tipologia del Road Movie, oltrepassano il genere tradizionale del film di viaggio e applicano nuove metodologie di rappresentazione visiva del rapporto tra spostamento, viaggio mentale e creatività.

In Signers Koffer (1996) seguiamo l’artista Roman Signer attraverso un peculiare viaggio per l’Europa in cui malinconia e comicità grossolana si alternano nel rapporto che l’artista stabilisce con il paesaggio. Il film è diretto dal film maker svizzero Peter Liechti.

Francesco Bonami pioniere del comunicato stampa video

E’ forse giunta l’ora di cambiare il modo di comunicare al pubblico il proprio evento o la propria mostra. Sino a poco tempo fa si è ragionato in termini cartacei con disboscamenti inesorabili annessi. Tra inviti, volantini, comunicati stampa e quanto altro il mondo dell’arte contemporanea non ha certo contribuito alla salvaguardia dell’ambiente naturale.

In seguito abbiamo assistito alla rivoluzione internet e con sommo piacere ci siamo accorti che molti inviti e moltissimi comunicati stampa hanno iniziato a viaggiare sulla rete, evitando inutili sprechi di carta e raggiungendo un sempre più grande bacino di utenze. Oggi siamo nell’era del video, tutto passa attraverso lo schermo di un pc e forse tra qualche anno il classico comunicato stampa redazionale potrebbe essere affiancato da un trailer.

Rihanna scopiazza da David LaChapelle per il suo video S&M

Oggi ci dedichiamo a qualcosa di un poco più frivolo. Molti sostengono che Lady Gaga sia una copia spudorata della Lady di ferro del pop, vale a dire Madonna. Comunque sia la signorina Germanotta ha pur sempre una gran voce ed è un’appassionata d’arte contemporanea, al punto che reputa le sue esibizioni come vere e proprie performance. Non è mistero, e noi lo sappiamo bene, che Lady Gaga stia tentando in tutti i modi di entrare nel circuito delle arti visive ma a fronte dei vari tentativi l’impresa non è ancora riuscita. Stesso dicasi per il nostro James Franco.

Copia o non copia, in questi ultimi giorni il Daily Mail ha scoperto un’altra popstar dedita a piccoli “furti” di natura estetica. Stiamo parlando di Rihanna, il ciclone delle Barbados che con la sua hit Umbrella ha venduto milioni di dischi in tutto il mondo (come spesso dicevano a Superclassifica Show). Ebbene la ventiduenne peperina nel suo ultimo singolo S&M, ovviamente mosso da tematiche sadomaso.

Un Souvenir d’hôpital di Luana Perilli al Progetto Reload Roma

“La gente normale non ha abbastanza informazioni per affrontare le scelte che la medicina ad alta tecnologia comporta…Tuttavia la metà di noi morirà in un ospedale.” Frederick Wiseman.

Dal 24 al 31 Gennaio 2011 il progetto Reolad Roma presenta l’evento Souvenir d’hôpital, video installazione di Luana Perilli a cura di Micol Di Veroli. Un corridoio, un lungo cammino oscuro che si trasforma in avventura mentale, ridimensionando la percezione del tempo e dello spazio. Con Souvenir  d’hôpital, intervento ambientale negli spartani spazi di Reload, Luana Perilli torna a rafforzare la sua indagine sulla consistenza dei luoghi e degli oggetti, riorganizzando le strutture sensibili dello spettatore che si trova così ad assistere ad una sequenza straniante la quale si trasforma in dramma puro poiché scevra da qualsiasi componente drammatica.

All’interno dell’impianto visivo l’artista, seduta su di una sedia a rotelle, si aggira in un ospedale offrendo asettiche panoramiche di un mondo realmente rovesciato dove l’oggetto assume una forma muta ed una sostanza totalmente priva delle sue funzioni originarie. Video e fotografia contribuiscono così a riedificare all’interno del Tunnel un universo grottesco e delirante che somiglia fin troppo alla straniante consistenza dei luoghi pubblici in cui spesso ognuno di noi transita   quotidianamente.