Open Studios alla Fondazione Bevilacqua La Masa

La Fondazione Bevilacqua La Masa continua da oltre un secolo a perseguire lo scopo per la quale era stata concepita dalla sua fondatrice, la duchessa Felicita Bevilacqua La Masa, la quale destino’ la personale residenza di Ca’ Pesaro alla promozione dell’arte giovane a Venezia.

Dal 2008 la Fondazione dispone finalmente, dopo un lungo periodo di riduzione, di 12 atelier e 2 residenze per artisti, che gestisce cercando di seguire i piu’ aggiornati programmi internazionali per artists-in-residence. La città di Venezia resta infatti una meta ambita e un luogo in cui gli artisti sono felici di passare lunghi periodi della loro formazione, se solo la città mette a loro disposizione il modo di farlo.

Il Giappone sceglie Tabaimo per la Biennale di Venezia 2011

Noi non ci stancheremo mai di ripeterlo: siamo ancora ad un anno di distanza dalla ormai ambitissima Biennale di Venezia edizione 2011 eppure sembra essere divenuta una consuetudine quella di annunciare con largo anticipo i protagonisti che rappresenteranno le varie nazioni alla manifestazione.  Noi ovviamente non possiamo far altro che mettervi al corrente della situazione.

Questa volta ci ha pensato il Giappone ad anticipare le mosse ed ha schierato l’artista Tabaimo ( vero nome Ayako Tabata ). Il curatore del padiglione sarà Yuka Uematsu, già curatore del National Museum Of Art di Osaka. Tabaimo ha 35 anni ed è conosciuta per le sue grandi proiezioni che si ispirano alle tradizionali illustrazioni ukiyo-e . Il mondo fluttuante di Tabaimo diviene un’esperienza luminosa che si affaccia sull’estetica manga. Nel 2001 Tabaimo è stata la più giovane artista a partecipare alla Yokohama Triennale e nel 2000 ha ricevuto il prestigioso Kirin Contemporary Award. L’artista è rappresentata dalla James Cohan Gallery di New York.

Un nuovo libro svela i segreti dell’autoritratto fotografico


Sin dai primordi della fotografia gli artisti si sono cimentati nell’arte dell’autoritratto, spingendo sia le loro sperimentazioni che la visione creativa oltre i limiti del mezzo tecnico. Già nel 1840 Hippolyte Bayard si ritrasse nei panni di un suicida in una fotografia intitolata Self Portrait as a Drowned Man ( autoritratto come uomo affogato). Ritraendo se stesso in toni decisamente drammatici, Bayard divenne il primo fotografo a scattare un autoritratto ed anche un pioniere della fotografia concettuale.

Giungendo ai nostri giorni, il libro Auto Focus: The Self-Portrait in Contemporary Photography di Susan Bright è un valido supporto per comprendere come viene affrontato il tema dell’auto ritratto dagli artisti del contemporaneo. Susan Bright inizia proprio con il mettere al confronto l’autoritratto di Bayard con Portrait of Something That I’ll Never Really See ( ritratto di qualcosa che non ho mai realmente visto ) di Gavin Turk del 1997 che ritrae l’artista da morto.

Al via AsoloArtFilmFestival edizione 2010


Film sull’Arte – Biografie d’Artista – Architettura e Design – Video arte e Computer Art – Produzioni di Scuole di Cinema – Armonia e Territorio. L’edizione 2010 di AsoloArtFilmFestival si svolgerà come di consueto ad Asolo (TV) dal 27 agosto al 5 settembre. L’AsoloArtFilmFestival si inserisce nella tradizione culturale del Festival Internazionale del Film sull’Arte e di Biografie d’Artista, rappresentandone l’ideale continuità.  Fondato da Flavia Paulon nel 1973, il festival ebbe per la bellezza di oltre due decenni un grande riscontro internazionale, fino alla sua cessazione avvenuta nella metà degli anni Novanta.

Rifondato nel 2001 da A.I.A.F., AsoloArtFilmFestival ripropone anche in quest’edizione, a 36 anni dalla sua fondazione, la sua annuale rassegna di produzione cinematografica internazionale dedicata alle arti, intese nella molteplicità delle loro espressioni. La presenza di una sezione Video arte avvicina il cinema all’arte contemporanea e offre un’ulteriore vetrina per i giovani artisti nazionali.

Marco Brambilla e Kanye West insieme per Power

L’arte contemporanea è nuovamente al servizio della musica. Questa volta è l’artista italo-canadese Marco Brambilla ad aver scelto di produrre un video per una star del pop, o forse dovremmo dire del rap, visto che il video sarà creato per promuovere il nuovo singolo di Kanye West.  Nel video della song intitolata Power, West indossa una gigantesca collana d’acciaio, attorno a lui c’è un carosello di belle ragazze parzialmente  nude. Alcune di queste belle figliole si inginocchiano ai suoi piedi mentre altre indossano corna da diavolo e sono appese al soffitto a testa in giù.

Una sorta di spada di Damocle pende sulla testa di West e dietro di lui un carnefice si prepara a trafiggerlo con una lama. Brambilla che oltre ad aver creato numerose opere di video arte è stato anche regista di noti films come Demolition Man (che vede come protagonista Sylvester Stallone), ha dichiarato di aver deciso di dare all’intero progetto una visione apocalittica molto personale.

Scoperto un Tunnel sotto il Tempio di Quetzalcoatl in Messico

Dopo otto mesi di scavi e faticose ricerche gli archeologi del National Institute of Anthropology and History (INAH) sono riusciti a trovare l’entrata di un tunnel che conduce ad una serie di gallerie poste sotto il Tempio di Quetzalcoatl o Tempio del serpente piumato di Teotihuacan in Messico. L’archeologo Sergio Chavez Gomez, direttore del progetto di scavi ha dichiarato che il condotto è stato chiuso 1.800 anni fa dagli abitanti di Teotihucan e che nessun altro prima d’ora è mai riuscito a mettervi piede. L’equipe di studiosi è certa di riuscire a violare l’antico corridoio nel giro di pochi mesi.

Il tunnel passa direttamente sotto il tempio e la sua lunghezza è stimata attorno ai 100 metri. Alla fine del tunnel vi sono una serie di camere sotterranee scavate direttamente nella roccia. Il tunnel è stato scoperto nel 2003 dallo stesso Gomez e da Julie Gazzola ma ci sono voluti diversi anni per trovare i fondi necessari agli scavi. Fino ad oggi sono state mosse 200 tonnellate di terra, tale imponente scavo ha riportato alla luce circa 60.000 artefatti ed altri oggetti di estremo valore storico-culturale come vasellame ed utensili vari.

Tony Cragg alla Ca’ Pesaro di Venezia

Un progetto espressamente concepito per gli spazi di Ca’ Pesaro ( Dal 29 agosto 2010 al 09 gennaio 2011) da uno dei protagonisti della scultura britannica (e non solo) dei nostri anni, Tony Cragg (Liverpool, 1949). In un percorso che si snoda lungo i tre piani di Ca’ Pesaro – corte esterna, androne, salette al piano terra, scalone monumentale, secondo piano e facciata sul Canal Grande – la mostra presenta una quarantina di opere in vetro, bronzo, acciaio, plastica, legno, pietra, ma anche venti tra disegni, bozzetti preparatori e acquerelli, realizzati in un trentennio di attività, dagli anni ’80 a oggi, quasi tutte mai esposte prima d’ora in Italia.

Si tratta di opere che documentano perfettamente la versatilità dei linguaggi e dei prodotti del suo lavoro e che stabiliscono, per di piu’, uno stringente confronto con gli spazi e i lavori permanentemente esposti in Museo. Dopo una prima fase (anni Settanta), in cui accosta frammenti colorati di detriti urbani in inedite composizioni a metà fra collage e scultura, Tony Cragg si muove via via verso opere piu’ imponenti, in cui il minimalismo si fa monumentale, con gli immensi blocchi di legno, ferro, bronzo e fibra di vetro.

Hong Kong in Zurich a Venezia

In concomitanza con la 12. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, il 25 agosto 2010, presso la sede di Venezia dell’Istituto Svizzero di Roma, inaugurerà la mostra Hong Kong in Zurich, primo appuntamento di un ciclo di tre mostre. Hong Kong in Zurich. A Typological Transfer, a cura di Emanuel Christ e Christoph Gantenbein, ha come protagonista la Eidgenössische Technische Hochschule Zürich (ETH). Christ & Gantenbein hanno scelto Hong Kong come mappa ideale di una città contemporanea ad alta densità di popolazione.

La progressiva scomparsa delle principali risorse naturali richiede soluzioni architettoniche e urbanistiche nuove, con cui dovrà confrontarsi l’architettura del futuro. Un’indagine sull’eredità architettonica di Hong Kong getta le basi per uno spostamento tipologico su una città come Zurigo, con una densità di popolazione piu’ bassa. I progetti degli studenti propongono una ricerca tipologica sui possibili scenari di densificazione e sviluppo per nuove modalità urbane.

Linguaggi Complessi, Messaggi Complessi – I Neoconoduli

E’ inaugurata ieri a Siracusa la mostra Linguaggi Complessi, Messaggi Complessi – I Neoiconoduli che vede la partecipazione di oltre 40 artisti che testimoniano l’odierno orientamento della rappresentazione nell’arte. È tempo di messaggi che magari non si capiscono immediatamente o facilmente ma che devono comunque arrivare al destinatario o fruitore attraverso il gioco dell’arte complesso, così come complessi sono i suoi linguaggi.

Iconoduli è un termine che si riferisce all’epoca Bizantina. A quel tempo, alcuni ritenevano che le immagini sacre potessero essere rappresentate (iconoduli); mentre altri si opponevano a tale tendenza (iconoclasti). Il termine Neoiconoduli è stato introdotto da Carmelo Strano (che cura la msotra) negli anni ’80, subito dopo il periodo delle neo-avanguardie. Il critico si riferiva a quegli artisti che andavano ben oltre la semplice rappresentazione ed i canoni prestabiliti. Essi erano invece interessati a comunicare qualcosa ma in modo non esplicito e con qualsiasi linguaggio espressivo.

Viaggi in immagini, la giovane videoarte a Firenze

Viaggi in immagini è una Rassegna video dagli archivi Art Hub. Nell’ambito di Aperto alle Murate in piazza Madonna delle neve a Firenze. Tutti i lunedi’ due “ore d’aria” con intrattenimento e performance nell’ex carcere. Un’iniziativa dell’assessorato alla cultura del Comune di Firenze che ha preso il via il 14 giugno e accompagnerà fiorentini e non fino a metà settembre. Aperto Alle Murate e’ un progetto a cura di Firenze Fast Forward, Valentina Gensini, Map of Creation e Simone Fabbroni che spazierà dalla musica al teatro alla video arte. Partners: Art Hub e New York University; media partner: Current, network partner: UnDo.Net

Nell’ambito di Aperto alle Murate Art Hub presenta Viaggi in immagini, una rassegna in tre serate (21 giugno, 16 e 23 agosto 2010 ) di video tratti dall’archivio, a cura di Francesca di Nardo. il 30 agosto inoltre avrà luogo la proiezione del video documentario Rough Cut (Iran, 22’- 2007) di Firouzeh Khosrovani, alla presenza della regista. Rough Cut è un’opera pluripremiata nei festival internazionali  si tratta di un documentario corto che racconta la trasformazione dei manichini femminili nelle vetrine dei negozi d’abbigliamento di Teheran, come metafora del corpo velato e mutilato, ridefinito secondo i dettami della legge.

Franz West – Roman Room

La Gagosian Gallery di Roma inaugura il 16 settembre una mostra di nuove sculture di Franz West. Appartenente alla generazione di artisti influenzati dall’Azionismo e dalla Performance Art degli anni Sessanta e Settanta, West rigetta istintivamente la natura tradizionalmente passiva della relazione fra l’opera d’arte e lo spettatore.

Negli anni Settanta l’artista inaugura una serie di piccole sculture portatili polimateriche, gli Adattabili (Paßtücke). Questi oggetti simil-ergonomici si completano in quanto opere d’arte solo nel momento in cui lo spettatore le prende, le indossa, le porta con sè o le utilizza per svolgere delle attività. West continua ad esplorare la scultura in termini di costante dialogo di azione e reazione tra gli spettatori e gli oggetti all’interno di un qualsiasi spazio espositivo.

William Cobbing – Man in the Planet

Viafarini DOCVA di Milano inaugura il15 settembre la prima personale dell’artista William Cobbing in uno spazio pubblico in Italia. Man in the Planet, include una serie di sculture, installazioni, fotografie e video che riconfigurano lo spazio di Viafarini DOCVA.

Il lavoro prende forma a partire dalla peculiare architettura di derivazione industriale dell’edificio, già fabbrica per la produzione dei convogli tramviari. Incuriosito dalla precedente destinazione del luogo, Cobbing ha interpretato lo spazio pensandolo affine al moribondo paesaggio industriale del surreale film di David Lynch Eraserhead, in cui uno dei personaggi è per l’appunto ‘L’uomo del pianeta’.

Grande antologica di Isa Genzken al Museion

Più di cinquanta opere provenienti da importanti collezioni private europee e dalla collezione di Museion saranno in mostra dal 10 settembre a Bolzano per la prima antologica dell’artista in un museo italiano. Isa Genzken (Bad Oldesloe, 1948), una delle più interessanti artiste del secondo dopoguerra, è stata consacrata a livello internazionale dalla partecipazione alla Biennale di Venezia 2007, in cui ha rappresentato la Germania. Fin dagli anni Ottanta del secolo scorso si è affermata come un indubbio punto di riferimento per gli sviluppi e le ricerche sull’arte plastica – tema a cui Museion ha dedicato quest’anno diversi appuntamenti del programma espositivo.

La mostra a Museion intende offrire un approccio all’eterogenea opera dell’artista con un percorso sganciato da griglie cronologiche, che si snoda attraverso i diversi nuclei fondamentali della sua produzione. La straordinaria capacità di rinnovare il proprio linguaggio e modo di operare, un approccio fisico e diretto con la realtà che ci circonda nella quotidianità, così come il confronto con l’architettura sono alcune delle cifre del percorso artistico della Genzken.

MuseoGames: Una storia da rigiocare

OXO è stato uno dei primi videogiochi della storia. In sostanza OXO era il classico gioco del tris e permetteva all’utente di giocare appunto a tris contro il computer. La schermata di gioco era visualizzata su un rudimentale monitor ed era molto spartana, questo poiché i computer dell’epoca non erano certamente dotati di grande memoria.

Il gioco fu infatti inventato da Alexander S. “Sandy” Douglas nel lontano 1952. In sostanza OXO era la sua tesi di dottorato all’università di Cambridge sull’interazione Uomo-Computer. Il gioco poteva “girare” unicamente su  un computer EDSAC in dotazione all’università. Dopo quello storico esperimento furono in molti a cimentarsi nell’arte videoludica e nel giro di venti-trent’anni il videogioco divenne una vera e propria industria capace di sfornare titoli storici come Donkey Kong, Pacman, Super Mario, Space Invaders e tanti altri titoli cari a chi oggi ha superato i trenta.